Nba storia finita, per i Raptors Bargnani è in svendita?

Con 77 punti (e 49 su 51 totali  della squadra , che mancava ancora di Ibaka, nel 2° tempo!) del suo inarrestabile  duo Kevin Durant (41 punti, un dunk mostruoso sul capo del povero Gortat e un’entrata acrobatica incredibile per questo stupendo ragno di 2,9 centimetri) e Russell Westbrook (36 punti) Oklahoma è la prima a toccare le 30 vittorie, la prima come numero di sconfitte, la prima nel ranking, vicina , i suoi dioscuri hanno anche ritoccato i record stagionali e così anche Kendrick Perkins,  con 14 rimbalzi del suo centro mano-.quadra per eccellenza,  che è riuscito a non segnare un solo canestro.

Grande momento per i Thunder che, come promesso, hanno assorbito alla grande la cessione di James Harden, il terzo martello, e giocano indiavolati, come se ogni gara fosse un playoff spiega Kevin Durant che nonostante le lunghe leve riesce a fare cose permesse solo ai piccoletti, mentre  Miami perde la gara n.12 a Utah e ha 24 vittorie come i Knicks.

La Tv difficile ai tempi degli impianti in deroga

Ovvero il fai da te anche nei palasport: approfitto della partita andata in onda domenica tra Brindisi e Milano per soffermarmi sul problema (neanche annoso, quasi secolare) degli impianti sportivi e della televisione.

A monte di tutto, quando producevamo ancora noi di Sky le partite del campionato  di serie A di basket, alla promozione in massima serie di Brindisi, ci fu il problema di adeguare l’impianto alle norme vigenti in fatto di capienza e sicurezza. Tralasciando completamente le esigenze televisive. Parentesi quadra: quando si pensa alle esigenze televisive si pensa a follie dispendiose ed esagerate, frutto della megalomania di qualche regista. Consentitemi di dissentire.

Spagna: Barcellona pesante sconfitta, Caja Laboral 14° successo

Nel campionato spagnolo pesantissima sconfitta del Barcellona per 88-66 a Madrid contro i collegiali dell’Estudiantes trascinati dal canadese Carl English e si qualificano fra le prime 8 della Coppa del Rey. Si tratta dell’ottava della stagione, con la parziale giustificazione per l’assenza di Juan Carlo Navarro tenuto a riposo per una serie di guai fisici e sostituito dal 36enne Jasikevicus.  Deludente Ante Tomic (4 punti, 2/5, 4 rimbalzi) e sotto tono anche Mickeal (3/11), il migliore è stato Wallace (ex Benetton), un centro con 4/4 nelle triple.

Il Real Madrid che ha perso solo coi campioni uscenti del Barcellona ha chiuso a + 34 contro Hebalife Gran Canaria, la rivelazione della Liga, con  20 punti di Sergio Rodriguez, il play rientrato due anni fa dalla NBA dove vorrebbe rientrare Rudy Fernandez nonostante il triennale da 10 milioni di euro. Rodriguez, play titolare, ha giocato sol,o 16 minuti con 4/4 da 3, 2/2, 6 rimbalzi, 28 di valutazione. Comincia a farsi sentire l’innesto del centro basiliano Rafael Hettsheimeier, con 11 punti e 6 rimbalzi.

Nba il Gallo becca, scambio Bargnani-Rudy Gay?

Rientrato Howard dopo 3 giornate e sempre fuori Pau Gasol che potrebbe andare sul mercato, i Lakers nel mirino dei bigs “Anni Ottanta”  dopo le 6 sconfitte consecutive,  sono tornati al successo contro i Cavs  privi di Anderson Varejao, miglior rimbalzista della stagione, e bersagliati dagli infortuni  che  hanno vinto solo 9 partite e  banco di prova poco attendibile.

Se la vittoria è stata facile, con 30 punti di scarto come vantaggio massimo che sono diventati 20 alla fine, il segno del nervosismo e del gioco sono le 22 palle perse, ma D’Antoni con 16/21 e 43 partite davanti  ai playoff  ci crede ancora, e  per superare lo shock della pesante sconfitta casalinga con Oklahoma,  ha spronato  la squadra fiducioso:  “La nostra stagione comincia adesso”.

Howard   sostituito  dal velleitario Robert Sacre,simpatico clown ma  tutto da sgrezzare, ha sfruttato le ingenuità della matricola Zeller, e con l’infortunio di Jordan Hills D’Antoni ha riproposto come Sesto Uomo l’esperto  Jamison  ultimamente sentitosi un pò trascurato che  ha compensato la serata-nodi Artest (1/4 da 3, 8 punti).

Ecco tornato nel basket il presidente che parla col Papa

Un presidente onorevole, non un onorevole presidente. Lo si è appreso vedendo che il nome di Gianni Petrucci che lunedì rassegna, dopo 14 anni, il mandato di presidente CONI  – “a Dio piacendo”, riprendendo una locuzione a lui cara che tradotta laicamente significa “il destino è negli astri “–  mentre, notizia dell’ultima ora, non figura nelle liste che il  partito di Casini ha presentato per l’apertura ufficiale della rumba elettorale. Niente Parlamento, ma “un grande avvenire dietro le spalle”  come diceva Vittorio Gassman.

Quasi in parallelo alla corsa per la scelta di chi guiderà l’Italia nella prossima legislatura  c’è quella per  la presidenza del CONI per la quale corrono  il dottor Raffaele Pagnozzi, braccio destro di Petrucci,  e il dottor Giovanni Malagò al fianco del quale, in veste di  nume tutelare, c’è Gianni Letta in passato vicinissimo a Petrucci. A proposito,  mi dicono: e  non è escluso che ancora lo sia.. Se l’elezione al CONI premiasse la popolarità, Malagò vincerebbe a mani basse, ma la presidenza del CONI implica una proprietà di impianti e dimore storiche di inestimabile valore e  bellezza, vedi il mussoliniano Foro Italico col Parco e il Palazzo H che guarda il Tevere, un contributo del Governo per la gestione dell’organismo di 500 milioni di euro all’anno, commesse, carriere, migliaia di dipendenti, ed è chiaro che la politica procede quindi  a nominare in quote nella “SpA Coni Servizi”, un Consiglio di Amministrazione e un presidente di sua fiducia. Questa fiducia trasversale è stata ben riposta su Gianni Petrucci, nonostante dopo la bella spedizione di Pechino il personaggio  diede una bella tirata d’orecchi ai politici affermando che la sua Azzurra era davanti alla Francia e alla Spagna mentre il paese era solo al 19° posto.

Nba Chicago stregata per i Bulls, fuori fase anche Belinelli

Imprevedibile scivolone dei Clippers. Avanti di 9 punti al’inizio dell’ultimo quarto, la formazione  n.1 della Lega  non riesce ad allungare la striscia vincente  in casa di 13 partite. E soprattuttto viene battuta da Orlando arrivata allo Staples Center con 10 sconfitte consecutive, la peggior striscia della Lega. Vinnie Del Negro chiede invano il pugno del ko che non arriva, tanto che   non bastano i 30 punti di Griffin, high stagionale, e i 16 assist di Paul  come nella gara precedente, e il debutto stagionale di Grant Hall guarito dal problema al ginocchio. Viene così  gettare alle ortiche una gara che doveva essere di routine.

Orlando nell’interessante  “post-Howard” ha dimostrato che  la sua classifica è bugiarda, che sa lottare, non si dà mai per vinta. E difatti le statistiche dicono che ha vinto 6 delle 13 gare rimontando più di 10 punti, mentre Redick, autore della tripla  decisiva a 42” dalla fine rivendica il diritto alla compensazione  ricordando che nella sua serie nera  la  squadra è arrivata all’ultimo minuto a giocarsela per ben 6 volte. Il marine bianco  Redick, il cambio delle guardie, ottimo tiratore  è certamente uno dei protagonisti del blitz in California, il suolo natio di Arron Afflalo, ex  studente di Ucla, che  l’aria di casa ha esaltato.

Nba Gallinari e Belinelli protagonisti, Lakers a rischio playoff

Italiani sempre protagonisti nella lunga notte di venerdì con 22 squadre su 30 in campo, Gallinari 23 punti, top scorer di Denver con  la tripla decisiva a 34” secondi (94-89), mentre Belinelli entrato a un minuto dalla fine del 1° quarto per Rip Hamilton che stava giocando bene è stato tenuto in campo dal suo allenatore e  al Madison ha nuovamente  risposto alla fiducia con 12 punti, contributo di personalità e gioco per la vittoria n.20 dei Bulls che dopo il 3/0 nei con fronti diretti con i Knicks  adesso puntano a riprendersi la leadership della Central Division  essendo a sole 2 vittorie di Indiana e con la prospettiva del ritorno della  sua star Derrick Rose.

Oklahoma ha vinto sul campo dei Lakers, svanito l’effetto-Nash rimangono i problemi di formazione per gli infortuni di Pau Gasol, Dwight Howard e Jordan Hills ed è difficile vincere con Mr.Inaffidable (al secolo Robert Sacre,  simpatico spilungone di Syracuse per ora senza arte né parte) starter al posto di Superman. Mike D’Antoni ha riattivato Jamison e scoperto Earl Clark ma gli ha voltato le spalle la fortuna che gli aveva permesso di battere sul filo un concorrente per la panchina per il grande Jackson, il più titolato coach dell’ultimo ventennio di NBA, invocato dal pubblico.

Eurolega Tomas Ress eroico alpino, Siena ferma Mosca2

Siena ancora protagonista sfrutta  le ghiotte occasioni di un’Euroleague livellata e senza bau-bau , del fattore BB (Bobby Brown) e le mirabolanti imprese del suo eroe, il trentino Tomas Ress, addestrato in America e dopo anni di tirocinio esploso a Siena  da… over30, per la serie “non è mai troppo tardi” con la partenza di Stonerook. L’alpino segna canestri importanti nel recupero e nel finale, compresi i 2 liberi della certezza, assieme a Sanikidze regge i duelli ai rimbalzi e chiude con una doppia-doppia.

Siena è in vetta dopo 3 turni  grazie  anche al nuovo sistema di gioco, il run and gun o “corri e tira” di Luca Banchi che sta pagando con un giocatore di spinta come Bobby Brown, contropiede, 1 contro uno e tiro da fuori, e l’umiltà necessaria e le capacità tecniche per realizzare quando occorre una buona difesa e non sentire la mancanza di un pivot perché ha chiuso con Kasun e non si è fatta tentare da Mensah Bonsu dopo l’operazione al ginocchio e ogni anno in un posto diverso, segno di instabilità.

Tutti in auto a Roma alla convention di Petrucci

Tutto quello bisognava scrivere sull’assemblea-ma forse è meglio chiamarla Convention – di sabato 12 gennaio a Roma – è già stato scritto. Inutile cercare di indovinare il programma di Gianni Petrucci:  lo illustrerà direttamente in assemblea per una questione di stile.

Fino  a lunedì  sarà infatti ancora il presidente CONI  in carica, mica poteva illustrare il suo programma di basket, usare il suo ruolo di n.1 dell’italico sport. Suvvia, lui è impeccabile, come nel rispetto delle autonomie che – detto rispettosamente anche da noi che sappiamo  – a volte finiscono per sintetizzarsi nel divide et impera (sul cui giudizio storico di veri imperitorucci  ho legittime riserve), e nel  comodo“armiamoci e partite”.

Nba la macchina Lebron si inceppa dopo 54 gare, stop anche per i Knicks

Miami non ha il passo dell’anno scorso quando LeBron vinse il suo primo titolo. Sono finiti – come per New York – i favori del calendario, in trasferta i campioni sono più vulnerabili e dopo la sconfitta col minimo stagionale (77 punti) hanno perso anche a Portand, una delle piacevoli sorprese della stagione, per una bomba di Wesley Matthews a 29” dal termine per avendo guidato per 13 punti (52-39) e avere ancora 3 punti (87-84) con 1’53” ancora da giocare.

La notte in cui si è  interrotta la serie di ben 54 partite segnando almeno 20 punti, LeBron ha sfiorato la tripla-doppia (15 punti, 10 rimbalzi, 9 assist) e non gli si può mettere certo addosso la croce della sconfitta in un finale da infarto, perché i Blazers svegliati da Nicolas Batum nel momento peggiore ci hanno sempre creduto sotto la guida della matricola dell’anno, quel Damien Lillard che ha numeri che rimandano a Iverson (75 tiri da 3 nelle prime 35 gare)  ma  meno esplosivo atleticamente dell’idolo dei Sixers,   e un quintetto fortissimo comprendente oltre all’ala francese anche i lunghi Aldridge e JJ Hickson e una guardia come Matthews che non sbaglia una partita, non forza e quando la squadra ha bisogno risolve in prima persona.

Eurolega Pianigiani tradito da Andersen, che crollo a Tel Aviv!

Non tutti i mali vengono per nuocere. La spending review della Montepaschi qualche effetto positivo l’ha avuto,  perché ha risparmiato su tre stipendi pesantissimi bocciati dalla classifica deludente del Fenerbahce. Il maggior affare è stata la cessione di David Andersen, giocatore da oltre 1 milione di dollari, il peggiore delle 4 gare di Top16 del giovedì con – 6 di valutazione, 4 falli, 2 errori di tiro, nessun canestro, il quale  sembra manifestare una scarsa  voglia di restare al Fenerbahce che si trova in un momento difficile e non sta aiutando certo Simone Pianigiani al quale si imputa questa scelta.

Questo.lunedì il Fenerbahce  ha perso nettamente il superderby con l’Efes nel campionato turco ed è stata raggiunta da due squadre, mentre a Tel Aviv  è crollato di schianto nel 4° tempo con un parziale da NBA, 38-25. Stranamente però il coach della Lupa e degli scudetti senesi  non si dispera dopo aver passato il turno per il rotto della cuffia grazie al regalo di Cantù, eliminato per lo 0/2 coi ragazzini sloveni, e di fronte alla terza  sconfitta consecutiva.

Eurolega Siena-Khimki Mosca e il record di Navarro

Turno n.3 delle Top16 nuovo formato. Sono bastate due giornate per capire che la zavorra sono il Besiktas e   le due  tedesche, in particolare incredibile  e imperdonabile errore  dell’Alba Berlino, in tabellone con una wild card, che firmò a Bobby Brown il primo contratto da professionista scordandosi il giocatore , gran colpo di Siena  3 volte MVP Bwin (quando si dice un logo perfetto B-win…), già conosciuto per un record di 44 punti in una partita di Eurocup finita al 5° overtime e  con 50 di valutazione  di Istanbul (98-92 con il fenerbahce) il 2° assoluto di ogni tempo dopo  il 54 dello sloveno Jaka Lakovic.

Petrucci “rottamerà” il giovane avvocato delle Nazionali azzurre?

Gianni Petrucci fra sabato e lunedì entrerà nel Guinness per essere stato l’unico a riunire ben 4 cariche – presidente uscente del CONI, amministratore delegato di CONI Servizi, la Spa a controllo politico dove si entra in quota, presidente del basket al terzo mandato e sindaco del Circeo.

Ho letto in un’intervista che conta di stare nello sport fino al 2024, per una seconda Olimpiade italiana, credo che allora avrà 80 anni, vita lunga al re. Novello Carlo V sul suo regno non tramonterà mai il sole. Quella di sabato all’Ergife craxiano  non sarà un’elezione ma un’incoronazione, non ci sarebbe nemmeno bisogno di votare.

Avrei già scommesso 3 anni fa che sarebbe finita così, il dottor Sottile è inarrestabile e fra due mesi potrebbe anche arrivare grazie a Casini a un ruolo di sottosegretario con delega allo sport, e magari anche ministro del turismo o dello sport per fare una riforma scolastica autentica. Nel gaudio magnum generale c’è però una sorpresa dell’ultima ora, passata inosservata: il ritorno sulla scena di un candidato che ha avuto giovanissimo, rispetto a predecessori illustri come Primo, Coccia e Rubini un ruolo primario nella storia del basket, quello di responsabile del Settore Squadre Nazionali.

Nba Gallinari sorride, Belinelli non basta ai Bulls, Lakers 0/5

Gallinari offre il consueto contributo al buon momento di Denver che vince la terza gara consecutiva con 38 punti nell’ultimo quarto partendo 9 punti sotto contro Orlando che l’aveva battuta nell’apertura stagionale. Belinelli  (9 punti,4/14, 1/2 , 3 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi in 31 minuti) è migliore di un Hamiltor in crisi anche se il tiro è altalenante e i Bulls senza il play Hinrich  per una botta al gomito  davanti alla prospettiva del  primo poker di successi perdono nuovamente in casa e l’occasione di entrare con 20 vittorie in area playoff .

“Abbiamo meritato per quanto fatto”, questo il commento sferzante di coach Thibodeau che non si capacita di come la sua squadra abbia  gettato alle ortiche 15 punti di vantaggio contro Milwaukee, diretta concorrente per il 2° posto della Central Division,. Una squadra  rinata  in 48 ore grazie al cambio di allenatore (Jim Boyle al posto di Scott Slyles, il suo capo allenatore)  e con due autentici show di Brandon Jennings, il golden boy della Lottomatica, che dopo i 29 punti della sera precedente ne segna 35 e con una serie da 3 riapre la gara e la decide.