Lockout Nba, nessuno spiraglio: stagione a rischio

Tra le certezze di questo ottobre ravagliato, l’Nba ne ha almeno una: il lockout è destinato a proseguire a oltranza. Nessun accordo raggiunto nel corso della due giorni considerata alla vigilia decisiva: o ci si avviava a sbloccare la serrata oppure ci si sarebbe rassegnati a cancellare dagli annali l’annata 2011/2012. Si sarebbe dovuto cominciare il 1 novembre, non si comincerà. La preseason è stata ufficialmente depennata, il meeting non ha portato ad alcuna novità in seno al rinnovo del contratto collettivo e il prossimo step sembra essere quello dell’annullamento di partite della regular season.

Ancora: nessun incontro in vista, poiché le parti – delegazione dei cestisti e delegaziìone dei proprietari di franchigie – hanno abbandonato il tavolo senza definire altra data utile. Elementi che hanno portato il commissioner Nba David Stern a una dichiarazione netta:

“Entro lunedì, non avremo altra scelta: dovremo cancellare le prime due settimane della stagione regolare”.

Nepure la mediazione dello stesso Stern – divisione degli introiti alla pari: 50% ai proprietari, 50% ai giocatori – ha avuto successo se è vero che la replica del sindacato è stata di evidente rifiuto. Lo riporta lo stesso Stern:

Lockout Nba, si tratta. Fisher (LA Lakers): “Giorno importante”

Ufficialmente ripresi i colloqui tra franchigie e giocatori della Nba: le discussioni, che vengono portate avanti a piccoli gruppi, sono ripartite nella serata di ieri e hanno quale obiettivo quello di stipulare un accordo che consenta di archiviare definitivamente la serrata.

Se tutto dovesse risolversi in maniera positiva e in tempi rapidi, nulla impedisce di partire regolarmente il prossimo 1 novembre,m come da calendario. Ci si ritrova, dunque, dopo lesette ore di camera di gabinetto dello scorso week end, quando gli animi a un certo punto si scaldarono.

Il presidente del sindacato giocatori, Derek Fisher, compagno di squadra di Kobe Bryant nei LosAngeles Lakers, ha definito quella in corso di svolgimento:

Lockout Nba, riunione di sette ore: passi avanti, zero

Il week end che contava di più: dall’inizio delle trattative per stipulare il nuovo accordo tra proprietari di franchigie e giocatori dell’Nba, i due giorni che scadono oggi erano considerati da bollino nero. Il lockout dipende dalle riunioni in programma nel corso di queste 48 ore.

Ecco, 24 sono passate e non hanno portato alcuna novità positiva, anzi. Pessimismo totale, serrata per nulla scongiurata, la sfuriata di Dwyane Wade e una dichiarazione – quella di David Stern, commissioner della Nba – che pare lasciare qualche spiraglkio di facciata. Nulla più.

“Non siamo vicini a nulla – ha riferito Stern – ma siamo un pò più avanti di prima”.

La diapositiva è tale da rendre l’idea di quanto sta succedendo: situazione invariata nelle trattative sebbene l’ultim oincontro sia durato la bellezza di sette ore. Poco proficue.

Ora: colloqui in programma anche oggi, Billy Hunter, direttore esecutivo del sindacato giocatori (NBPA), sintetizza in questo modo le aspettative delle parti: