Serata no di Belinelli, Chicago ne approfitta

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Archiviato l’All Star Game di Orlando, un altro grande spettacolo che si riflette direttamente sulle Olimpiadi di Londra visto l’impegno dei big del Dream Team, la Regular Season è ripresa con Andrea Bargnani ancora fermo da fine gennaio (ha giocato in tutto solo 13 partite causa uno strappo al polpaccio) e Gallinari che con la sua squadra in leggera caduta  sta preparandosi al rientro fra una decina di giorni per l’infortunio alla caviglia  sinistra, frattura complessa  perché  ha rivelato una precedente microfrattura. Fra gli italiani in campo solo Marco Belinelli tradito dal tiro da 3 (3/7 totali, 0/3 dall’arco), per cui New Orleans ha pagato dazio con i Bulls di Derrick Rose (32 punti) in una partita molto equilibrata nella quale Kaman ha vinto il duello sotto canestro contro Joaquin Noah ma Chicago ha tagliato per prima il traguardo delle 28 vittorie, anche rimane sempre al 3° posto dietro Miami e Oklahoma.

Sono tornate al successo in trasferta Boston e Filadelfia, le maggiori sorprese sono state le vittorie dei Nets sul campo dei campioni di Dallas e di Minnesota nell’arena dei Clippers. Perdono terreno, dunque, due delle bigs di questa stagione.  Dallas scopre di avere il problema del quarto tempo (ha vinto 1 gara su 10  arrivando in svantaggio nell’ultima frazione) e stavolta ha pagato la serata-no di Jason Kidd che supera per il 2° posto Micheal Jordan nelle palle recuperate (ma lontano da John Stockton), segna l’unico canestro su 7 tentativi per il 92-91  ma poi è punito da una grande serata di Brook Lopez (38 punti, high personale e della giornata)  che segna anche i 2 liberi della vittoria (92-93) dalla lunetta. Seguono altri due tiri  falliti dei campioni, la bomba di  Kidd  dice no vanificando gli sforzi di Dirk Nowitzky (24  punti e 10 rimbalzi). I Nets non vincevano  dal 2 marzo 2000 a Dallas, per un totale di 12 sconfitte consecutive.

I protagonisti principali del successo dei Lupi  allo Staples Center di LA non sono stavolta Kevin Love (10 punti, 7 rimbalzi, 4/13 e 0/2 da fuori) e Ricki Rubio il quale continua a litigare col tiro (1/8 e 0/2 per il play spagnolo che però è decisivo con 9 assist e 7 rimbalzi). Dal suo cilindro  di coach saggio Adelman riesce a cavare ben 57 punti del 6° e 7° giocatore! Ben 27 punti per le due ali, la matricola D.Williams  il quale sbaglia solo un tiro in 27 minuti (9/10, 4/4 da 3, 5/5 dalla lunetta) e il lunatico Micheal Beasley (11/15, 3/3 dall’arco e 5 rimbalzi) che dopo i 17 punti di Denver si era nuovamente appisolato, scontento del  modesto ingaggio di 25 milioni di euro per uno giocatore dei suoi mezzi che nel giro è conosciuto come B-Hot, Beaslei Il Caldo.

Il ventunenne Williams sta trovando il suo spazio nonostante nella sua squadra i tiratori abbondino, per 4 volte è partito come starter e viaggia con 7,3 punti e 4,2 rimbalzi, mentre Beasley (m. 2,08, al 3° anno di NBA, ex n.2 del draft) è partito nel 5° 7 volte e ha una media di 12,2 punti e 5,3 rimbalzi, e il suo coach lo utilizza prevalentemente  quando s’inceppa la “double-double machine”, ovvero Kevin Love. Minnesota supera così la sospirata soglia del 50 per cento di vittorie, squadra interessante che ha avuto fiducia nelle matricole Rubio e Williams e in Kevin Love, ha una coppia di giganti slavi (il montenegrino Nikola Pekovic, ex Partizan e Panathinaikos, miglior centro europeo e il serbo Darko Milicic),  si è affidato all’esperienza del portoricano Josè Barea (ex Dallas), ha 3 europei e il 50 per cento dei bianchi contro il 30 per cento totale della Lega  nel roster (oltre a Ridnour, Love, Rubio, i due slavi anche  il centro Brad Miller, 2,13).

I Clippers di coach Vinnie Del Negro hanno perso un’occasione favorevole per rafforzare la leadership nella Pacific Division, il grave infortunio di Chauncey Billups ha privato la squadra di un tiratore esperto, non sono stati sufficienti i 30 punti di Blake Griffin e i 27 di Chris Paul reduci dalla partita delle stelle, un disastro il tiro da 3 (2/11, con  Foye 1/5 da 3 e Williams 0/3) Butler per tutta la gara (1/10).

Minnesota (18/17) è la decima squadra dell’Ovest a superare la soglia delle vincenti (al top c’è Oklahoma con 27/7), mentre all’Est le squadre sono quasi la metà (6 in totale) con la sorpresa dei Pacers e di Atlanta, e Boston e i Knicks  ancora sotto traccia. Minnesota ha raggiunto in classifica Denver (18/7) che viene da due sconfitte e paga i molti infortuni, soprattutto quello di Gallinari che era diventato il giocatore-guida, e solo una star può segnare  38 punti al Madison.

Risultati martedì 28 febbraio: Cleveland-Boston 83-86. Indiana-Golden State 102-78, Detroit-Filadelfia 68-97, Chicago-New Orleans 99-95, Milwaukee-Washington 119-118, Houston-Toronto 88-85, Dallas-New Jersey 92-93, Sacramento-Utah 103-96, LA Clippers-Minnesota 97-109.

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