Oro ai turchi, fuori Oliva niente festa

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L’infortunio del miglior giocatore  è costato un meritato risultato agli europei Under16 di Vilnius: un rischio mandarlo in campo nella semifinale?.La Serbia ci ha strappato il bronzo per delusione e fatica, restano le 7 vittorie iniziali e  Federico Mussini nel Quintetto Ideale

La Turchia vince il suo secondo oro con i baby-giganti Mehmet Alemdaroglu (2,02, 14 punti e 11 rimbalzi) e  Egmen Gulen (2,06, 15 anni), Okben Ulubay (2,00, 1,97)  MVP dell’europeo cadetti di Vilnius e nella finale il 52% nel tiro, 22 punti sui secondi tiri,  che vuol dire superiorità schiacciante ai rimbalzi. La Francia che da molti anni non giocava una finale e vantava la miglior difesa  ha pagato l’assenza dell’infortunato Charles-Catherine e la giornata no di Ory e Wallez.


Niente medaglia, se non quella della delusione, per gli azzurri. L’importanza di avere un giocatore come Pierfrancesco Oliva è fondamentale per il notevolissimo contributo  sul campo. Lui è il giocatore ideale se occorre un rimbalzo, un canestro, un passaggio per i compagni o una difesa speciale sul giocatore più pericoloso. E’ un due metri di talento e tecnica, può giocare in 3 ruoli. Paradossalmente la sua importanza però si avverte soprattutto quando lui non c’è. Ironia della sorte,  la parabola della squadra cadetti in questo europeo cadetti bugiardo che più bugiardo non si può, si è esaurita di colpo con l’infortunio a  due minuti e mezzo alla fine della gara con la Polonia.  Poteva giocare? C’erano già precedenti sulla sua caviglia infortunata?. Sono state  quindi prese tutte le cautele per tutelare il ragazzo, e lo staff col medico e il giocatore hanno  valutato  bene l’opzione di un piano B? Rispedirlo a casa, e provare altre soluzioni considerato l’ottima  organizzazione di gioco?

Mandato in campo per 13 minuti nella semifinale, Oliva non poteva appoggiare sul piede e caricare il tiro, ha preso due rimbalzi. Non era la caviglia dell’infortunio delle finali Under17 di Vasto, ma quella sembra di un precedente infortunio azzurro.  La sensazione è quella di un sacrificio che col senno di poi si poteva evitare. Anche questo è un collaudo per il Settore Azzurro che fa capo a Pianigiani e Capobianco, niente polemiche, una prima valutazione sarà fatta al termine delle qualificazioni europee, perché sembra ci saranno delle defezioni e bisognerà considerare anche lo stress di Pianigiani che ha un contratto in tasca, come ce l’aveva a Siena quando ha deciso di chiudere il suo rapporto perché non ce la faceva più.

Su questo possibile fatto (niente casi, pensiamo al ragazzo, un ragazzo d’oro in campo e fuori)  è finito praticamente un europeo strepitoso di una squadra  partita con lo spirito da “ragazzi della via Pal” con un chiodo fisso: “cerchiamo  di  divertirci lottando”.

La formazione di Antonio Bocchino, unica conferma dello staff di Gaetano Gebbia cui si deve il rilancio organizzativo e tecnico, anche se adesso è passato alla Reggina Calcio ha iniziato alla grande. La Croazia   ambiva alla tripletta, abbondava di talento e  centimetri,  si è portata la brutta sberla  azzurra fino in fondo. Poi  l’Italietta (Italiacadetta) ha battuto anche i turchi, i vincitori che hanno avuto quella fortuna che a noi è mancata. Stringi stringi  le sette vittorie  sono crollate come un castello di carta.

Visto dal di fuori questo crollo, si potrebbe pensare che questi europei di Vilnius ci  hanno lasciato fra le mani solo un pugno di mosche.E magari qualche polemica. Non è così, purtroppo  la medaglia era il minimo premio  di  un patrimonio di sacrifici, gioco, coraggio, di organizzazione di gioco e la piacevole scoperta di individualità  di talento, come Daniel Donzelli, Federico Mussini  o il veneziano Riccardo Rossato che ha cercato di sopperire all’assenza di Oliva il quale ha mostrato bene il suo valore. Fra i primi in tutte le specialità, possibile MVP della manifestazione fino all’infortunio.

L’Italia ha perso le ultime due gare, in realtà questo europeo è stato anche più crudele, perché contro la Francia siamo andati sotto all’inizio, abbiamo recuperato e a 5’38” del 3° tempo eravamo avanti di 10 punti. Donzelli doveva prendere fiato, invece la sua uscita è stata fatale, Italietta ha pagato tutto in una volta  delusione e  fatica, 9 minuti nell’ultimo quarto senza segnare. La  botta fatalmente ha avuto ripercussioni sul morale, e l’assenza di Oliva e il test inutile  ha complicato una situazione già critica. Il black out degli ultimi 14 minuti con i francesi  è continuato nella prima parte della gara con la Serbia, 9 punti di ritardo nel 1° quarto, poi 15 nel  2° e 17 nel 3° pensando di poter ancora ribaltare una situazione disperata, perché gli azzurri hanno chiuso con 25 punti negli ultimi 10 minuti. Il  parziale più  brillante delle quattro frazioni. Ma era ormai troppo tardi.

Nel primo tempo il nervosismo, la delusione,la stanchezza e l’assenza di un giocatore da 15 punti e 10 rimbalzi di media quale Oliva  capace se necessario di risolvere in prima persona, hanno prodotto le percentuali di tiro più basse di tutto il torneo: 28% totale, 29% da sotto, 1/4 da 3 fino al 25° minuto, anche se i punti dalla lunetta (13/15) hanno confermato il buon gioco d’attacco. Le percentuali sono leggermente  migliorate, si è  saliti al 33-34 %, col  31%   finale. Troppe occasioni perse da 3 (5/20, il 25%). Tutti  quanti tranne Mussini (3/6 dall’arco) sotto il livello standard, ecco spiegata la sconfitta con  85 punti, quasi 20 di più della media, subiti soprattutto in contropiede (20 assist dei serbi contro 6) e i 53 rimbalzi dei serbi, più dotati. L’Italia aveva sempre vinto per 7 gare  non  per grazie ricevuta, ma riuscendo  a costruire la miglior difesa assieme  ai francesi. Con una formazione senza un supergigante, l’unica arma era la difesa, ma i serbi oltre alle ottime individualità, non avevano sulle pelle le cicatrici della delusione.

Il tabellino di Serbia-Italia 85-69 (24-15, 19-13, 18-16, 22-25): Italia: 13 Mussini (5/14, 3/6 da 3, 7 ri), 18 Rossato (4/12, tl 9/9, 5 f), 6 Flaccadori (3/12, 2 ri), 2 Trovato (2/2 tl, 2 pe), 13 Donzelli (4/12, 0/3 da 3, 5/10 tl, 3 rec); 5 Navarini (2/4), 3 Spera (1/6, 2 ri), Mastellari (0/3, 2 Lenti (1/1, 5 ri), 5 Picarelli (2/4, 2 Zucca (0/1). Ne: Oliva. All: Bocchino. La statistica:     tiro totale 22/69, 31,9%; tiro 2: 17/49, 34,7; Tiro 3; 5/20, 25%; tl 20/27, Rimbalzi 37, 6 assist, 10 recuperi, 21 falli contro 26.

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