Pianigiani e il Fenerbahce, storia di una felice separazione

Capita a tutti, è capitato a Messina, Scariolo ed anche a lui, il Ct e il coach del 93% di vittorie e del record di Siena, 6 scudetti in 6 anni. Mi arriva un sms divertente, che dice pressappoco così:

“Dopo il Papa, anche lui ha il dono dell’infallibilità”.

E’ la battuta dell’anno che fa il paio con quella del suo mentore Ferdinando Minucci, il dottor Ferdinando Minucci fino a pochi giorni fa presidente di Mens Sana Basket SpA, quando intervistato dalla Gazzetta per nulla scosso dall’indagine a tapeto della Gdf , dichiara: “Se vincevamo l’Euroleague ero più contento”.

Non ci sarà dunque una seconda volta  di Pianigiani contro la sua ex gloriosa squadra,  basta e avanza  la sconfitta casalinga dell’andata nella prima giornata delle Top 16 di Euroleague per aprire una falla che, via via, è diventata insanabile fino alla separazione consensuale di oggi col club che ha sottolineato il suo procuratore, l’avv.Florenzo Storelli “è avvenuta con estrema cordialià”. Storelli  non ha avuto notizia di un possibile spostamento di data e di sede invece della conferenza stampa congiunta con Gianni Petrucci venerdì a Siena, anche se a Siena in questo momento non tutti gradiscono di sentir parlare del legame fra Montepaschi e l’amata squadra,  legame oggetto di un’indagine da parte della Procura per i pagamenti all’estero e la cessione del marchio di cui nessuno sembra fosse al corrente, come ci hanno raccontato.

Nba Miami 10 e lode, il Gallo risparmiato per la sfida con Kobe

Nella caccia all’8° posto dei playoff Houston forse è troppo avventata, perciò deve stare attenta perché Kobe ha fatto sapere toccherà ai Lakers. I Rockets  volevano dimostrare a Washington  di poter vincere da 3 punti  con un quintetto di bombaroli puntando su Carlo Delfino. Strana riconversione di coach McHale, uscito dalla scuola spartana dei Celtics, aver scelto l’edonismo. Fatto sta che nonostante ben 46 tiri, più della metà (84 totali), record  stagionale della NBA  e  l’aver imbucato  19 volte col   41% ,  una  percentuale sopra lo standard e 57 punti su 103,  alla fine ha vinto Washington puntando invece a scelte opposte, e  ad arrivare al cuore dell’area (54 punti col 63% nella ripresa) rimontando 7 punti  per chiudere a 5” dal termine con Okafor.

Eurolega 3 giocatori si dividono il titolo di MVP settimanale

Per la prima volta il concorso Bwin dell’Euroleague per il Miglior Giocatore della Settimana, assegnato in base  all’indice di valutazione (si tratta delle varie voci statistiche della gara)  ha un triplo vincitore con l’americano Devin Smith (Maccabi) e i croati Roko Ukic (Panathinaikos) e Luka Zoric (Unicaja Malaga).

E’sempre Bobby Brown (Monte Paschi) il giocatore più premiato: 3 volte, di cui 2 nella Regular Season seguito dallo spagnolo Rudy Fernandez con 2. Per quanto riguarda il concorso settimanale, la metà dei club iscritti (12) ha avuto almeno una segnalazione, al primo posto  Maccabi, Cska e Montepaschi con 3. Solamente  6  i paesi che hanno avuto almeno un vincitore, Usa , Croazia, Spagna Serbia, Slovenia, Russia. Gli Stati Uniti hanno vinto 13 volte con 10 giocatori per la tripletta di Brown, i giocatori europei 12 in totale con 11 giocatori e il bis di Rudy Fernandez. Illustri assenti italiani, francesi,  i turchi. Per quanto riguarda le star, sono sparite le star che hanno lasciato Siena, i vari McCalebb, Andersen, Lavrinovic, Kaukenas, Sato. Siena ha avuto un’importante vetrina grazie a Bobby Brown, nessun giocatore di Armani e Cantù è stato invece premiato aumentando la delusione per l’eliminazione.

Nba Belinelli migliore dei tre tenori azzurri, Mago senza voce

Adesso qualcuno suggerirà a Bargnani di cambiare il  numero di maglia e chiedere il 0-0 in lettere doppio zero se non triplo zero, questo  perché il Mago dopo essere andato in bianco contro Memphis,  si è ripetuto con gli interessi. Coach Casey l’ha utilizzato come ottavo giocatore per  mettere nel suo quintetto di partenza, al posto di Amir Johnson. Landry Fields per la marcatura di Melo Anthony  suo compagno ai Knicks, e per riconoscenza per la partita contro i Grizzlies nei confronti di  Alan Anderson, l’ala piccola.

Questa ulteriore down-grade ha certamente contribuire ad aumentare il distacco fra l’azzurro e la squadra, e ormai la storia di Bargnani entra a far parte di uno degli episodi di “La solitudine dei numero Uno”volume  dedicato alle prime scelte del draft che non hanno confermato le attese. Bargnani ha giocato in tutto 12 minuti, in due momenti, e quando i Raptors hanno capito che  la grande tigre mediatica creata dalla NBA per rilanciare dopo 40 anni uno dei club più conosciuti al mondo era a portata di mano, Bargnani non ha avuto l’opportunità di riscattarsi e ha chiuso con 2 tiri falliti e 1 fallo e lo 0 periodico alle voci rimbalzi, assist, recuperi, stoppate, insomma tutto ciò che significa il contributo di squadra.

Eurolega, punito il catenaccio degli allenatori italiani

Il Maccabi risorge nella partita più difficile, e il match n.4 della serie che stava 2-1 per i senesi finisce con una bruttissima sconfitta che costa anche la differenza canestri nel caso di arrivo a pari punti con uno dei club storici della competizione ancora priva del suo centro, il forte Lior Elyhau. Siena non ne ha approfittato.

Da dimenticare l’ultimo quarto della Montepaschi, un crollo a picco dopo che i senesi avevano segnato 2 canestri con Eze e per 3 minuti avevano impedito ai rivali di andare a canestro arrivando a -12 (69-57) . Nei 7 minuti finali la Montepaschi ha invece segnato solo 4 punti. Nella brutta serata di Tel Aviv sono salvati solo Kangur e Brown il quale però ha fallito 7 tiri da 3 punti e perso 5 palle, ma non ha forzato. Luca Banchi con un organico ridotto ha giocato dall’inizio con quintetti piccoli, non si è capita però la ragione di tenere in panchina Hackett per tutto il primo quarto, ne ha risentito la regia, retta da Brown, e  forse anche per questa ragione nei  primi  due quarti la Montepaschi  non ha tirato nemmeno un tiro libero.

Petrucci si è dimesso da CONI Servizi, tutto ok con Malagò

Si è chiusa definitivamente e bruscamente la lunga stagione al CONI di Gianni Petrucci  sull’onda dell’esito della votazione che ha decretato la vittoria di Giovanni Malagò su Lello Pagnozzi per la presidenza con 40 voti a 35.

Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi hanno rimesso il mandato di presidente e amministratore delegato della Coni Servizi Spa nelle mani del ministro dell’Economia”per evitare – hanno affermato dirigenti – al sistema salti nel buio”. Con loro si è dimesso anche il consigliere di amministrazione Romolo Rizzoli.  All’Ansa l’ex segretario generale Pagnozzi ha espresso le sue motivazioni: ”E’ una scelta fatta in favore del sistema, che altrimenti sarebbe andato in fibrillazione  ma anche una dimostrazione di coerenza: io ho sempre sostenuto, a differenza di Malagò, che le cariche di presidente della Coni Servizi e del Coni devono coincidere”.

Banchi dopo il -31 in Israele: “Imparare da questa lezione”

Ecco come hanno commentato le pesanti sconfitte nella prima di ritorno delle Top16 gli allenatori italiani Simone Pianigiani e Luca Banchi, il suo ex assistente,  che si troveranno di fronte giovedì 28 febbraio a Siena per il 2° turno . Siena ha 6 vittorie e 2 sconfitte, è imbattuta in casa e vinto sul campo del Fenerbahce e dell’Olympiacos, e il saldo negativo col Maccabi ma 3 vittorie  in più degli israeliani. Sull’orlo dell’eliminazione Pianigiani, con 2 vittorie e 6 sconfitte che deve vincere a Siena e almeno 5 partite per sperare.

Pesantissimo il -39 casalingo contro il Barcellona, uno degli scarti più pesanti nella storia della competizione, i giocatori turchi non hanno risposto, soprattutto Onan e Karaman.

Il basket in Tv fra la forbice di La7 e Sportitalia….

E’ difficile razionalizzare quanto e quali numeri  siano attendibili: sto parlando di quelli prodotti da quell’incerta fabbrica d’incertezze che è un certo tipo di statistica. Mi riferisco a quella nata nel 1984, l’Auditel , vero termometro a mercurio (quindi da tenere lontano dai bambini) degli ascoltoni… Gli ascoltini invece sono un fritto misto, un qualcosa nel quale è difficile distinguere il polpo dal calamaro o da altri ingredienti.  E il basket, purtroppo, appartiene a  questi ultimi. Fare un analisi seria su questi mini numeri è come dire chi sarà eletto tramite gli exit-poll: attenzione, ho detto chi sarà eletto non chi vincerà, è ben diverso.

Soprattutto è facile dire che i numeri sono stati superiori ai precedenti  (mi riferisco ai trionfalismi post Final 8): è come dire , visto che siamo in periodo elettorale , che un candidato eletto a Milano ha ottenuto  più voti di un altro eletto, che so, a Sondrio. Differenza? Il bacino di utenza di Milano è di 3 milioni e passa , mentre Sondrio ne ha 183 mila. Ho esagerato nella proporzione , ma è per far capire com’è il discorso. E poi non si usa più la valutazione del gradimento, e qui di asini ne cascano tantissimi. Se poi queste valutazioni si danno producendo dati che veramente difficile reperire (provate a fare una ricerca su Google o simili, e poi sappiatemi dire), La7d c’è mentre Sportitalia, scusatemi, non l’ho trovata…

Il “caso Minard” e la responsabilità sociale del basket

Il Corriere della Sera di stamani nelle pagine bolognesi  conferma il sospetto venuto a tutti quanti  leggendo giovedì le news dell’Euroleague che davano, a sorpresa, Ricky Minard firmato per il Besiktas. Per due ragioni: la prima perché si era letto che la Virtus considerava incedibile  il suo giocatore più importante, il secondo perché  il Besiktas dopo 7 sconfitte dovrebbe vincere le rimanenti 7 e quindi il colpo-Minard  non cambiava nulla nel destino dei turchi, per cui si chiedeva quale correlazione ci fosse fra le assicurazioni mediatiche della Virtus a volte clamorosamente fallaci (vogliamo ricordare l’annuncio sul Tg di La7 dell’ingaggio di Kobe Bryant due anni fa?)  l’ annuncio dei turchi.

Secondo il collega  Daniele Labanti del Corriere, il Besiktas aveva già messo il giocatore nella lista dell’Euroleague”ben prima che Sabatini dicesse in Tv Minard è incedibile”. Il giornale cita anche  il caso come causa di una situazione di nervosismo, di chiacchierata puntualità nei pagamenti, di prestazioni insufficienti in campo frutto di questa tensione.

Nba LeBron e Parker bocciano Bulls e Clippers, Redick ai Bucks

Le due attese dirette  televisive di  TNT, il Network di Turner, offerte giovedì notte su tutti gli Stati Uniti che contrastano con la modestia della produzione dell’Euroleague e del Basket-Spaghetti  finiscono per essere  una rivincita personale di LeBron e Tony Parker che avevano dovuto lasciare il palcoscenico dell’All Star Game a Chris Paul. L’indiscusso  MVP di Houston è stato infatti sovrastato dal francese in ogni punto del campo, creatività, incisività, precisione, personalità, un momento di “show time” cadenzato da 1 assist al minuto degli Spurs, anche se alla fine si fermeranno a 30 per non infierire.

Il verdetto è stato chiaro, per ora Bulls e Clippers non sono da titolo, anche se Derrick Rose parlando per la sua squadra pensa invece il contrario confidando sul suo rientro che diventa urgente e  necessario perché i Bulls hanno raschiato il barile e sono rimasti fuori dal mercato quando molti davano per scontata la partenza di Rip Hamilton e si aspettavano almeno una sorpresina , mentre la storia del trade Boozer-Bargnani era solo  una furbata dei Raptors per capire se c’era un fesso  interessato  a rilevare il pesante contratto di Bargnani rimasto com’era scontato a Toronto, anche se  nonostante il fatto di non aver segnato un solo canestro contro Memphis e  aver manifestato “comunicazione zero” coi compagni mi aveva fatto sorgere il dubbio che prima della gara i suoi dirigenti  l’avessero informato di preparare le valigie.

Se il compito di Bargnani adesso è quello di dimostrare  di essere il vero acquisto dei Raptors, quello di  Belinelli sarà  di tirare fuori gli artigli per chiudere la stagione col rinnovo del contratto  perchè  giovedì  è andato in bianco nel tiro, e  proprio per il tiro pesante  è stato preso dai Bulls che nella brutale sconfitta hanno pagato anche  la ricaduta dell’infezione al gomito di Rich Hinrich, l’unico play vero, del quale ci si accorge quando manca e  di quando è in campo.

Stoppato ben due volte da Kobe Bryant nel finale di Houston quando ancora aveva la chance di essere il MVP, LeBron è tornato a tirare sopra  il 60% a Chicago, dove non aveva mai vinto con la maglia degli Heat. Il suo  partitone serve a coprire certe magagne, vedi consentire ad Haslem  di stare nel quintetto pur senza segnare un solo canestro.

I Bulls hanno onorato il complesso del …campo amico, ma segnare solo  67 punti  (minimo stagionale per la difesa dei campioni che ringrazia sentitamente) è davvero troppo, e ancor peggio stabilire il record stagionale  di palle perse, largamente… migliorato da 22 a 27 col contribuito di Noah e Marquis Teague ( 4 a testa), e  Boozer, Hamilton, Robinson, Gibson e Belinelli (3 a testa).  E poi c’è l’altra criticità, ormai cronica, il tiro da 3: su 11 tentativi ha segnato solo Robinson 2 volte (su 4)  e sono rimasti all’asciutto le guardie Hamilton e Belinelli (0/3).

I Bulls usciti male dal big-match non ripeteranno quindi il successo nella regular season per il terzo anno consecutivo,  hanno grattato il fondo del barile e  forse ci hanno lasciato le unghie,  e l’acquisto sarà  ora Derrick Rose la cui presenza urge più che mai col  problema al gomito di Hinrich senza il quale la squadra ha vinto solo 2 gare su 8.

Il truce Thibby (Tom Thibodeau) a fine gara si è rassegnato alla realtà rendendo merito alla partita di King James e agli altri cavalieri bianchi non volendo infierire sulla sparuta pattuglia per cercare di non perdere di vista il 4°  posto dell’Est e avere un teorico fattore-campo (che questa stagione  sembra più il triangolo delle Bermude personale..): “Miami vola, sta giocando alla grande, se contro di loro hai 2-3 minuti brutti sei fregato, ed è quello che abbiamo fatto noi”.

La superiorità degli Spurs  sul campo dei Clippers, ha toccato punte oceaniche raggiungendo il + 34, 92-68, quando Parker ha toccato i 31 punti  (questo dopo soli 28 minuti) facendo a pezzi  una difesa intontita con i suoi dribbling  stretti  e arrivando sotto canestro per chiudere il sottomano, o armando i suoi tiratori entrata-e-scarico.  Ha avuto un +31 nel confronto diretto con Chris Paul, come dire un ko al primo pugno, il quale sembrava il fantasma di quello che domenica ha alzato il trofeo più ambito della partita delle stelle col record di 15 assist.

L’interesse si è spostato quindi sulla chiusura del  mercato, alla fine Howard, Josh Smith, Bargnani, Ridnour sono rimasti e il colpo maggiore a pronta presa è quello di Milwaukee con JJ Redick dei Magic .

Questi sono stati i trasferimenti delle ultime ore:

Toronto  che cercava il cambio di Lowry in regia, prende Sebastian Telfair da Phoenix , non più vice-Dragic col nuoco coach Hunther,  per il gigante iraniano Hammed Haddadi e una 2.a scelta.

Portland prende come vice-Lillard la guardia di Oklahoma Eric Maynor che costa 2,3 milioni e ha problemi al ginocchio e i diritti di Giorgios Printezis, autore del canestro della vittoria in Euroleague  dei greci. Atlanta prende Jeremy Tyler e Danthan Jones , Filadelfia prende Charles Jenkins  e i Mavricks Anthony Morrow. Oltre a Printezis Oklahoma ha acquistato per soldi dai Knicks Ronnie Brewer uscito dal quintetto col ritorno di Shumpert e una seconda scelta. I Grizzlies hanno puntato su Dexter Pittman ceduto dagli Heat che si prendono Ricky Sanchez e una seconda scelta. Il movimento che può determinare un impatto vero è il triplo acquisto dei Bucks con la guardia JJ Redick , il centro messicano Gustavo Ayon e  il playmekerino Ish Smith.  I Magic che perdono Redick hanno preso Tobias Harris, Doron Lamb e Karim Warrick, l‘ala forte Josh Robert è arrivato a Charlotte, i Celtics hanno preso Jordan Crawford, fino al ritorno di Wall, un giocatore di spicco per Washington in cambio di Leandro Barbosa che si trova ad aver cambiato 4 squadre in un anno (Raptors,Pacers,Boston e Wizards) e il centro Jason Collins. Per finire Marcus Morris lascia i King per raggiungere il gemello Markieff ai Suns.

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Risultati turno giovedì 20 febbraio: Chicago-Miami 67-86 (14 N.Robinson, T3 2/4, 12 Boozer + 11 r, 11 Noah, 8 r, 8 a, 3 rec, 2 st, 3 Belinelli, 0/1, 0/3, tl ¾, 0 rimbalzi, assist e recuperi e perse in 15’33”, 27 perse; 26 L.James + 12 r, 11/15, T3 ¼, 7 a, 2 rec, 17 Wade, 8 r ,5 a , 0 Haslem); LA Clippers-Sas Antonio 90-116 (17 B.Griffin, 8 r, 18 Matt Barnes, 5/6, T3 1/5, 6 r; 31 T.Parker, 12/16, tl 7/7, 7 a, 0 perse, p/m + 31, 15 D.Green, T3 3/6, 7 a, 10 Ginobili)

Eurolega flop di Siena aTel Aviv e di Pianigiani che rischia

Il Maccabi risorge nella partita più difficile, e il match n.4 della serie che stava 2-1 per i senesi finisce con una bruttissima sconfitta che costa anche la differenza canestri nel caso di arrivo a pari punti con uno dei club storici della competizione ancora priva del suo centro, il forte Lior Elyhau. Siena non ne ha approfittato.

Da dimenticare l’ultimo quarto della Montepaschi, un crollo a picco dopo che i senesi avevano segnato 2 canestri con Eze e per 3 minuti avevano impedito ai rivali di andare a canestro arrivando a -12 (69-57) . Nei 7 minuti finali la Montepaschi ha invece segnato solo 4 punti. Nella brutta serata di Tel Aviv sono salvati solo Kangur e Brown il quale però ha fallito 7 tiri da 3 punti e perso 5 palle, ma non ha forzato. Luca Banchi con un organico ridotto ha giocato dall’inizio con quintetti piccoli, non si è capita però la ragione di tenere in panchina Hackett per tutto il primo quarto, ne ha risentito la regia, retta da Brown, e  forse anche per questa ragione nei  primi  due quarti la Montepaschi  non ha tirato nemmeno un tiro libero.

Eurocup: dominano le squadre russe, fuori l’Italia

Nei quarti di finale della competizione che premia i vincitori dell’Eurocup con l’ammissione diretta  nel main draw di Euroleague e fanno pure bela figura come dimostra questa stagione  il Khimki Mosca ed è successo in quella precedente  con l’Unics Kazan  Fra le 8 ben 3 squadre russe (Spartak San Pietroburgo, Lokomotiv Kuban e Unics Kazan), due spagnole (Valencia, finalista di Coppa del Re) e Bilbao e nessuna italiana dopo l’eliminazione  del Banco di Sardegna nell’Eurcup che  non abbiamo mai vinto dalla prima edizione, cosa  riuscita persino ai tedeschi e agli israeliani. Completano il quadro dei quarti, previsti  il 5-6 marzo e 12-13 marzo, gli ucraini del Budivelnik Kiev, i tedeschi del Ratiopharm Ulm e i montenegrini de Buducnost. Quegli gli incontri: Spartak San Pietroburgo-Budivelnik Kiev, Ratiopharm Ulma-Uxue Bilbao, Buducnist Voli- Lokomotiv Kuban, Valencia-Unics Kazan. Vantaggio del campo per il secondo incontro le vincitrici dei 4 gironi, Kiev. Bilbao, Lokomotiv Kuban e Unics-Kazan. Non è da escludere una finale russa.

Nba il Mago per la prima volta a secco, salviamo il soldato Bargnani!

Nella vita di ognuno di noi c’è il momento più bello e quello più brutto. Andrea Bargnani ha certamente toccato il cielo, grazie anche ai 213 centimetri, in quel giorno  di giugno del 2006 quando venne scelto n.1 del draft 2006. Merito suo, dei buoni uffici della Benetton, il club europeo che ha il primato di giocatori forniti alla NBA, grazie al passaggio  nella Lega professionistica di  Gherardini e D’Antoni, che l’avevano sotto gli occhi. E vorrei aggiungere al credito come scout di Rudy D’Amico, il coach  vincitore della Coppa dei Campioni col Maccabi scout per l’Europa dei Raptors, e senza dimenticare all’italianità di Toronto –altra ragione dell’operazione – considerata la quarta città italiana per abitanti.

Per l’implacabile maledizione del Settimo Anno,  proprio nella stagione in cui i Raptors speravano che si ponesse come la guida di una squadra di giovani, il Mago mercoledì notte 20 febbraio ha toccato il fondo non riuscendo a segnare per la prima volta nemmeno un canestro in 22 minuti . La sua partita racconta di zero tiri liberi, 2 rimbalzi, 1 assist, qualche blocco in lunetta per Lowry, difesa critica, considerando i molti rimbalzi in attacco  e i canestri dei Grizzlies di seconda intenzione e i liberi di Randolp,  col suo fisico da peso massimo, col quale il romano ha avuto purtroppo a che fare o negli switches o nel taglia fuori.

Eurolega il Maccabi vuole Brown?… Siena vuole la vittoria

Parte il ritorno delle Top16 new format, 14 gare totali dal 28 dicembre al 5 aprile, da una stagione all’altra con i suoi tre mesi d’impegno è diventato  l’hard core della competizione, Può essere una buona idea, certo, se non fosse che  l’Euroleague ha preso il  tipico vizio italico di pensare che le formule – soprattutto le pòroprie –  siano la causa del successo, quanto invece l’effetto. Se hai grandi squadre, grandi giocatori, un’omogeneità strutturale tale e quale sarebbe richiesta a una vera Basketball League professionistica, allora la televisione  – perché è questo certamente  lo scopo, oltre a qualche incasso in più – può far lievitare  il prodotto. Altrimenti  si rischia l’effetto-boomerang.

Poi hai il livello dell’interesse nazionale determinato dalla rappresentatività della formazione attraverso la concentrazione di forti giocatori del proprio paese. Una variabile che ha penalizzato, ad esempio Siena, scorrendo la storia degli ascolti Tv  (dove non arrivava i n una finale scudetto a un Teramo-Milano o Treviso-Milano della regular season) fino a quando non s’è optato per il suicidio della Tv-spezzatino fino, passando dalle Tv locali,  alla geniale invenzione del Simulcast. Il classico “paghi uno e prendi due”, la svendita  ragionevole solo  in un mercato come quello americano, con numeri grossi e cultura per il gioco e imprenditoriale. O  se ciascuno di noi avesse il dono dell’ubiquità.