Nba rilancio Lakers, Bryant rinuncia al duello personale con Durant, meglio gli assist

“Bryant ci ha dato il là… Ha servito i compagni, non ha forzato il tiro, mosso alla palla, difeso alla grande

Alla fine della fiera Mike D’Antoni ha ragionato come Forrest Gump prendendo  la via più semplice per risolvere i problemi dei Lakers, e cioè chiedere a Kobe Bryant di fare il “passator cortese “ e di difendere duro sulla guardia più pericolosa (un certo Westbrook…), e nel giro di 48 ore i Lakers hanno cambiato completamente  gioco e gettato i presupposti per cambiare passo, anche se per diventare lo squadrone sognato è chiaro che occorre un Howard diverso da quello che commette 5 falli contro un rivale che non ha un centro pericoloso, che ne commette 2 nella stessa azione e che gratificato di buoni palloni dentro l’area spreca dalla lunetta, 2 su 10, 6 consecutivi, roba da non crederci, uno che si chiama Superman può affondare in un bicchiere d’acqua?

MPS e Consum.it lasciano il basket senese?

Le “dazioni” o finanziamenti  ai partiti sono legittime, in America come in Europa, anche se dovrebbero magari essere regolate da altri criteri, o tutti o nessuno. E in tempi di vacche magre come queste da noi cancellate fino a nuovo corso. Si scopre così che nella classifica dei “benefattori del Pd”  ai vertici del Monte , in testa ci sono il presidende Mussari e il presidente Ernesto Rabizzi, ex presidente Regionale del CONI e prima Provinciale e da ultimo nel direttivo di Consum.it che sponsorizza  le squadre minori di Siena, come Virtus e Costone e altre.

A ottobre la banca aveva radunato a Rocca Salimbeni tutte le sue sponsorizzate (basket, rugby e altri sport) , Mens Sana compresa (presente per la Mens Sana la figlia del presidente dott. Minucci, che ha da tempo un incarico societario), per fare  a tutti un bel discorsino sul futuro, precisando che le sponsorizzazioni sarebbero state garantite a chi lanciava in prima squadra i giocatori e  proponeva progetti di sport-sociale.

Nba Denver del Gallo vince più dei Knicks di Melo Anthony

Con l’ottava vittoria San Antonio di San Parker  (a proposito: l’altra notte ha voluto tornare in campo con un taglio sopra l’occhio)  rafforza il suo primato, 36 vittorie, e ora sono due più di Oklahoma (34/10) che  pur di un soffio guida  ancora il campionato più planetario di tutto lo sport e che ormai tiene sveglia anche l’Europa.

Nel suo piccolo, Denver  che ha fatto gli straordinari come gli Spurs (45 incontri contro 47 degli stakanovisti texani)  ha stritolato Sacramento, tradita dal lunatico Cousins (3 punti), riuscendo a  esibire  la miglior  rappresentazione  della sua positiva stagione per  portarsi  al 6° posto assoluto come vittorie, ben 27. Significa essere dietro oltre che a Oklahoma, San Antonio e Clippers in frenata brusca (0/4)  per il  problema al ginocchio del suo genio Chris Paul, a -1 da Miami e Memphis ma aver superato – udite, udite –  tutte le squadre dell’Est (Knicks, Bulls, Pacers, Nets) che hanno incassato  26 successi come i Warriors i quali dopo aver battuto Durant e c. a metà settimana si sono un po’ scaricati.

Torna Delonte West, Oleson passa al Barcellona!

Seattle è decisa più che mai a rientrare nella NBA dopo aver lasciato nel 2008 e a prendere i diritti da Sacramento e chiamarsi ancora Sonics, ma il milionario Ron Burke a sua volta ha voluto  approfondire attraverso un colloquio di due ore con David Stern ai piani alti della Olympico Tower il suo  interesse per rilevare i Kings messi in vendita  dalla famiglia Maloof.. Il prezzo dei Kings è di 525 milioni di dollari. Anche il sindaco di Sacramento,l’ex campione Kevin Johnson, nei giorni scorsi ha annunciato di aver creato le basi per non perdere i Kings attraverso una cordata di 14 imprenditori del territorio. Burke è un ricco imprenditore della California del sud co-proprietario della squadra di Hockey dei Penguins Pittsburg.

Nba attenti ai Bulls di Belinelli, metamorfosi di Bryant

Nel frullatore della NBA che si avvia al giro do boa delle 40 partite, previsto il 3 febbraio, tantissime notizie. La possibilità di un clamoroso scambio di mercato con Howard ai Clippers senza aspettare la scadenza del contratto a fine stagione con Superman in cambio di Bledsoe e DeAndre Jordan, la decisione di Tom Benson di fare  di New Orleans una squadra più dentro il suo territorio chiamandola Pelicans, l’uccello che nidifica negli acquitrini della ex colonia francese e patria del Jazz, regalando volentieri gli Hornets  a Michael Jordan, proprietario di Charlotte.

Per quanto riguarda il basket giocato,  Chicago si prepara invece  al gran ritorno di Derrick Rose, dopo la ricostruzione del  ginocchio e uno stop di 10 mesi,  espugnando il suo United Center  (14/11)  come terzo incomodo all’Est nel duello fra Miami e Knicks per la vittoria della regular season. E da Los Angeles, quel gambler di Mike D’Antoni ha lanciato il dado  ricevendo la fiducia della famiglia Buss in chiave di rinnovamento,  in panchina Pau Gasol, fiducia anche a Howard e   Kobe Bryant guardia tiratrice e se occorre play e  non mattatore.

Giovanni Malagò, al Coni per cambiare lo sport italiano

Di Matteo Cardinali – Esperto di politiche sportive

Da presidente del basket Petrucci, darà il suo voto forte al suo fedele braccio destro Pagnozzi ma nella corsa al CONI  c’è un candidato che fa parte della famiglia del basket, Giovanni Malagò.

Lo sport italiano ha bisogno di una scossa salutare, nel segno della discontinuità programmatica e gestionale di una istituzione – il Comitato Olimpico Nazionale Italiano – che si sta avvitando sempre più su se stessa, incapace di progettare proprio perché incapace di capire quale devastante potenzialità potrebbe avere  negli enormi cambiamenti socio-economici-culturali che stanno avvenendo all’interno del nostro paese e nel resto del mondo.

Siena si consola col basket e tiene il passo del Real Madrid

Il turno di venerdì 25 verrà ricordato come  la notte delle streghe, per chi ama il gioco punteggi vintage e disastri  epici nel tiro da 3, una pietrificazione del gioco del basket, ed  meno male qualche ora dopo ha potuto  rifarsi il palato ha cercato  le partite NBA sui canali americani. Il Real Madrid ha vinto sul campo del Panathinaikos  con 58 punti e la squadra di casa, la più titolata del terzo millennio, ha perso con 54 con 4 punti su tiro libero e 0/4 di  un vincitore del concorso del tiro da 3 punti dell’All Star Game, Jason Kapono.

C’era una volta il basket anche a Istanbul, 56-52  per l’Efes forte di due campioni della NBA , Vujacic e Farmer, e a Siena che in una della peggiori giornate dalla sua storia economica ha tentato di consolarsi con la squadra di basket che ha proseguito nella sua marcia vittoriosa, 5 su 5,  imbattuta come il  Real della rinascita, vincendo a fatica  senza l’infortunato Ress, sotto al 3° quarto, col Besiktas fanalino di coda.

Eurolega sorpresa a Mosca, Malaga batte il Cska di Ettore Messina

La prima grande sorpresa delle Top16 è una brutta tegola sul capo della squadra che era salita al 1° posto del ranking, e cioè il Cska di Ettore Messina che ha perso la sua seconda partita della stagione, sempre in casa, nel vuoto della immensa Megasport Universal di Mosca.

L’Unicaja Malaga sembrava in netta flessione, anche psicologica, dopo il doppio ko col Real Madrid della scorsa settimana e la mancata qualificazione per la Coppa del Re, ma con le bombe di Marcus Williams, una delle guardie più forti arrivare quest’anno in Europa, e il lancio a sorpresa del 21enne gigante brasiliano Cesar Lima, la squadra di Jasmin Repesa, un coach esperto e CT della Croazia, è arrivata una doccia fredda nella serata in cui i serbi  Krstic e Teodosic sono stati incontenibili. È mancato il contorno, in ogni caso il ko non pregiudica uno dei primi 4 posti, ma conferma quello che abbiamo detto, questa Euroleaague è un open space, tutto può accadere, basta crederci come sta facendo Siena.

Arriva la Coppa Italia, banco di prova della macchina arbitrale

Dal 7 al 10 febbraio al Forum si assegna la Coppa Italia. Dal 2009 è l’evento che regolarmente suscita polemiche tossiche. Vengono ricordate quasi più le “faccende” degli arbitraggi  che le grandi giocate e le partite. Dai calci alla porta di un presidente alla stanza degli arbitri fino a quelle dell’Armani della scorsa edizione. Potremmo sbagliarci,ma  non sembra che la promozione di Legabasket per l’evento imminente  sia pari di quella creativa  della collega spagnola, con tanto di sorteggio in un ambiente storico all’aperto, come si fa per la Coppa Davis.

Sapete invece qual è la cosa che sta più a cuore  al  presidente dei club?. Pensare agli arbitri!…Sembra  infatti che la preoccupazione, espressa con una telefonata al Cancelliere della Fip che, sappiano, è anche il Supercommissario CIA, sia quella di essere sicuro sulla lista dei primi 10, con tanto di nomi e cognomi. Al che il vice-presidente Laguardia, con la proverbiale cortesia, gli ha ricordato che “da quest’anno gli arbitri li gestiamo noi”. Conferma la telefonata e,  notizia in anteprima, preannuncia  il sorteggio pubblico dei 12 arbitri, a Roma quello dei quarti e  per semifinali e finali invece direttamente a Milano.

Nba squadre All Star Game 2013, Gallinari non c’è

Il micro-turno del giovedì riserva la quinta sconfitta consecutiva ai Celtics. Non basta la tripla-doppia di Rondo, Pierce  fa punti ma tira male, i giovani balbettano, gli uomini-mercato Jason Terry (1/6, 0/3 dall’arco)  e Leandro Barbosa (0/3) non pervenuti.  Melo Anthony  prima della gara fa  pace con Garnett (“non mi metterei mai contro un tipo come lui”) per il burrascoso dopo-gara  della sfida newyorkese  che gli era costata una squalifica e relativo multone e poi sul campo trascina i Knicks alla vittoria al Garden che mancava da 7 anni. Sempre assente Felton, il play titolare, la regia viene organizzata al meglio da Jason Kidd “manolesta” (3 recuperi) e il samaritano argentino Prigioni (2 triple e 4 assist) che ha raccontato che D’Antoni non l’aveva voluto. I Knicks sabato sono a Filadelfia, se vincono il calendario gli consente di staccare i Nets dai quali erano stati sconfitti lunedì nel Memorial Luther King e sono alle calcagna.

Eurolega Navarro-record, 3000 punti e il Barcellona si sveglia

La fortuna abbandona i due allenatori nati sotto il segno della fortuna? Come Mike D’Antoni nella NBA, anche David Blatt, titolo europeo e bronzo olimpico e mondiale con la Russia e scudettato con la Benetton, fanno i conti con  due squadre difficili, anche se per la verità il Maccabi di quest’anno è  fra le più modeste, ha avuto vari problemi (Caner Meadley, Smith, Pnini, Thomas) e   perso le ultime due gare casalinghe e a Siena ed è in ribasso rispetto alla regular season. E vogliamo parlare della cessione di Georgi Shermandini che da buon ex è stato decisivo con 9 punti e 9 rimbalzi per il successo dell’Olympiacos che si è ripresa  in Israele i 2 punti persi con Siena nello 0/7 finale e rimette in linea di galleggiamento i campioni d’Europa.

Mussari ha lasciato l’ABI, lo faranno presidente della Mens Sana?

Fatale fu  l’abbraccio con Alexandria? Non si tratta di storie di seduzione e di letto, Alexandria non è una donna di bella presenza, ambiziosa, aperta alle relazioni quanto  il nome in codice dell’operazione d’alta o spericolata finanza scoperta da bravi giornalisti e che ci spiegherà il magistrato.

Come fu per il Watergate il presidente dell’Abi, istituzione prestigiosa del credito italiano,  è finito sulla graticola per uno scoop e vedendo la situazione precipitare velocemente,  Giuseppe Mussari ha presentato le sue  “dimissioni irrevocabili” del tutto “convinto di aver sempre operato nel rispetto del nostro ordinamento, ma nello stesso tempo, deciso a non recare alcun nocumento, anche indiretto, all’Associazione”.

Nba Gallo e Beli continuano la scalata

Sorridono gli italiani, per la verità più Gallinari che Belinelli. Gallo è  il collante della sua squadra, 18 punti e quant’altro,  per il  successo n.26 di Denver che salta sicura la trappola di  Houston grazie alla flessione di  Lin  e alla buona difesa sulla meteora dagli occhi a mandorla, una difesa che rende la vita meno facile al martello Harden, che perde ben  sette palle.  Come primo cambio, Belinelli segna solo 5 punti, in verità gli mancano le occasioni in una serata in cui il tiro da 3 è al minimo (3/14) .

Il rientro di Rose  è nell’aria, c’è troppa euforia, chi deve lasciargli in posto è in tensione, come  Hinrich che eccezionale (22 ounti) nella gara precedente è disastroso (0 punti, 0/5)  e per scampare la maledizione dell’United Center i Bulls con l’eroico Noah (18 rimbalzi) a vincere il duello con l’ottimo trio di rimbalzisti di Detroit, Maxiell-Monroe e Drummond) deve   doppiare gli avversari nell’ultimo quarto (28-14) per il successo n.25 . Partita che vale uno spot importante  per  il giovane  Jimmy Butler che con 18 punti e 9 rimbalzi non fa pesare l’assenza di Deng. Importante anche Tai Gibson, stavolta il succo migliore lo danno i lunghi e non le guardie dove c’è minor qualità.

Eurolega competizione tutta da rivedere

Leggiamo che l’Euroleague approfittando della venuta a Londra dei Knicks e dei Pistons per  giocare una partita del campionato americano, avvenimento sottovalutato,  ha rafforzato uno stretto accordo con la NBA. Un piano Marshall? No,  non posso credere si pensi  a un lavoro comune per la promozione del basket in Gran Bretagna in occasione delle prossime Final Four londinesi (please, ma quando mai si è vista una squadra inglese?), o al  calendario delle pre-season con squadre che arrivano sul nostro continente a altre che partono, onore toccato a Siena ospite degli Spurs e dei Cavs che vorrebbe riprovarci, anche se  credo toccherà al Real o a una greca. Si sta pensando anche al regolamento con alcune proposte interessanti per cercare di velocizzare il gioco, ok ma prima miglioriamo il gioco dal punto di vista dello spettacolo perché  è sempre più basso, le squadre si costruiscono in estate come dei puzzles, non c’è stabilità.