Nba Chris Paul strega i Lakers, bis dei Clippers nel superderby

Con Chris Paul in veste di ingegnere, pontiere, demolitore i Clippers sono più forti in questo momento dei Lakers, come ha riconosciuto Koby Bryant che li pronostica per l’anello e i cui 38 punti (e 5 recuperi) sono solo serviti a recuperare nel quarto tempo un ritardo di 19 punti. I Lakers sono arrivati a 2 punti a 1’29” dalla fine (99-97), ma il genio della lampada Chris Paul come nella finale del Dream Team di Londra ha preso in mano la squadra e segnato dalla lunetta i punti per sancire una superiorità netta in questo superderby che, scherzi del destino, aveva come rivali due ex idoli della Benetton, Vinnie Del Negro amatissimo giocatore e Mike D’Antoni alle prime esperienze come coach vincente prima di sbarcare nella NBA e provare , viste le sue vicissitudini, quanto sia vero e crudele l’aforisma che dice:

“Se Dio vuole punire qualcuno esaudisce i suoi desideri”.

Nba i Clippers come Boston nell’anno dell’ultimo titolo, strepitosi!

Due sole partite ma di quelle che lasciano il segno nel  turno di giovedì 27 dicembre, coi Clippers che volano e portano a 15 vittorie la striscia vincente, record della franchigia, imbattuti dal 26 novembre quando furono sconfitti in casa da New Orleans e Oklahoma che si salva ai supplementari contro Dallas davvero jellata.

I due top-scorer della squadra di Vinnie Del Negro e il miglior rimbalzista sono le riserve di lusso Matt Barnes (21 punti, high stagionale, 5/9 dall’arco che conferma le sue qualità di giocatore tattico) e Jamal Crawford (17 punti) e il redivivo Lamar Odom (13 rimbalzi), Chris Paul è il solito direttore d’orchestra (11 assist) per la delizia dei suoi tifosi, fra i quali spicca Billy Crystal, nel 67° esaurito allo Staples Center.

Ancora una volta gara perfetta da 3 punti (12/24, 50%) e come concentrazione e gioco (8 perse, 31 assist), Boston travolti fin dall’inizio, 60 punti incassati già a metà gara.  Sembra quasi un passaggio di consegne, perché proprio i Celtics furono l’ultima squadra a  toccare 4 anni fa il record  dei 15 successi consecutivi, il segnale che la squadra di Pierce e Garnett era pronta per vincere il titolo.

Da Chris Paul un brusco stop a LeBron James

I Clippers squadra del giorno con Oklahoma (sconfitta in casa da Milwaukee) grazie allo show del suo folletto che segna 14 punti consecutivi negli ultimi 4 minuti del 3° tempo, poi i campioni vanno sotto di 19. Chicago di Belinelli vince al supplementare a Phoenix.

Cambiano i venti e le gerarchie in questo inizio di stagione  della NBA, si colgono precisi segnali importanti di cambiamento, piangono infatti i ricchi di Miami e Oklahoma protagonisti dell’ultima finale. Sconfitta n.3  (nelle prime 9) netta e in trasferta per le favorite contro  Clippers e  Memphis, le squadre del giorno con una striscia di 4 e 6 vittorie.

Paul operato al pollice, ha giocato l’Olimpiadi con una frattura

Con la sua regia e i due canestri decisivi nel finale contro la Spagna ai Giochi olimpici Chris Paul è stato uno dei principali artefici dell’addio del Dream Team con un’altra medaglia d’oro, ma la sua prestazione risulta adesso ancora più significativa perché la squadra americana aveva taciuto del suo infortunio occorsogli a Las Vegas prima della partenza per l’Europa.

Al rientro in America è stato infatti operato alle lesioni dei legamenti del pollice destro, la mano abituale, e ne avrà per otto settimane. Per cui il geniale play che ha segnato 8,3 punti, 5,1 assist e 2 recuperi a partita, sarà pronto per il debutto dei  Clippers il 31 ottobre contro Memphis. Salterà invece la preseason del 5 ottobre contro i Denver di Gallinari.

Play off Nba 2012 con Chris Paul Clippers vincenti

Intanto  Miami respinge l’attacco di Indiana e va sull’1-0 con 32 punti di LeBron e 29 di Wade ma perde il suo centro Chris Bosh per un fallaccio di Hibbert. Anche nella NBA si vedono partite brutte, e dopo una fatica boia per rimontare da  1-3  Memphis è riuscita a segnare solo 72 punti, con 13 errori su 13 nel tiro da 3 punti, ringraziano i Clippers che visti con volti sofferti, specie Chris Paul che riesce a ad andare in campo nonostante  un problema all’anca  mentre Blake Griffin, detto la belva per la fisicità, non può forzare il ginocchio e quasi nessuno si accorge che è in campo.

Nba play off 2012 serata marziana di Pau Gasol e Blake, ciao Gallo

Danilo Gallinari non riesce a fare un bel regalo di compleanno  a George Karl, il suo mentore nella notte dei suoi 61 anni. Inizia la gara, l’unico azzurro dei playoff più attesi al mondo,  con l’assist del primo canestro in rovesciata di Faried, e la finisce purtroppo in panchina con una delle più brutte serate di tiro della sua fresca storia di giocatore-franchigia. Poiché si sa che per il suo contratto da 42 milioni di dollari Denver ha dovuto sacrificare il brasiliano Nenè.

Il tiro fa parte del gioco, e se Steve Blake gioca la partita  della vita incastonata in una carriera di buon panchinaro con 19 punti e 5/6 triple  approfittando della deludente gara di Ramon Session, il play  costato il sacrificio di Derek Fisher, il Gallo, mastice della sua squadra ha cercato di rendersi utile, anche se si è capito fin dalle prime battute che il suo  tiro non funzionava  (0/3 nel primo quarto, 0/5 all’inizio sel secondo, 1/9 alla fine con 4 perse, 3 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero , 2 stoppate subite in 25 minuti).

Play off Nba, Chris Paul ammaccato, Marc Gasol porta Memphis alla bella

Chris Paul, la miglior guardia della stagione che ha ridato slancio ed entusiasmo ai Clippers,  accusa un problema ai flessori, gioca sotto dolore.  Non riesce certo a essere il giocatore spettacolare di qualche settimana fa, e quando nel finale i Clippers con un 10-0 guadagnano 8 punti (76-68) e poi si trovano indietro 80-85 dopo un tap-in di Zach Randolph, giocatore di enorme importanza in questa serie (18 punti e 16 rimbalzi in gara 6) appare un po’ svuotato. Ecco spiegato perché ha sbagliato 2 liberi decisivi, perso due palloni ed è uscito per 6 falli, un inutile sacrificio testimoniato da 5 rimbalzi, 7 assist, 3 recuperi.

Le condizioni del miglior giocatore della NBA e nei recuperi, uno dei virtuosi dell’assist, l’artefice dell’unica vera novità di questa stagione pazza che ha dimostrato il suo valore passando da New Orleans a Los Angeles, ma non sulla sponda Lakers dov’era atteso assieme a Howard, e quelle di Blake Griffin (problemi al ginocchio) hanno negato ai Clippers quel pizzico di freschezza decisiva nelle due gare di 1 punto e utili al vantaggio di 3-1 contro Memphis che ha recuperato lo scarto e adesso va alla bella con il favore del campo.

Nba risultati 30 dicembre 2011

Undici gare di Nba nel corso del 30 dicembre con tanto di due vittorie significative: sono quelle dei Boston Celtics sui Detroit Pistons e dei campioni in carica di Dallas contro i raptors di Andrea Bargnani, successi in seguito ai quali entrambe le franchigie scacciano la maledizioni di questo avvio di stagione in cui era loro capitato solo di perdere.

Male anche New Orleans di Marco Belinelli che cede in casa ai Phoenix Suns. Ancora imbattuta Miami, con gli Heat capaci di espugnare  per 103-101 il parquet dei Minnesota Timberwolves: grande spolvero per LeBron James (34 punti e 10 assist), bene anche Dwyane Wade che mette a referto 19 punti e firma il canestro decisivo a 4” dalla sirena.

Vittoria convincente anche per Chicago, con i Bulls che mettono a tacere le velleità dei Clippers e a Los Angeles si scatenano a livello collettivo: tutto il quintetto titolare in doppia cifra, Derrick Rose vicino alla tripla doppia (29 punti, 16 assist e 8 rimbalzi). Nelle file dei Clippers, Chris Paul piazza 15 punti e 14 assist e Blake Griffin giganteggia (34 punti e 13 rimbalzi).

I risultati delle partite Nba del 30 dicembre:

Nba Pre Season Clippers meglio dei Lakers

In attesa che il count down finisca e la Nba tinta di Natale dia inizio alla stagione 2011/2012, le gare di pre season riservano già qualche emozione.

Una su tutte: a Los Angeles non si parla più all’unisono ma le voci sono diventate due.

Nella sfida tra dirimpettai, i Clippers prendono a pallonate i Lakers e si aggiudicano la prima di Chris Paul e Chauncey Billups con il punteggio di 114-95.

Era il debutto dei due pezzi pregiati ma anche di coach Mike Brown cui Phil Jackson, che gli ha lasciato la dote, non si ancora se abbia fatto un favore o un torto.

Chris Paul firma con i Clippers

Sempre di Los Angeles si tratta, vero, ma tra Lakers e Clippers c’è pure una bella differenza. Di obiettivi, innanzitutto, e di roster secondo poi. Eppure, dopo la telenovela messa in scena da Lakers, New Orleans e Portland con tanto di reazione veemente da parte di tre quarti di Nba, il futuro di Chris Paul è finalmente stato deciso.

Il play passa dai New Orleans Hornets ai Los Angeles Clippers in cambio della guardia Eric Gordon di 22 anni, del pivot Chris Kaman di 29 anni, del 21enne Al-Farouq Aminu e di un cestista in arrivo dai draft 2012.

A chi ritiene che gli Hornets di Belinelli si siano indeboliti (e come dargli torto) va ricordato che, rispetto allo scorso anno, hanno la possibilità di contare su un roster quantitativamente competitivo.

L’Nba non vuole Chris Paul ai LA Lakers

Pareva tutto risolto, con grande gioia per Los Angeles che avrebbe ammirato, nelle file dei Lakers, il play di New Orleans Hornets, Chris Paul. Il contratto era già pronto, la trattativa più che avanzata, invece nada. Picche per la posizione traversa e contraria della Nba che gestisce, allo stato attuale, il club di New Orleans.

Sarebbe stato, per Kobe Bryant e compagni, un innesto fondamentale: uno dei migliori players del ruolo, rinforzo con cui il tentativo di riprendere a marciare verso il titolo avrebbe assunto una fisionomia netta.

La contrarietà Nba sta tutta nel net imposto da alcuni proprietari di franchigia nel corso della riunione che a New York ha consentito di ratificare il contratto.Con ordine: di vero c’è che l’afafre l’avrebbe fatto soprattutto Los Angeles, con i Lakers che avrebbero ingaggiato uno dei pezzi da novanta del mercato invernale risparmiando parecchio denaro per via del fatto che il contratto di Paul con gli Hornets scade nel 2012.

Cosa hanno tentato di fare i Lakers:

NBA, impazza il mercato: i Lakers su Chris Paul e Dwight Howard

Chris Paul si é incontrato con il suo agente, Dell Demps, nella serata di lunedì nella palestra di allenamento degli Hornets: al termine del confronto tra i due, CP3 non ha mostrato particolare interesse all’eventualità di firmare l’estensione contrattuale con New Orleans prima del termine della stagione che sta per iniziare, quando diverrà free-agent. L’entourage degli Hornets, franchigia in vendita e controllata dalla NBA, è combattuta sul da farsi: se confermare un talento come Chris Paul oppure cedere il giocatore entro fine anno per rendere più stabile la situazione economica interna al club (l’esperienza di Denver l’anno scorso con Carmelo Anthony può fare da lezione). I corteggiatori per Paul, d’altronde, di certo non mancano: Houston, Atlanta, Golden State e le due squadre di Los Angeles hanno già sondato le acque, con le losangeline in pole position. I Clippers potrebbero mettre sul piatto un pacchetto di giovani composto da DeAndre Jordan, Al-Farouq Aminu ed Eric Bledsoe ma non intenderebbero spingersi oltre (Eric Gordon non si tocca) senza prima avere la certezza che Paul rimarrà in rossoblù anche dopo l’estate. I Lakers, invece, cederebbero qualsiasi giocatore tranne Kobe Bryant, ed in particolare spedirebbero volentieri Pau Gasol nella Lousiana (anche se gli Hornets preferirebbero Andrew Bynum). Stando a quanto trapela da Espn, i Lakers starebbero però lavorando su un doppio fronte: oltre a Paul, avrebbero l’intenzione di proporre uno scambio con Orlando per portare Dwight Howard in casacca gialloviola. Per arrivare a Superman, la squadra californiana sarebbe pronta a mettere sul piatto il cartellino di AndrewBynum: i Lakers sarebbero disposti anche ad inserire nella trattiva Lamar Odom e si farebbero carico del contratto pesante di HedoTurkoglu, a libro paga per 35 milioni di dollari per i prossimi tre anni.

PHOENIX TAGLIERA’ CARTER – Acquistato a metà della scorsa stagione, Vince Carter sarà presto lasciato libero dai Suns: se Phoenix taglierà il giocatore entro le prime 72 ore dall’apertura del mercato, dovrà versare soltanto 4 milioni dei 18 del suo ultimo anno di contratto. In questo modo, i Suns risparmierebbero liquidi per confermare Grant Hill e operare modifiche maggiori al roster nell’estate 2012. Chicago, San Antonio e Miami sono tra le squadre più accreditate per ingaggiare Carter una volta diventato free-agent.

Mercato Nba, Boston: per Chris Paul sacrificio Rondo?

Srebbe una rinuncia non immediatamente comprensibile soprattutto per chi – e sono tra quelli – ritiene Rajon Rondo un gran bel cestista dalle prospettive enormi.

Eppure sembra che, a regular season alle porte e mercato Nba in fibrillazione – i Boston Celtics stiano pensando che, pur di mettere le mani sul cartellino di Chris Paul, play dei New Orleans Hornets, ci si possa privare proprio di Rondo.

Paul, il cui contratto è in scadenza nel 2012, è nelle mire di Boston ma non solo: su di lui – come sta accadendo per Dwight Howard – si sono posati gli occhi di più di una franchigia.

Tra gli altri club, sembra che i New York Knicks abbiano deciso di tentare l’assalto al play nel tentativo di dare corpo al trio delle meraviglie composto da Carmelo Anthony e Amar’e Stoudamire.

Usa, Obama finanzia la campagna elettorale con il basket (12 dicembre)

Obama Classic Basketball Game

Ci saranno un sacco di cestisti della Nba, pronti nel recepire l’invito del presidente Barack Obama che, il prossimo 12 dicembre, ha organizzato l’Obama Classic Basketball Game, in programma a Washington con l’intento – pensavate fosse beneficenza? – di raccogliere fondi coi quali sostenere la campagna elettorare in vista delle presidenziali del prossimo anno.

Chi ci sarà

I talenti del basket che conta saranno più di uno: da Kevin Durant a Chris Bosh, da Carmelo Anthony a Chris Paul, da Ray Allen a Amare Stoudemire. Almeno due le curiosità:

la prima è che lo stesso Obama – che adora il basket anche se qualche tempo fa gli procurò uno scherzetto mica da ridere – potrebbe prendere parte alla partita; la seconda è relativa al prezzo dei biglietti per prendere parte all’evento: costano da 100 a 5.000 dollari.