Nba, tour mondiale: da Bryant a LeBron James, le stelle hanno detto sì

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Nba in tour mondiale

Espn ha annunciato un progetto interesante che vede protagonisti gli assi della Nba. In attesa di conoscere il destiono del campionato 2011/2012, messo in ginocchio dal lockout che sta vincolando la stagione regolare al preventivo accordo tra franchigie e cestisti, le stelle della National Basketball Association starebbero per definire una turnè planetaria che li porterà a giocare sei partite in giro per il mondo.

Le stelle, da Bryant a Rondo

Eccoli, i protagonisti di questa affascinante idea: tutto parte da lui, Kobe Bryant, che pare abbia scartato l’opzione Virtus Bologna proprio per questo motivo. Subentrati impegni professionali. Il 24 dei Lakers dovrebbe a tutti gli effetti essere il riferimento della super-squadra che toccherebbe terra in 6 parti distinte del pianeta. Le sei gare sarebbero in programma dal 30 ottobre al 9 novembre e le località prescelte sono: Porto Rico, Londra (due partite), Macao e Australia (2 gare). I big al fianco di Kobe sono tutti quelli che – potessimo scegliere – decideremmo di ascrivere di diritto nella squadra dei sogni. Da LeBron James a Dwyane Wade, da Derrick Rose a Carmelo Anthony, da Chris Paul ad Amare Stoudemire, da Chris Bosh a Rajon Rondo, da Carlos Boozer a Paul Pierce. Sono in fase di trattativa anche altri due campioni di livello: Kevin Garnett e Kevin Durant. Chi non è della spedizione, invece, è Dwight Howard che ha optato per un tour indivisuale che lo ha portato a toccare 15 Paesi.

L’organizzatore: Calvin Darden

E’ lui, Calvin Darden: magnate Usa, sta ppensando al progetto da oltre tre mesi e pare essere nelle condizioni di sostenere l’idea anche dal punto di vista economico. Il tycoon è parte integrante dei board di diversi colossi (Forbes lo colloca all’ottavo posto tra gli uomini d’affari afroamericani residenti in Usa). Standoi alle indiscrezioni di Espn, Darden ha già convinto e strappato i consenssi dei migliori. Le gare verrebbero disputate in palazzetti da 15.000 o più spettatori e verrebbero trasmesse in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti. A ciascun cestista, sarebbe stato assicurato un cachet di un milione di euro.

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