Nba i Clippers come Boston nell’anno dell’ultimo titolo, strepitosi!

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Due sole partite ma di quelle che lasciano il segno nel  turno di giovedì 27 dicembre, coi Clippers che volano e portano a 15 vittorie la striscia vincente, record della franchigia, imbattuti dal 26 novembre quando furono sconfitti in casa da New Orleans e Oklahoma che si salva ai supplementari contro Dallas davvero jellata.

I due top-scorer della squadra di Vinnie Del Negro e il miglior rimbalzista sono le riserve di lusso Matt Barnes (21 punti, high stagionale, 5/9 dall’arco che conferma le sue qualità di giocatore tattico) e Jamal Crawford (17 punti) e il redivivo Lamar Odom (13 rimbalzi), Chris Paul è il solito direttore d’orchestra (11 assist) per la delizia dei suoi tifosi, fra i quali spicca Billy Crystal, nel 67° esaurito allo Staples Center.

Ancora una volta gara perfetta da 3 punti (12/24, 50%) e come concentrazione e gioco (8 perse, 31 assist), Boston travolti fin dall’inizio, 60 punti incassati già a metà gara.  Sembra quasi un passaggio di consegne, perché proprio i Celtics furono l’ultima squadra a  toccare 4 anni fa il record  dei 15 successi consecutivi, il segnale che la squadra di Pierce e Garnett era pronta per vincere il titolo.

I Clippers giocano stanotte a Utah e poi chiudono l’anno sempre con i Jazz il 30 allo Staples Center, l’ambizione è di chiudere l’anno storico che ha visto i Clippers  col trasferimento di Paul a Los Angeles diventare  protagonista nella stagione del  locj-out (2011-2012) e adesso passare di successo in successo arrivando a guidare il ranking della NBA con  23/6  (che significa il 79,2%) , una corta incollatura davanti a Oklahoma (22/6, 78,6%).

Oklahoma-Dallas finisce con Mark Cuban che scuote la testa, un’altra stagione jellata che si porta via il ricordo del titolo di 2 anni fa ma verrà ricordata per 3 azioni degne di passare alla cineteca: la prima un passaggio no-look  fra le gambe  di Westbrook , spalle al canestro avversario poco oltre la metà campo, che manda il compagno in contropiede, la disavventura di Nowitzki che correndo alle spalle di Mayo perde l’equilibrio e sfila la palla dalle mani del suo play e da lì parte la rimonta dei Thundercity (9-2 da 87-93 a – 4’11” dalla fine) e poi il canestro da 3 della disperazione, veramente incredibile, di Darren Collison, 32 punti schierato come starter, che porta Dallas all’overtime.

Sul passaggio esterno di Perkins sulla sirena non ha nemmeno il tempo di appoggiare i piedi per il jump, tira in volto a una mano da 3, ma non basta per evitare la sesta vittoria consecutiva in trasferta per i Mavericks che non hanno saputo trovare un difensore per super-Durant il quale nelle ultime 4 gare viaggia a 36,8 punti di media col 53%  ma dopo una serie di entrate concluse in schiacciata ha sbagliato 3 tiri nell’overtime con Westbrook decisivo, 3 canestri su 4 e 8 punti sui 16 totali per il “play cicala” capace dentro la stessa gara di andare sopra le righe ma anche di  essere il match-winner. Peraltro senza scordare la doppia-doppia micidiale di Seri Ibaka, con 17 rimbalzi, e un paio di tap tin su errori di tiro di Durant che Kaman, con la sua aria di colono del tardo 700, la crapa pelata,  non poteva tenere.

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LA Clippers-Boston 106-77 (21 M.Barnes, 17 Ja.Crawford, 8 Paul + 11 as, 4 L.Odom + 13 r; 16 Garnett, 12 Pierce); Oklahoma-Dallas 111-105 OT (40 Durant, 19 Ibaka + 17 r, 16 Westbrook + 10 as; 32 D.Collison, 17 Kaman)

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