Nba Gallo si ripete a Los Angeles, Denver col passo da playoff

Si diceva proprio ieri che con Gallinari non sarà un giocatore dal ventello tutte le sere né può vantare doti atletiche naturali del livello degli afro-americani come LeBron, Kobe o  lo stacco incredibile di Kobe Bryant,  capace di alzare la parabola di tiro sopra i tentacoli di Javale McGee mentre sta candendo a terra o attorcigliarsi come  un velenoso  Black Manba in area per infilare la palla nel canestro come ha mostrato contro Denver, rimediando al 1° tempo più brutto della stagione (6 punti) segnando successivamente   23 punti  negli ultimi 20 minuti.

Ma il Gallo, irriconoscibile con due basettone che ricordano quei pionieri che nel Settecento andavano sulle Montagne Rocciose a cercare oro,  è un match winner, anche se non piace ai colleghi di Sport Illustrated come ci ha raccontato Antonio Trevigiano in un servizio su Pallarancone.com. E aiutato dai 2 metri e 8, dal talento che non aveva il padre, il  fighter della Banda Bassotti di Dan  Peterson, ma dallo stesso carattere, il Gallo sfrutta sempre al massimo quello che gli ha dato madre natura, e può essere decisivo per un rimbalzo, un anticipo, un tiro da 3.

Nba Gallinari 26 punti, Utah paga dazio a Denver

Contro Utah priva di Mo Williams (operazione al pollice) e del gigante turco Eneas Kanter, Denver sfoga la rabbia per la  brusca sconfitta casalinga con Minnesota e riposato sugli allori  dell’impresa con i  Clippers  arrivati a High Mile City con 17 vittorie consecutive. Il primo quarto riserva qualche difficoltà ma  bastano quelli centrali per chiudere con le seconde linee  a + 19, con 39 liberi a favore,  e la differenza in pratica sono i punti del  Gallo che supera per la decima volta il traguardo dei 20 punti.

D’accordo che Lebron e Anthony sopra i 20 ci stanno tutte le sere e hanno  ingaggiando una sfida per vedere chi arriva più lontano (a Orlando è stato il turno di Melo con 40 punti)  ma è un dato eccezionale per un tuttofare d’oro, uno che  non è nato come tiratore, un’ala dal fisico meno dotato dei grandi mori che non riuscirà ad avere i voti necessari per l’All Star Game del 17 febbraio a Houston ma ci mette intelligenza, cattiveria, coraggio, senso di sfida fuori dal comune, è il prezioso collante della sua squadra  e  quando non riesce a mettere la pezza giusta in regia, in difesa, in attacco, nel tiro da fuori  la sua formazione paga pedaggio perché l’asse play-centro (Lawon-Koufos)  è fra le meno dotate e la star, Iguodala, non è eccelsa, un centauro che galoppa a testa bassa e ha un bisogno quasi fisico di schiacciare.

Belinelli in calo, i Bulls chiamano Daequan Cook?

Che pensare  della  posizione di Belinelli che nelle ultime 2-3 partite è rientrato nei ranghi, leggendo della voce di mercato che sostiene  prossima la firma  di Daequan Cook(1,96, guardia, 26 anni Ohio State), coi Chicago Bulls quando grazie alle 3 settimane  di assenza di Rip Hamilton che hanno dato l’opportunità all’azzurro di farsi notare fino  a due partitone contro i Knicks che facevano supporre un rinnovo del contratto? Il buffo Rip che a volte assomiglia a ET  ha ripreso il posto nel quintetto  e ai Bulls oltre le ultime due vittorie  ci sono buone notizie per quanto riguarda il ritorno  di Derrick Rose, l’indiscussa star.

L’ex MVP 2011, prima matricola a conquistare il trofeo individuale più prestigioso che LeBron ha vinto 3 volte da qualche giorno viaggia e si allena con la squadra anche se per rivederlo in campo si parla di un mese. Coach Thibodeau fa lo gnorri, sa benissimo che non è il caso di forzare il ginocchio dopo la complessa operazione  per ricostruire crociato e un’assenza di 8 mesi.

Nba Chris Paul strega i Lakers, bis dei Clippers nel superderby

Con Chris Paul in veste di ingegnere, pontiere, demolitore i Clippers sono più forti in questo momento dei Lakers, come ha riconosciuto Koby Bryant che li pronostica per l’anello e i cui 38 punti (e 5 recuperi) sono solo serviti a recuperare nel quarto tempo un ritardo di 19 punti. I Lakers sono arrivati a 2 punti a 1’29” dalla fine (99-97), ma il genio della lampada Chris Paul come nella finale del Dream Team di Londra ha preso in mano la squadra e segnato dalla lunetta i punti per sancire una superiorità netta in questo superderby che, scherzi del destino, aveva come rivali due ex idoli della Benetton, Vinnie Del Negro amatissimo giocatore e Mike D’Antoni alle prime esperienze come coach vincente prima di sbarcare nella NBA e provare , viste le sue vicissitudini, quanto sia vero e crudele l’aforisma che dice:

“Se Dio vuole punire qualcuno esaudisce i suoi desideri”.

Nba il Gallo non canta, ne approfitta Minnesota a Denver

Il Gallo abbassa  la cresta, favolosa occasione (persa) per Denver  del Gallo per dare forse una svolta  definitiva alla classifica con buone prospettive di  calendario nelle prossime tre gare  che prevedono  per stanotte la visita di Utah al Pepsi Center , domenica la trasferta coi Lakers e mercoledì il match casalingo con Orlando.

Le occasioni sprecate, si sa,  hanno anche un rovescio della medaglia, e  la seconda sconfitta casalinga dell’anno in questo caso vale doppio . Perché ha vinto infatti  Minnesota, accreditata  aspirante pur con tutti i suoi guai fisici ma con un ottimo mercato impostato sui russi Kirilenko e Shed, come la squadra di George Karl, al ruolo di anti-Oklahoma nella Northwest Division, ed è riuscito a svangarla nostante avesse giocato e perso di 22 la sera precedente a Sall Lake, e   con Kevin Love finito in panchina a 4’32” dalla fine del 3° tempo  con un dito slogato dopo una doppia che avrebbe potuto essere ancora più pesante (12 punti e preso 17 rimbalzi) e  Rubio assente per dolori alla schiena, anche se per nulla incisivo.

Nba big in difficoltà, i Warriors di Curry e Lee la bella novità

Dopo lo stop di Denver  che ha messo fine alla striscia di di 17 vittorie pesante contraccolpo (-21)  a Oakland  dei Clippers  come non bastasse il dolore del suo proprietario, Mister Sterling, che ha perso  il figlio trovato morto  per overdose  a Malibu. Senza il loro centro titolare, l’australiano Andrew Bogut, che ha giocato solo poche partite e poi è sparito per il problema al piede, i Warriors hanno dato una bellissima lezione di gioco a Paul e soci grazie ai missili di Stephen Curry (6 triple su 8)  e David Lee, il grande mancino bianco,   due bigs come classe e continuità e forti motivazioni da parte del gruppo e una panchina di qualità con  Jack e Laundry in grado di essere a loro volta protagonisti.

Per Vinnie Del Negro, premiato assieme  a Drew, altro ex del campionato italiano miglior allenatore del mese di dicembre, si profila un periodo non facile, il ricordo della fantastica galoppata è già cancellato da due sconfitte nette, con problema dello scadimento di forma di Blake Griffin e una flessione della grinta vincente che si riflette sulla difesa, mentre è ancora fuori Billups, la spalla di Chris Paul, ed è calato anche Jamaal Crawford, cambio determinante per aprire le difese e scavare il solco quando le cose vanno bene.

Nba Gallinari 17 punti e Miller-show, stop dei Clippers dopo 17 successi

Il 2013 inizia nel modo migliore per Danilo Gallinari, 17 punti, miglior marcatore dei Denver Nuggets che fermano bruscamente i Clippers lasciandogli solo 78 punti dopo 17 gare vinte consecutivamente, e  devono fare un monumento all’incredibile Andre Miller chiamato al ruolo di starter per l’assenza del regista Ty Lawson per uno stiramento del tendine d’Achille.

A  soli due mesi dai 37 anni Miller, 1,88, il sosia coi baffetti di Denzel Washington, voluto l’anno scorso da George Karl che lo guidò ai mondiali 2002, ha terminato l’ennesimo capolavoro con 12 punti e 12 assist, giusto il doppio degli assist di Chris Paul,  vale a dire l’ispiratore della scalata dei Clippers che, imbattuti dal 26 novembre, erano ormai a sole 2 vittorie per entrare nelle prime cinque squadre della NBA con la maggior striscia vincente,un record che vede in cima con 32 vittorie i mitici Laker dei primi Anni Settanta.

Grande traffico in D-League, Brooklyn scarica Josh Childress

Più di 80 giocatori dall’inizio della stagione hanno fatto la spola fra la NBA e la D-League, una cifra record che dimostra come i 30 club della Lega più famosa al mondo desiderino tenere sotto controllo i giocatori ancora acerbi per la prima squadra. Il mercato minore alle spalle della NBA non è stato insomma mai così animato, ecco quello che è successo alla viglia del 2013.

Prima Scelta di  Washington  nel 2010 col n.30 Lazar Hayward (1,98, 26 anni, Marquette Un.) passato nell’ultima stagione  da Minnesota (3 gare con una media di 24 punti, 5,7 rimbalzi, 2,7 assist)  dai Sixers e Oklahoma e fra i protagonisti della finale,  al 3° anno di NBA dopo aver iniziato il torneo con i Thundercity ha firmato con i Los Angeles D-fender.

Nba Capodanno amaro per Belinelli, Vucevic cancella Shaq e LeBron salva Miami

Miami si salva a stento scampando  in quel di Orlando  alla terza sconfitta consecutiva perché  un ragazzo di  soli 22 anni e 213 centimetri, Nicola Vucevic,  conferma di avere la stoffa del campione  e con 29 rimbalzi (e l’high personale di 20 punti) cancella  il record dei rimbalzi  di Shaquille (28 nel lontano ’93) nella storia dei Magic.

L’eroe sfortunato, visto in un’azione battere sul salto per ben 5 volte LeBron al rimbalzi d’attacco,  è uno slavo  montenegrino,  figlio di un  ex campione giramondo  e coach  e venuto al mondo in Svizzera, che oltre a dimostrare che la genetica nel basket vale di più di quella dei cavalli, e noi abbiamo infiniti esempio, l’ultimo Gallinari, segna il crollo del mito consumistico della NBA.

Nba continua il volo dei Clippers, grande attesa per Belinelli

Con 17 successi  consecutivi i Clippers, squadra non ancora titolata, è a pochi passi dall’ingresso fra le titolatissime 5 formazioni iscritte nell’albo d’oro delle più lunghe strisce vincenti, che si apre con i 32 dei Lakers 71-72 e si chiude con 19 di Boston e Lakers.  Domenica notte hanno festeggiato assieme ai tifosi  con l’ennesimo esaurito un 2012 memorabile nella storia della seconda franchigia di Los Angeles che ha avuto una svolta col mercato del 2011, quando David Stern, il commissioner che gestiva gli Hornets, a quel tempo di proprietà del concorso dei 29 club, decise di mandare Chris Paul a Los Angeles, ma non ai Lakers che avrebbero fatte carte false per Paul e Howard.

La scelta del coach ricadde su Vinnie Del Negro, l’ex giocatore della Benetton che non aveva esperienza specifica e aveva lavorato prevalentemente nelle relazioni esterne più che in palestra,  il quale passato un momento delicato a metà stagione riuscì a portare la squadra ai playoff e a costruirsi un seguito di tifosi entusiasti per il gioco spumeggiante prodotto da star come Paul e Griffin, e questo nonostante i molti cambiamenti e l’infortunio grave di un giocatore-chiave come  Billups.  La mentalità vincente è arrivata invece in questa stagione, dopo qualche difficoltà iniziale, grazie a qualche ritocco alla squadra, vedi l’arrivo di Jamal Crawford, spesso il cecchino della scolta,  e alla decisione di Del Negro di dare maggiori responsabilità alla panchina, una delle più produttivo specie da quando Lamar Odom è tornato pian piano e essere una presenza importante  dopo la brutale  spersonalizzazione patita col trasferimento dai Lakers a Dallas.

Nba Golden State mette ko Boston e passa all’ottavo posto

Nell’ultimo turno del 29 dicembre, terza vittoria consecutiva di Golden State, la grande sorpresa della stagione, che ha battuto Boston 101-83 che veniva da un’altra sconfitta e stanotte gioca a Sacramento.

I parziali: 29-23, 28-17, 19-27, 25-16. Boston non aveva Rajon Rondo, fermo per una contusione all’anca,  ha tirato male da 3 punti (5/22, 1/7 Jason Terry, 2/9 Paul Pierce e torna sotto il 50% (14/15) mentre i Warrios  (22 e 9 assist S.Curry, 20 D.Lee) con 21/10 e il 67% sono all’8° posto (21/10, 67%) dietro LA Clippers (80%, 24/6), Oklahoma (79,3, 23/6), San Antonio (74,2,  23/8), Miami (71,4, 20/8),Memphis (70,40, 19/8), Atlanta (67,9, 19/9), New York (70, 212/9).

Il programma del turno del 30 dicembre  è Detroit-Milwaukee, Dallas-San Antonio, Sacramento-Boston, La Clippers-Utah

Nba Gallo non ripete, Belinelli rilancia i Bulls

Dopo la magica notte di Dallas che con record personale di 39 punti l’ha proiettato fra i grandi della NBA  Gallinari non  ripete come Paganini, ma  per il maggior prestigio del campionato italiano che ormai pochi si filano torna  alla ribalta Marco Belinelli che preferito  nel quintetto al rientrante Rip Hamilton dimostra di aver messo nel suo bagaglio il carattere da uomo-Bulls.

Non è la prima volta che succede, risulta al ritorno nello United Center  il miglior marcatore della sua squadra, 17 punti, con la tripla sul 79-76 che tiene a distanza i Wizard che senza il loro top-scorer Jordan Crawford e la star John Wall, fuori dall’inizio della stagione, valgono molto di più della loro classifica e dominano ai rimbalzi Noac e c.  col giovane centro africano Okafor in continua crescita.

Nba Gallinari chiude il 2012 col record di 39 punti a Dallas

Nel suo viaggio al sud Gallinari dopo il suo record personale, 39 punti con 7 bombe su 11,  torna in campo stanotte a Memphis per chiudere un anno splendido cominciato il 12 gennaio col record di 37 punti contro i Knicks di Mike D’Antoni al Madison e proseguito con i playoff, il rilancio della nazionale italiana (8 successi su 8 gare), la leadership dentro la sua squadra-guastafeste nonostante l’arrivo della star  Iguodala, le nomination per l’All Star Game di febbraio a   Houston e  la votazione del Miglior giocatore d’Europa dove però  il trofeo sembra destinato meritatamente al  francese Tony Parker.

Le grandi giornate del Gallo da combattimento, come sempre, arrivano on the road, dove risalta il carattere, una dote che non gli manca e quella che doveva essere la festa per il ritorno di Dirk Nowitzky  davanti al proprio pubblico, si è trasformata invece nell’ennesimo calvario dei campioni 2010 che questa stagione fanno collezione di sconfitte sopra i 20 punti, hanno commesso errori di mercato (vedi le cessioni di Tyson Chandler, Jason Kidd, Josè Barea e l’acquisto del declinante Odom, subito ripudiato) e sono stati ringraziati vibratamente per l’occasione dal giocatore azzurro che con 10 punti (una tripla e una giocata da 3 punti)  ha determinato nel 3° quarto il break decisivo, 17-6, punteggio 87-70 per la squadra di Karl che ha avuto punti importanti anche da Iguodala, ala piccola, e anche il record personale di 19 rimbalzi dell’incredibile Faried che a questo punto diventerà uno dei possibili colpi di mercato delle bigs in estate.

Nba i Clippers come Boston nell’anno dell’ultimo titolo, strepitosi!

Due sole partite ma di quelle che lasciano il segno nel  turno di giovedì 27 dicembre, coi Clippers che volano e portano a 15 vittorie la striscia vincente, record della franchigia, imbattuti dal 26 novembre quando furono sconfitti in casa da New Orleans e Oklahoma che si salva ai supplementari contro Dallas davvero jellata.

I due top-scorer della squadra di Vinnie Del Negro e il miglior rimbalzista sono le riserve di lusso Matt Barnes (21 punti, high stagionale, 5/9 dall’arco che conferma le sue qualità di giocatore tattico) e Jamal Crawford (17 punti) e il redivivo Lamar Odom (13 rimbalzi), Chris Paul è il solito direttore d’orchestra (11 assist) per la delizia dei suoi tifosi, fra i quali spicca Billy Crystal, nel 67° esaurito allo Staples Center.

Ancora una volta gara perfetta da 3 punti (12/24, 50%) e come concentrazione e gioco (8 perse, 31 assist), Boston travolti fin dall’inizio, 60 punti incassati già a metà gara.  Sembra quasi un passaggio di consegne, perché proprio i Celtics furono l’ultima squadra a  toccare 4 anni fa il record  dei 15 successi consecutivi, il segnale che la squadra di Pierce e Garnett era pronta per vincere il titolo.