Belinelli scrive 14, Dallas ko con gli Hornets

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Nel testa a testa fra Chicago e Miami, i Bulls  dopo San Antonio vincono anche a Cleveland approfittando dell’influenza di Kyle Irving e dell’assenza del centro Varejao e col 5° successo consecutivo tornando al comando nella Eastern Conference. Sono i primi a toccare la boa delle 30 vittorie, mentre i lanciatissimi Heat (28/8) non riescono a raggiungere le 10  vittorie consecutive. Hanno infatti pagato  l’assenza di Chris Bosh (lutto famigliare) perdendo per un punto a Salt Lake City dopo averne recuperati 18 ed essere stati avanti di 3 (97-94) nell’ultimo minuto.

Non sono bastati 66 punti del duo James (35) e Wade (31) e le 6 bombe di Shane Battier (19 punti), il contributo della panchina è stato ridicolo (14 punti totali per 8 giocatori!),  l’assenza di Bosh  è stata marcata da  un handicap di ben 18 rimbalzi (32-50) e ne hanno approfittato per mettersi  in luce i due centri dei Jazz, il titolare Al Jefferson (20 punti) e la matricola Eneas Kanter, il turco n.3 dell’ultimo draft, decisivo con 11 punti e 6 rimbalzi entrando nella galleria dei nuovi gioielli della NBA.

LeBron James continua a giocare sui livelli dell’All Star Game: dopo i 36 punti della notte precedente ha segnato 35 punti, con 16/24 al tiro, 1/4 da 3, 2/3 ai liberi, 10 rimbalzi, 6 assist, 3 stoppate, ancora nessuna palla persa in 44 minuti. Era davvero “hot” anche nel tempio sportivo dei Mormoni  non ha voluto prendersi la responsabilità del tiro finale.

Sul 94-97 a 45” dalla fine Jefferson ha segnato in tap-in (96-97), mancavano 14” quando Wade ha segnato 1 tiro libero su 2 (96-98), Utah ha preso coraggio, il bassotto Devin Harris è stato fermato fallosamente sul tiro da 3 trasformando la tripletta, 99-98 per i padroni di casa. LeBron potrebbe fare tutto da solo la passa a Udinis Haslem che non è certo giocatore da ultimo tiro.  Erik Spoestra, il coach di Miami dichiara però  che la sua star ha fatto la cosa giusta e la sua squadra torna nuovamente sotto l’80 per cento di vittorie e passa al 3° posto nel ranking generale, dietro Oklahoma e Chicago che ha spazzato via i Clavaliers in trasferta grazie al top stagionale (24 punti) di Luol Deng, anglo sudanese che vedremo alle Olimpiadi, e ai 19 e 9 assist di Rose facendo giocare tutti e 13 giocatori, per cui ha segnato un canestro anche la mascotte Scalabrine, ex Benetton.

I Memphis di Marc Gasol  hanno vinto a Toronto sempre orfana di Bargnani, a dimostrazione di un infortunio molto serio (riguardante il polpaccio), altra grande sorpresa è stata quella di New Orleans che con la squadra a pezzi (senza Ariza, Landry Okafur, Smith e Gordon), sostenuta ancora volta volta da Chris Kaman, mezzo americano e mezzo tedesco (sì, proprio quello che preso dai Clippers volevano sbolognare!)  ha fermato i campioni di Dallas  con Marco Belinelli sempre starter  e autore di  14 punti (4/11, 1/3 da 3, 4 rimbalzi, 37 minuti).

Dallas è scossa dal caso di Lamar Odom, fuori da 3 partite per ragioni personali e mandato nella D-League dal club per fare penitenza. L’ex Laker e nazionale Usa ha vestito la maglia dei Texas Legend ma per sabato coach Carlisle ha annunciato il suo ritorno. Da segnalare l’esplosione di Rodrigue Beubois, giovane guardia  francese della Guadalupa (ex Cholet), uno dei 10 coqs della NBA, autore di 25 punti.

Orfano di Gallinari, Denver ha ricostruito classifica e morale vincendo a Houston con i Rockets di Kevin Martin (35 punti)  e Scola  che sono davanti in classifica, per cui   sono rientrati fra le 8 dei playoff grazie ai 22 punti e 15 assist di Ty Lawson e alla conferma della matricola Kenneth Faried (16 punti e 11 rimbalzi) che ha preso il posto del “Gallo” che sta lavorando sulla caviglia per rientrare al più presto.

I Clippers hanno perso a Phoenix segnando solo 78 punti, il problema dell’infortunio di Billups non è stato risolto, intanto con 38 punti e 8 rimbalzi di Kobe, che gioca con la maschera dopo la frattura del naso nell’All Star Game, i Lakers sono quasi attaccati ai cugini e meditano il sorpasso nella Pacific Division.

Risultati venerdì 2 marzo: Toronto-Memphis 99-102, Boston-New Jersey 107-94, Cleveland-Chicago 91-112, Atlanta-Milwaukee 99-94, Filadelfia-Golden State 105-83, New Orleans-Dallas 97-92, Houston-Denver 105-117, San Antonio-Charlotte 102-72, Utah-Miami 99-98, Phoenix-LA Clippers 81-78, LA Lakers-Sacramento 115-107

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