Pittis e le telecronache zero virgola qualcosa

Con Cremona-Armani  Riccardo Pittis è tornato sugli schermi per il commento tecnico al posto di Pozzecco.

Come prima più di prima… Non cambia nulla. Mi piacerebbe essere positivo, dare buone notizie e soprattutto riceverne ma  se uno dei personaggi più personaggi (trasversale per interessi e attendibilità) degli ultimi 15 anni di basket ritorna sulla panchina e oltre a fare spettacolo (come faceva  da giocatore) vince come ha fatto  Pozzecco e non si muove un filo d’aria nei e dai media vuole dire che la calma non è piatta, siamo proprio nel più pneumatico dei vuoti.

Ultima giornata di basket con segnali ben definiti : Varese la sorpresa che batte l’altra sorpresa Sassari e crea il primo break degno di tal nome in classifica e con un finale vietato ai cardiopatici. Mike Green vince il premio ghiaccio nelle vene con due liberi tirati con palla medica da venti chili a pochi secondi dalla fine. Ma questa è cronaca e non è il mio mestiere . In compenso gli ascolti di questa bellissima partita alle 20 e 30 segnavano lo 0,25% pari circa a 52.000 spettatori. Se vogliamo trovare una scusa all’ennesimo numerino c’è da dire che il popolo sardo era sintonizzato sul prepartita e la partita Inter-Cagliari,  perché normalmente tutta la Sardegna sportiva avrebbe virato sulle performances dei ragazzi di Meo Sacchetti, quasi profeta in patria…

Riccardo Pittis: “Quella di Treviso è un’esclusione politica”

Dura dichiarazione di Riccardo Pittis che dopo il voto contrario della Fip alla cordata trevigiana per fare la A ha rimesso nelle mani del presidente Meneghin il suo mandato di Team Manager della nazionale.

Su FaceBook  circola una dichiarazione rilasciata da Riccardo Pittis, l’ex giocatore della Benetton presidente del “Consorzio Universo Treviso” il  quale  ritenendo la non ammissione alla a  una “decisione politica”rimette il suo mandato di Tem Manager della nazionale nelle mani del presidente della Fip  Dino Meneghin.

Fra le righe rabbia e amarezza, e anche una frase sibillina che intorbidisce la vicenda e meriterebbe di  essere ripresa e documentata da Pittis quando parla di “persone che remavano contro”.

La Bocca della Verità: caso Treviso, arbitri e dintorni

°Bogoncelli presidentissimo dell’Olimpia Milano da lassù si arrabbierà:   avrebbe mai permesso una decisione tanto “ottusa” verso Treviso, la sua città natale
° Cara Lega sei convinta di aver tenuto conto del momento storico che attraversa l’Italia del basket?

°In omaggio a un sano realismo economico, ci si è  mai chiesti: meglio Virtus Roma, Montegranaro e Cremona nate pericolanti o un territorio della storia del basket, con un impianto importante?
°Votazione del Consiglio Federale sull’ammissione della cordata di Treviso: 18  consiglieri, 3 contrari (Cassì e Ragazzi rappresentanti dei Giocatori, ma  il pugliese Barnaba?), 2 astenuti (Crosara e Crotti veneti saranno rivotati?)
°Cassi e Ragazzi della GIBA e Zappi USAP hanno perso 20 posti di lavoro per i loro associati, e adesso come rimediano?

I grandi del basket, Riccardo Pittis

Tre sole maglie indossate nella lunga carriera, quella dell’Olimpia Milano, quella della Benetton Treviso e quella della Nazionale Italiana. Questo è Riccardo Pittis, una delle ali più forti della sua generazione, uno dei giocatori più titolati nella storia del basket italiano. Una favola che ebbe inizio nell’ormai lontano 1985, quando Acciughino (così lo chiamavano tifosi e compagni di squadra) esordiva in Serie A.

Un debutto che fece scalpore, considerando che Pittis aveva da poco compiuto 16 anni, pur dimostrando una sapienza tattica pari a quella di compagni ben più navigati). L’avventura con la squadra milanese durò per ben nove anni, durante i quali quel gigante di 2 metri e passa contribuì alla conquista di quattro campionati, due Coppe Italia, due Coppe dei Campioni,  una Coppa Intercontinentale ed due Coppe Korac.