Il calcio strappa Gaetano Gebbia al basket

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Il coordinatore del  progetto di rilancio del Settore Squadre Nazionali diventa responsabile del Settore Giovanile della Reggina Calcio.

Prosegue la fuga dei migliori cervelli dal basket. Anche in questo modo si può leggere la notizia, data direttamente dal sito della Reggina Calcio , con la quale Gaetano Gebbia è stato nominato coordinatore del Settore Giovanile.

Si parlava di un suo ritorno alla guida della Viola Reggio Calabria  col progetto di richiedere l’ammissione alla A dilettanti, cosa che non è avvenuta.  Invece  il tecnico catanese che il 23 dicembre compirà 55 anni passa al calcio che si apre sempre più a metodologie innovative, anche con finalità sociali e archetipi sperimentali  frutto delle varie esperienze  in vari campi dello sport.

Il suo passaggio al calcio ricorda quello  di un altro coach del sud, il professor Nico Messina di Potenza che fu chiamato a sorpresa dall’Ignis Varese  a ricostruire la prima squadra e lanciò un certo Dino Meneghin oltre ad altri giovani, e introdusse il potenziamento muscolare e scelse per la prima volta, com elemento di spettacolo, non un gigante americano la il messicano Manuel Raga. Anche Gebbia, in fatto di selezione, ha avuto successo portando in Italia l’argentino Manu Ginobili, poi passato alla Virtus Bologna, vincitore di  3 titolo NBA e ancor oggi uno dei punti di forza.

Se negli ultimi due-tre anni le nazionali giovanili azzurre hanno cominciato a produrre risultati di scuola, dopo 15 anni di black out, parte del merito è del progetto realizzato da Gaetano Gebbia come coordinatore tecnico delle Squadre Nazionali. Studioso, ma anche allenatore capace sul campo, come ha dimostrato nei quattri anni di A con la Viola, e la promozione della A-2 alla serie maggiore. Dall’83 ha lavorato con la Viola in veste di assistente di allenatori come Benvenuti, Zorzi e Recalcati, e come head coach ha portato avanti una bella tradizione dal 96 al 2001 quando passa alle squadre nazionali. Autore di un piano di riorganizzazione, ha girato in lungo e in largo l’Italia per scoprire molti dei talenti e dialogate con gli allenatori delle minori  contribuendo a ricostruire l’elemento fondante del movimento. Ciopè la base.  Avuta la fiducia del CT Recalcati,  guarda caso le sue idee e il suo lavoro che maturavano i risultati non sono state giudicate più utili quando si è passati a un allenatore azzurro in part-time e sarebbe più che mai stata utilissima la sua continuità per riunire esperienze diverse. Invece  Pianigiani e la Fip hanno battuto altre strade, un inaccettabile spoil-system è anche alla base delle delusioni della Nazionale negli ultimi due anni. I risultati interessantissimi delle squadre giovanili, che si confermano quest’anno,  si devono certamente considerare uno dei frutto della sua semina fatta anche di clinic, concentramenti, mobililità tu tutto il paese.. Molto importante anche il suo contributo alla nascita dell’associazione Allenatori Dilettanti del quale è stato promotore e presidente per fornire spunti e nuove tematiche a un CNA un po’ imbalsamato. Fra poco uscirà anche un libro dedicato a Vittorio Tracuzzi, il genio siciliano  della panchina che allenò Varese, la Virtus Bologna, Cantù e la nazionale.

Oltre a Gebbia, il Settore Giovanile del calcio reggino avrà un altro professionista del basket, il dottor Renato Capurro, fischietto di A-1, quale responsabile sanitario.

Enrico Campana

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