Eurocup a Mosca: la finale è Khimki-Valencia

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In un palazzetto della Regione di Mosca,  senza l’atmosfera necessaria per riempire di significati la seconda delle tre Final Four del basket continentale che assegna oltre al trofeo la licenza per la prossima Euroleague, ben sfruttata dalle ultime due vincitrici, Velimir Perasovic  nella prima semifinale ha onorato la fiducia dei suoi dirigenti che gli hanno rinnovato pochi giorni fa un contratto per due anni.

Con l’australiano Brad Newley e i nazionali spagnoli Claver e Rafa Martinez Valencia si è dimostrata la più forte, e dopo aver vinto l’Eurocup 2003 e quella del 2010 cercherà  domenica la tripletta su 9 edizioni nella finale contro la vincente del derby russo, la squadra organizzatrice del Khimki Mosca allenata da Rimas Kurtinaitis.

L’inesperienza ha tradito  il giocatore più atteso, il gioiello lituano  Jonas Valanciunas, n.5 del draft  NBA dello scorso anno (il n.1 era Kyrie Irving che gioca a Cleveland, il n.3 il turco Eneas Kanter che gioca negli Utah Jazz ) e in procinto di trasferirsi a Toronto per giocare coi Raptors. Ha commesso subito 2 falli, più altri 2 in 7 minuti, ed è stato un brutto colpo per il club di Riga giù vincitore di  due Eurocup e con una terza finale alle spalle. Al riposo aveva segnato solo 2 tiri liberi, e ha finito senza prendere un rimbalzo. Il club lettone non si è dato per vinto, Babrauskas (19 punti) e Seibutis (15 punti) hanno dato la scossa  ma Valencia ha controllato il vantaggio  arrivato a 15 punti (53-38). Punteggio finale 80-70 (29/15, 13/17, 19/16, 19/22).

Il primo arbitro della terna era Guerrino Cerebuch, il poliziotto triestino designato per le Olimpiadi di Londra assieme a Lamonica.

Niente da fare per lo Spartak di San Pietroburgo nonostante il  miglior coach e il miglior giocatore dell’anno, e cioè lo sloveno Jure Zdvoc e  il piccolo americano Beverly. Dai tempi del grande Alex Belov è stata persa una buona occasione, colpa principalmente anche delle 18 palle perse. Gara  pazza finita in equilibrio, arbitraggio poco bilanciato,  ben 28 liberi per il Khimki e pochi per i baltici che non sono riusciti  a vincere col 54% al tiro e il 42% da 3 (12-26). Khimki meglio da 3 (52%, 10/19 che da 2, 14/37, 34%). Ben 13 punti nel p.t. per il Khimki  che subisce un parziale di 29-46 nel 2° e 3° tempo e chiude con 21-13, in stile montagne russe…Risultato finale 77-73, fra i migliori i nazionali russi Fridzon (16) e Monya (9) per i vincitori assieme allo slavo Loncar (13 punti), ex varesino. San Pietroburgo ha avuto 15 punti da Beverly e 15 da Halperin, le due guardie, ma non sono bastati in un derby russo col 50 percento di stranieri, americani e afroamericani, slavi di vario ceppo, australiani,francesi, in tutto ben 11. Viva il melting pot…

Il Khimki ha giocato una finale e l’ha persa, ha già giocato le qualificazione di Euroleague due volte e questa è un’occasione da non perdere. Valencia va per il 3 su 3, in ogni caso queste quattro squadre valevano certamente più di alcune dell’Euroleague di quest’anno, una cosa che deve suggerire a Bertomeu un’apertura, basta col solito barnum…

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