Basket A1 1a giornata: Bologna e Caserta al fotofinish, Biella e Sassari dilagano

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A1 prima giornata: risultati:

  • Banca Tercas Teramo-Montepaschi Siena 67-75 giocata ieri
  • Banco di Sardegna Sassari-Novipiù Casale Monferrato 78-58
  • Canadian Solar Bologna-Virtus Roma 93-91 o.t. (77-77 alla fine dell’ultimo quarto)
  • Pepsi Caserta-Benetton Treviso 85-84
  • Vanoli-Braga Cremona-Bennet Cantù 60-72
  • Fabi Shoes Montegranaro-Sidigas Avellino 85-76
  • Angelico Biella-Scavolini Siviglia Pesaro 76-65
  • EA7-Emporio Armani Milano-Cimberio Varese ore 20.30
  • Riposa Reyer Umana Venezia

  • Banco di Sardegna Sassari-Novipiù Casale Monferrato: eccoci, proprio mentre i padroni di casa decidono di fare il bello e cattivo tyempo e strapazzare un Monferrato che tenta di mupovere i primi passi con dignità. Messi i primi dentini e diventati pian piano grandi, gli ospiti hanno cominciato ad assaporare quali batoste riserva la vita. Se a prenderti a pugni, poi, è uno come Diener che con sole due mani riesce a fare canestri impossibili, assist al bacio, dare indicazioni e smistare il traffico, allora l’unico dettaglio positivo è che forse, con tale scuola proveniente dal parquet, uno poi si fa le ossa presto. Punteggio mai in discussione, Trapani e Temple in doppia cifra prer gli ospiti. Ottime percentuali da tre per entrambe.
  • Canadian Solar Bologna-Virtus Roma: allora, signori, dov’è Bryant? Deve esserselo chiesto quel tizio con gli occhi a mandorla che stava assiepato nel palazzetto felsineo in attesa che comparisse la superstar. Qualcuno deve poi avergli spiegato che Bryant, forse, a quell’ora stava appena cominciando a pranzare. Eppure, con o senza il 24 LA, la gente di Bologna è sembrata per davvero vicina al club di Sabatini. Intanto, il Bryant della situazione lo ha fatto Homan, il cui contributo è stato encomiabile (20 a referto) ma non sufficiente. Perché la Virtus Roma ammirata sotto le Due Torri è una formazione solida e compatta. poche chiacchiere, tanta roba: Dasic e Tucker hanno dettato legge. Fino a consentire ai compagni di farci un pensierino: mettere il numero due alla casella punti in classifica. Forse che sì, forse che sì. Invece manco per niente. Koponen e Homan si fanno sentire all’overtime. Ed è un peso non indifferente.
  • Pepsi Caserta-Benetton Treviso: partita incerta fino all’inizio dell’ultimo quarto. Da lì in avanti, provateci un po’ a venire a Caserta e pensare di avere vita facile. E’ stata per certi versi una gara simile a quella tra teramo e Siena nell’anticipo di ieri: tutto sul filo del rasoio finchè all’ultima palla a due, la Pepsi ha deciso che quello era il momento di prendere il largo. Collins e un immenso Smith hanno detronizzato la buona guardia (ultimi minuti esclusi) di una Benetton che comunque manda in doppia cifra ben quattro cestisti: Scalabrine, Adrien, Gentile e Becirovic. Encomiabile il finale di gara dei veneti. Ma provate voi, ad arrivare a Caserta, e uscirne indenni.
  • Vanoli-Braga Cremona-Bennet Cantù: i vice campioni d’Italia, secondi classificati in supercoppa italiana non hanno avuto difficoltà. Il bel gioco che era già emerso nel corso dellla sfida di supercoppa contro Siena si è confermato tutto: Trincheri ha di che essere entusiasta. Milic, Wafer e Cinciarini tengono a galla Cremona solo in alcuni frangenti; Cantù è una coralità che attrae e piace. Cinque in doppia cifra tra i canturini: oltre a Micov e Cinciarini, anche Leunen, Mazzarino e Markoishvili.
  • Fabi Shoes Montegranaro-Sidigas Avellino: se Avellino mette paura solo per tre quarti, lo si deve all’ottima impostazione difensiva della Fabi Shoes che ha soofferto e rischiato di crollare quando la Sidigas ha potuto beneficiare di un grande Dean (25 a referto) che, tuttavia, negli ultimi due quarti è sembrato fratello scemo di quello visto in precedenza. Sparito Dean e sparita Avellino come se, sparito il gas nell’accendino, fosse sparita la fiammella. Indomiti, invece, Bunner e Zoroski che hanno portato Montegranaro lontana dal limbo maledetto in cui si stava infilando.
  • Angelico Biella-Scavolini Siviglia Pesaro: piemontesi indecifrabili fino alla palla a due che decideva il match. Pesaro è stato degno avversario, ha sudato, si è barcamenata affinchè quelle lunghezze di vantaggio maturate nel corso dei minuti potessero pesare come macigni. Invece, poi succede che Biela si sveglia così, dal nulla: cioè. Mettete Pullen e Coleman con un palone arancione in mano, ditegli di vedersela loro e quelli per davvero lo fanno. Cusin e Hackett sono sembrati degni avversari ma la visione di gioco di della Scavolini deve crescere. Appena imparerannno a viaggiare assieme, quei cinque lì potranno anche dire la loro. Ora no, è ancora presto.

 

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