Gianluca Basile all’EA7 Armani Milano

La Pallacanestro Olimpia EA7-Emporio Armani Milano ha sottoscritto un accordo per una stagione con Gianluca Basile, nato a Ruvo di Puglia il 24 gennaio 1975, guardia di 1.92.

“Dopo anni da avversario leale e fortissimo, siamo felici che Gianluca Basile abbia accettato di venire a Milano – dice il presidente Livio Proli – l’abbiamo voluto perchè è un vincente, è un giocatore esperto, di talento e quando servono qualità speciali per vincere le partite lui sa essere decisivo. Che sia un grande uomo e una persona perbene è un valore aggiunto, ma noi sappiamo che potrà darci tantissimo sul campo”.

Le parole di Basile:

Eurolega Cantù, il tiro pazzo di Basile sbanca Bilbao

Nei due anticipi di Euroleague, primo successo in trasferta della Bennet che vede le Top 16 mentre nuovo tonfo dell’Armani a Istanbul, adesso è più difficile. Gallinari poteva giocare l’ultima gara?

Armani sull’orlo del baratro, primo successo esterno di Cantù firmato dal 36enne Gianluca Basile a Bilbao a fil di sirena, da 9 metri, tutto sbilanciato, con l’avversario addosso, che spiana il cammino verso le Top 16 al club brianzolo vincitore di 2 coppe dei Campioni nel suo ritorno in questa competizione dopo 18 anni. Siena, già qualificata,  ha  richiamato per la terza volta Bootsy Thornton dopo che  la sentenza della Giudicante riguardante Omar Abdul Thomas per il passaporto falso  sloveno ha impedito il tesseramento dell’americano, gioca stasera in Turchia dove il Galatasaray cerca di strapparle 2 punti decisivi.

Questa la situazione delle italiane. L’Armani può ancora passare se il Partizan perde in Belgio e riesce a battere gli slavi in casa loro fra due settimane di almeno 5 punti, per quanto riguarda la Bennet deve prendere 2 punti sicurezza, o la prossima settimana ad Atene con l’Olyampiacos o nell’ultima in casa col Fenerbahce che se prende 2 punti a Bilbao nel prossimo turno avrà minori motivazioni.

Matricole terribili, Venezia nobilita la sua A

Quarto successo consecutivo della squadra di Andrea Mazzon che balza al 2° posto, mentre Casale conquista i primi punti con l’arrivo di Mustafà Shakur eroe della giornata che ha tenuto a riposo la neo-capolista Armani

  • Largo alle matricole. Conquistata fra le polemiche in un’aula giudiziaria dello sport,  fatto di giurisprudenza sportiva rivoluzionaria come fu per la  Bosman anni fa,  l’Umana Venezia legittima sul campo questo diritto vincendo  per la 4.a volta consecutiva, ancora in trasferta, totale 4 vittorie contro 2 sconfitte. E siccome con la A a  17 squadre la classifica a punti è bugiarda, la sua classifica reale è il 2° posto con  Siena, Cantù e Pesaro che hanno 2 sconfitte come la squadra di  Andrea Mazzon. Un coach che mi è sempre piaciuto perché ragiona con la sua testa, ha fatto la gavetta e allenato anche all’estero dotando la sua squadra di quel bagaglio tecnico tipico del gioco internazionale: gioco svelto, transition, contropiede, soprattutto velocità della circolazione di palla, movimento dei giocatori senza palla. Insomma quello spirito mancante nelle ultime stagioni, quelle del basket al passo,  se vedi in Tv  certe squadre (per carità di patria non facciamo nomi) che conquistato il rimbalzo devono dare la palla al “play-vigile” il quale dopo aver ben bene  scrutato la difesa avversaria ben assestata comincia a tracciare nell’aria segnali di schemi noiosi, sempre uguali, come tutte le squadre che attaccano  difese schierate. Una monotonia – aggravata da commenti giocati sul superlativo assoluto … – –  con l’eccezione di Siena che possiede qualità individuali specifiche  e un rosa di 12-13 titolari.
  • IL RIPOSO DELLA CAPOLISTA La giornata  dimostra purtroppo  ancora una volta l’imperizia del basket,  sempre alla ricerca di scorciatoie, come adesso  il progetto di abolire le retrocessioni. Intanto è  costretto ad arretrare sull’anticipo alle 16.10 del sabato di La7, e   manca  anche di fortuna avendo l’Armani dovuto riposare appena  perso la testa della classifica la settimana scorsa battendo Siena. Non solo  lo spettacolo pretende di vedere sempre  le migliori squadre in campo,  c’è anche la fragilità di certe enunciazioni sacre, come ad esempio  aver giurato solennemente che in omaggio alla  famosa Convenzione Fip-Legabasket mai ci sarebbe stato un campionato dispari.

Euroleague, sul Bosforo occasione persa per Cantù

Si salva nel supplementare il Fenarbahce segnando una sola bomba contro 28 tentativi dei canturini, con 2 su 10 di Gianluca Basile. Dwight Howard firma per il Real Madrid?

  • La partita  di Cantù contraddice il commento ascoltato stamani nel telegiornale Tv che tesseva l’elogio di Basile e parlava dello schianto di Cantù per le palle perse  nel supplementare a Istanbul, per il 5° turno dell’Euroleague. Non è andata esattamente così, in verità la Bennet ha perso nell’overtime una grossa occasione per guidare il girone A in solitario e per approfittare del  ko nel Caja Laboral nel derby basco: Gianluca Basile ha segnato 12 punti ma  con un 2/11 nel tiro (2/10 dall’arco più 6 liberi su 6)  ancora legato al ruolo che aveva nel Barcellona, quello di bombardiere tattico. Inoltre la squadra di Trinchieri  nel supplementare ha ceduto di misura, 12-10, mica c’è stato il crack…
  • Fatale invece in una gara pazza, con troppi tiri da 3 e troppi liberi (ben 67 totali)  il  discorso delle palle perse, 16  dei canturini contro 6 dei campioni di Turchia, che hanno trovato ancora una volta nel 33enne  Omer Onan  l’arma vincente, con 18 punti per il play-guardia che nella sua carriera non aveva mai segnato tanto, fino ad avere l’anno passato una media di 14,2 punti per gara.

Eurolega: Fenerbahce Ulker – Bennet Cantù 85-83 d.t.s.

Eurolega quinta giornata:
Fenerbahce Ulker – Bennet Cantù 85-83 d.t.s.

E’ servito un tempo supplementare e già questo dettaglio consente di dire che, nonostante la sconfitta, Cantù è rimasta in partita fino alla fine.

Non solo: i parziali dell’incontro – 17-19, 32-35, 56-52, 73-73 – lasciano intendere che i canturini sono stati capaci di cominciare alla grande per poi cedere, soprattutto in termini di concentrazione, nei due quarti successivi all’intervallo.

Il miglior marcatore della serata è stato il locale Omer Onan, con 18 punti a referto mentre a tenere in gara i lombardi fino all’ultimo ci hanno pensato Nicolas Mazzarino e Gianluca Basile, tornato il Baso a tratti determinante anche nell’Europa che conta, entrambi con 12 punti all’attivo.

Nell’overtime hanno lasciato un’impronta indelebile Sefolosha (14 punti totali e la belleza di 7 rimbalzi) e un Savas in condizione di forma stratosferica.

Milano, Basile e Marconato a merenda con Lenny: al Sacco per capire il diabete

Il basket per beneficenza, la pallacanestro quale impegno sociale. Da campioni a campioncini, da gente come Gianluca Basile e Denis Marconato a giovani pazienti che nella vita si trovano ad affrontare battaglie e sfide assai più oimpegnative di quella che la Bennet Cantù – con il contributo encomiabile dei grandi vecchi della disciplina – dovrà sostenere per tentare di strappare a Siena lo scettro della leadership.

La Merenda con Lenny è un progetto formativo che l’ospedale Sacco di Milano ha individuato per garantire vicinanza e sostegno a quanti, fin da piccoli, devono convivere con il diabete di tioìpo 1. Attraverso la pianificazione del Servizio di Diabetologia e Malattie delMetabolismo della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano  i bambini imparano a cercare piena autonomia nutrizionale e a gestire la terapia con insulina durante lo sport.

1a / Serie A1: Basile fa 400, Trincheri a quota 99 vittorie

Risolta la controversia arbitrale con l’appello alla Federbasket non inascoltato, il campionato può prendere il via. La prima giorntata offre più di uno spunto  interessante ma diventa doveroso citarne uno prima degli altri: nome Gianluca cognome Basile squadra Bennet Cantù. Eccolo. Già sul piedistallo prima di iniziare: nella sfida contro la Vanoli Braga, festeggerà le 400 presenza in serie A. Cappello giù. Altra chicca: ben nove esordienti nell’incontro tra Caserta e Treviso.

Nell’ordine, si tratta di: Rose, Smith, Stipanovic e Loncarevic per i campani; Adrien, Moore, Mekel, Moldoveanu e Scalabrine in quota ai veneti. Altro dato curioso: la Montepaschi Siena non perde al debutto da 10 anni. L’ultimo ko risale al match contro l’allora Kinder Bologna che si impose per 90-51.

Anche la Virtus Bologna vanta un interessante e benaugurante precedente: vince la prima da 5 stagioni e l’ultima sconfitta casalinga risale al lontano 1985, quando cadde 84-87 contro Granarolo. Dieci vitttorie all’attivo anche per Armani Jeans Milano; record opposto per la Sidigas Avellino che non ha mai vinto all’esordio. Dovesse vincere contro Siena, il tecnico Andrea Ramagli della Banca Tercas Teramo raggiungerebbe le 100 vittorie in Serie A

Bennet Cantù, coach Trincheri perde anche Basile

Si sta rivelando un precampionato più complicato del previsto quello della Bennet Cantù di coach Andrea Trinchieri, che dopo aver registrato i problemi alla caviglia di Maarty Leunen ora deve anche fare i conti con l’infortunio di Gianluca Basile. La guardia ex Barcellona ha infatti rimediato una distorsione alla caviglia, ed ora anche per il 36enne ex azzurro rischiano di esserci due settimane di stop. In questo caso, Basile sarebbe a rischio per la Supercoppa del primo ottobre contro il Montepaschi Siena a Forlì.

Bennet Cantù: il roster 2011/2012

Iniziamo con il dire che Gianluca Basile sta a Cantù come un sogno che si realizza sta a un potenziale successo. Che l’ex Barcellona, poi, sappia ancora fare la differenza è ancora tutto da vedere ma, come recita una famosa sigla televisiva, viene da parafrasare il concetto dicendo semplicemente che Basile è Basile.

Ciò detto, starò a coach Andrea Trinchieri sapere come e quando utilizzare l’incredibile potenziale dell’italiano, voglioso di accettare la sfida dei vice campioni in carica e di contribuire a far sì che quel secondo posto possa trasformarsi in qualcosa di più.

Per i piemontesi, inoltre, vi è il fascino di tornare a calcare, dopo 18 anni, i parquet dell’Europa che conta: la società, infatti, torna in Eurolega e lo fa tra l’entusiasmo della sua tifoseria che ha accolto in massa – erano in ottocento al primo allenamento presso la NGC Arena– l’inizio della nuova stagione agonistica.

Basket Cantù, Basile in attesa: “Per ora non parlo”

“No grazie: ciò che avevo da dire l’ho già espresso in occasione della conferenza stampa relativa alla mia presentazione. Ora, in attesa di ricevere indicazioni definitive riguardo il presunto problema al piede, preferisco non aggiungere nulla. Quando tutto si sarà sistemato ritroverò anche la parola”.

E’ questo il pensiero di Gianluca Basile sulla vicenda che lo riguarda molto da vicino. Il 36enne ex Fortitudo e Barça, é stato infatti stoppato giovedì scorso alla prima visita medica della Pallacanestro Cantù: in atteso del responso definitivo, cerca un pò di relax in vacanza in Sardegna, dove da tempo ha acquistato casa in Costa Smeralda. Da buon ppassionato di pesca, amante del mare, innamorato della Sardegna, sta trascorrendo le ferie da beato tra le donne.

Oltre alla moglie Nunzia, il promesso sposo della Bennet è infatti padre di tre figlie: Alessia di 12 anni, Emanuela di 7 e Federica di 5. Da queste parti lo hanno adottato e si fa il tifo affinché almeno per i prossimi due anni la sua nuova terra d’elezione possa essere Cantù.

Basile – Cantù, problema al piede: accordo congelato

E’ ancora in stand-by l’approdo ufficiale di Gianluca Basile con Cantù. Il 36enne, riportato in Italia dalla Bennet dopo 6 stagioni al Barcellona (maglia con la quale ha vinto tutto), non ha superato le visite mediche a cui è stato sottoposto: il problema é al piede sinistro,che ha subito due fratture da stress che hanno scritto la parola fine all’avventura col Barcellona.

Le visite mediche di Basile infatti, che con Cantù ha firmato un contratto biennale, hanno evidenziato una mancata calcificazione ossea: le sue cartelle cliniche saranno ora esaminate da uno staff di specialisti che effettueranno nuovi esami per dare poi il parere finale sulla capacità del giocatore di scendere in campo.

“Per me è stata una sorpresa – ha detto Basile -: a Barcellona ero tornato in campo, (5′ nell’ultima gara di campionato col Malaga, n.d.r.) sul piede ho giocato e sento di non avere problemi”.

Anche la società Cantù sembra tranquilla:

“Non siamo allarmati – ha detto Bruno Arrigoni, d.s. della Bennet -. E’ però emersa la necessità di approfondire con esami che richiederanno qualche giorno”.

Il grande ritorno per ora resta ancora in sospeso.

Basile non passa le visite mediche, Cantù contatta il Barcellona

Gianluca Basile era un ritorno atteso da numerosi appassionati di basket: la Bennet Cantù aveva compiuto l’impresa di strapparlo al Barcellona e consentirgli di chiudere una gloriosa carriera – da protagonista – proprio in Italia.

Tranquillo come non mai e felice di un approdo che lo stesso play cercava da tempo, Basile ha confidato di essere parecchio felice di tornare ma subito dopo la conferenza stampa di saluti e ringraziamenti è emerso un problema riscontrato durante le visite mediche. Basile non passa incolume il check up di routine cui è stato sottoposto dal personale sanitario del club e  e potrebbe rischiare di assistere a un mancato trasferimento.

“Spero di no – ribadisce con prontezza la guardia –  ho avuto in passato un problema al piede che mi ha tenuto fermo, però da Barcellona i medici mi hanno sempre informato e tenuto sotto osservazione senza lasciare che nulla potesse sfuggire. Nessuno mi ha mai spinto a giocare in condizioni fisiche carenti e mi auguro di poter garantire una condizione di forma ottimale”.

La notizia dell’intoppo – che al momento ha interrotto la trattativa lasciandola in stand by – è stata confermata anche da Arrigoni:

Basile riparte da Cantù. Bentornato, tiro ignorante

Piace – e non poco – l’idea di poterlo rivedere nei nostri palazzetti mentre si incunea tra le maglie avversarie e… tu pensi sia lì per passare palla, lui è già proiettato verso il canestro con l’arancio pronto a finire a canestro. Gianluca Basile torna in Italia e, a prescindere dal club che ha la fortuna di averlo in qintetto, la notizia sarebbe già bella così. Perchè è mancato.

Parecchio, sebbene l’esperienza in Spagna – nelle file del Barcellona – ne abbia segnato in maniera assolutamente positiva la carriera nel corso degli ultimi sei anni. Ora, il play si è accasato a Cantù ed è parte integrante della rosa della Bennet che, nel corso dell’ultimo anno, ha conteso alla Montepaschi Siena il tricolore. Ha trentasei anni, dirà qualcuno.

Noi, tuttavia, scegliamo di accodarci a coloro che risponderebbero “ecchissenefrega”. Perchè Basile è Basile. Un talento fattto e compiuto che ha, dalla sua, l’esperienza in grado di consentirgli di colmare alle lacune fisiche dovute all’età.

Potrà faticare sul piano fisico, vero; magari non garantirà un contributo costante nel corso dei quaranta minuti. Il fatto è che di Basile, basta anche un minutaggio parecchio inferiore: lui, la gara è in grado di trasformarla in ogni frangente. Lui, il parquet è in grado di ribaltarlo in un istante. In pochi attimi, sa come infiammare il palazzetto. Poi, il Signor Basile è anche uno che torna a casa dopo aver conquistato un’Eurolega, due scudetti, tre Coppe di Spagna e due Supercoppe. Tanto di cappello.

Barcellona, Basile: “Il compleanno peggiore”

Gianluca Basile, playmaker italiano del Barcellona, operato al piede dovrà seguire nei prossimi mesi un lungo percorso riabilitativo. Il cestista originario di Ruvo di Puglia che proprio ieri ha festeggiato il suo trentaseiesimo compleanno, ha comunque sempre detto di non voler mollare nonostante il periodo difficile:

Gianluca Basile, è dura augurarle buon compleanno, in un periodo come questo.
«È il peggiore di tutti. Già l’operazione al piede, nel novembre scorso, mi aveva spiazzato. Non ero mai finito sotto i ferri prima. Ora è successo di nuovo, mentre mi allenavo con i giovani. Uno dei primi allenamenti dopo la ripresa, nemmeno durissimo. Tutto da capo. Non pensavo che avrei dovuto subire un nuovo intervento. Quando me l’hanno detto, è stata una mazzata».

Nuova frattura, nello stesso punto. Sfortuna massima.
«Mi dicono che ci sono pochi casi del genere. Ho parlato con Recalcati, mi ha spiegato che è successo qualcosa di simile anche a Ranniko. Ma è una consolazione da poco: resta una mazzata che fai fatica ad accettare. Dopo tutti i sacrifici che ho fatto per tornare quello di prima, ci sono dentro esattamente come due mesi fa».

Con il rischio di aver chiuso la stagione.
«I tempi sono gli stessi. Tre mesi per rivedere il campo. Potrei farcela per la Final Four d’Eurolega, se riuscissimo a conquistarla. Ma parliamoci chiaro: in squadra siamo quattordici, è difficile pensare che il coach si affidi proprio in quell’occasione a uno che è fuori da mesi per infortunio».

Che cosa sta pensando, in questi giorni?
«Che il tempo passa, che gli anni sono trentasei, e che devo stare a guardare. È tutto molto triste».

Un leone ferito, ma abituato a combattere.
«E infatti ora penso a guarire bene. Ma certi pensieri cupi arrivano: non ero mai stato operato in carriera, non ero mai rimasto fuori così a lungo. Col Barcellona rinnovo il contratto di anno in anno, ci sta che la prossima e-state mi dicano che non hanno più bisogno di me. E c ‘è di peggio…»

Parliamone, cosi la parte più brutta della storia la lasciamo alle spalle…
«C’è che se una cosa dei genere dovesse capitare un’altra volta, significherebbe carriera finita».

Insistiamo: non immaginiamo un Basile arrendevole.
«Il lato positivo è che a trentasei anni sono qui. Un giocatore del Barca. Sto bene, ho il ricordo di una Supercoppa giocata bene, appena quattro mesi fa. So di poter valere ancora questo basket, se sto bene. Non mi sento a fine corsa. Ma mantenere questi livelli è dura, e questo stop non mi aiuta a guardare avanti con serenità».

Pensi a Bologna, allora. Un posto dove in molti non la dimenticano.
«Ed è un pensiero che mi aiuta. Se non dovesse andar bene potrei pensare di rientrare in Italia. Negli anni scorsi mi hanno anche cercato, ma il Barcellona continuava a rinnovarmi il contratto. Se u-na società come questa ti dà fiducia, lasciarsela alle spalle è difficile».

Basketcity vive di ricordi. Ci butta un occhio, di tanto in tanto?
«Seguo il campionato, ma ammetto che l’interesse da quando la Fortitudo non è più ad alta quota è meno intenso. È un’assenza che si sente. Sono contento che lo spirito e l’idea non siano andate perdute, ma il cammino per tornare lassù mi sembra lungo».

E il campionato in generale? Che pensa del ritorno in panchina di Peterson?
«Quando me l’hanno detto ne sono stato felice. Io il suo periodo da coach non l’ho vissuto, ma attraverso le sue telecronache mi sono innamorato del basket Nba, ai tempi delle sfide tra Magic e Jordan. È stato una guida, per me. E oggi è un esempio per tanti: vive ancora la panchina come se avesse vent’anni».

Mille voci dicono di Messina a Milano dalla prossima stagione. Sarà l’anno dei ritorni, il prossimo?
«Ettore è un grande tecnico. Ma chiunque tornasse, si chiami Messina, Basile o che altro, non cambierebbe il livello del campionato italiano. Sarebbe una cosa nuova all’inizio, questo sì».

E quel livello com’è?
«Le piccole si avvicinano alle grandi, ma Siena resta lassù. E cresce. Ha chances di entrare nella Final Four, e vedendola giocare un paio di mesi fa non avrei detto la stessa cosa. Per il resto, aspetto di vedere se Peterson saprà dare la scossa giusta a Milano»