Legadue, Reggio Emilia prende in prestito il giovane Spera

La Trenkwalder continua a portare avanti la politica della linea verde. Reggio Emilia dopo aver lanciato il 2.15 Riccardo Cervi (classe 1991), l’altro lungo Giovanni Pini (classe 1992) e i piccoli come Kenneth Viglianisi (1992) e Francesco Veccia (1993), ha ingaggiato Gaetano Spera. Il 2.08 classe 1993 é arrivato con la formula del prestito con diritto di riscatto dal Vivi Basket Napoli di Roberto Di Lorenzo, dove era tornato dopo una breve esperienza NCAA a Saint Peter’s. Spera giocherà con l’Under 19 di Andrea Menozzi e si allenerà anche con la prima squadra di coach Max Menetti.

Legadue, Sant’Antimo perde Bozovic per tutta la stagione

Cattive notizie per Sant’Antimo: l’ultima in classifica della Legadue perde per infortunio per l’intera stagione, il lungo montenegrino Milivoje Bozovic. Il 26enne, 8 punti e 7.9 rimbalzi di media sin qui in campionato, si è infortunato nel match di domenica scorsa a Pistoia. La risonanza magnetica a cui é stato sottoposto il giocatore di Sant’Antimo, ha evidenziato una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. La società campana sarà costretta ora a tornare velocemente sul mercato per trovare un sostituto.

 

Legadue, la Conad Bologna ingaggia a gettone per un mese Gregor Hafnar

Robert Hite starà fuori un mese a causa di uno stiramento ai flessori della coscia destra, la Conad ha trovato subito un sostituto da impiegare a gettone. I biancoblù hanno infatti messo sotto contratto per un mese lo sloveno Gregor Hafnar, 35enne esterno ex Avellino, Siena, Varese, Venezia, Pistoia e Imola. Hafnar, che ha iniziato la stagione con l’Aget con 11.8 punti di media, debutterà già domenica nell’insidiosa trasferta sul campo di Ostuni.

Nba risultati 14 febbraio 2012

Nove gare nel corso della regular season Nba del 14 febbraio 2012, tra cui anche i Denver Nuggets privi di Danilo Gallinari e i Toronto Raptors che hanno ancora una volta dovuto fare a meno di Andrea Bargnani. Spicca, tra tutte, l’ennesima prova sensazionale di Jeremy Lin, pescato dal cilindro dei New York Knicks, che piazza contro Toronto 27 punti e 11 assist e contribuisce in maniera evidente a tramortire i canadesi. Notevole anche il contributo di Amar’e Stoudemire (21 punti e 9 rimbalzi) e di Chandler (13 punti e 9 rimbalzi).

In particolare, è proprio di Lin la bomba decisiva allo scadere dell’ultimo quarto messa dentro a 9 decimi di secondo dal suoono della sirena. Nota statistica – e vorrà pur essere una risposta a chi si chiede quanto sia incisivo il cestista di origini taiwanesi – di rilevante importanza: da quando il play 23enne è sul parquet, il roster di coach Mike D’Antoni ha vinto 6 partite di fila. Le parole a fine gara:

“Ringrazio l’allenatore e i compagni per la fiducia che hanno avuto. Mi piace avere la palla quando la partita sta per finire. Stiamo crescendo come squadra. Prima perdevamo partite equilibrate, ora arrivano le vittorie. E non è solo merito mio”.

Questo Lin è proprio un Marziano!

Il taiwanese-americano firma anche il 6° successo consecutivo dei Knicks a Toronto con un canestro da 3 a mezzo secondo dalla fine, quello del 1° vantaggio: 27 punti, 11 assist e 8 palle perse. Tripletta di Miami in  trasferta che sale al n.1 dei pronostici. E tutte le ultime news della NBA. Nella serata in cui perde 8 palloni la grandezza di Jeremy Lin è anche quella di essere il n.1 degli assist (11, suo record personale come quello dei trurnovers…), il top scorer (27 punti (9/20,   2/2 da 3, 7 liberi su 11, 2 rimbalzi, 8 perse, 11 assist in 43’) e il canestro della vittoria.

Quello da 3 punti, errore di Shumpert, rimbalzo in attaccvo di Tyson Chandler, palla  quasi sulla metà campo a Lin che avanza in palleggio contano i secondi: -5, 4, 3, 2, 1 e jump dagli 8 metri perfetto in faccia al povero Calderon, anche lui nell’ennesima serata di grazia, e …alla faccia di quelli che sostenevano non avesse tiro da 3.  L’ultimo capolavoro di “Lincantatore”  che suggella la sesta vittoria consecutiva dei Knicks e l’incredibile ascesa  di questo  laureato in lettere di Harvard  che ingaggiato a gettone dai Knicks è assurto nel giro di una decina di giorni fra le star, ormai un eroe della comunità americano-asiatica che ha tifato per lui sostenendo l’urto dei 20009 spettatori dell’Arena dei Raptors nel secondo sell-out della stagione.

Coppa Italia Final Eight 2012 quote scommesse 16 febbraio 2012

Si avvicinano le Final Eight di Coppa Italia basket 2012, in programma dal 16 al 19 febbraio al Palaolimpico di Torino: il programma prevede sette gare in quattro giorni mentre la finale andrà in scena domenica 19 con fischio di inizio alle 17.45 (partita in diretta tv su La7).

In tal senso, i bookmakers e le principali agenzie di scommesse hanno stilato le quote relative al vincitore finale.

Le quote delle gare di giovedì 16 febbraio 2012 vedono i campioni in carica della Montepaschi Siena favoriti a quota 1.25 nel match contro Sassari (4.75); in serata toccherà alla Virtus Bologna (la cui vittoria è bancata a 10) contro l’Armani Milano, il cui successo frutta 8.50 volte la posta.

Pesaro-Cantù sarà recuperata il 21 marzo

Dopo aver deciso le date dei recuperi di Avellino-Teramo (si giocherà il 29 febbraio) e di Montegranaro-Venezia (recuperata il 13 marzo), è stata decisa oggi anche la data del recupero del terzo match rinviato nello scorso week-end a causa del maltempo. Il match tra Scavolini-Siviglia e Bennet Cantù si giocherà il 21 marzo alle 20.30.

La Bennet Cantù ha presentato Doron Perkins

Quest’oggi la Bennet Cantù ha presentato ufficialmente il nuovo acquisto, il playmaker statunitense Doron Perkins. «Arrivo da un infortunio e da uno stop di 10 mesi. Per questo poter ricominciare in una formazione che sta giocando bene in campionato e sta disputando una grande Eurolega è un’opportunità fantastica. Ora vedrò come aiutare la squadra, non penso che sia una cosa difficile visto che il team ha un’ottima chimica. Il mio obiettivo è sempre stato vincere ed è chiaro che, dopo un periodo lontano dal campo, le mie motivazioni sono ancora più forti. Sono un playmaker e devo cercare di essere un leader. Sono sicuro che ci sono già dei leader e degli ottimi giocatori nella Bennet e quindi devo semplicemente aiutarli con il mio esempio e lavorando duro. Questa formazione non ha bisogno di niente di spettacolare: devo solo tentare di far giocare al meglio i miei compagni rendendo loro le cose più facili». «Doron – ha continuato il general manager Bruno Arrigoni non è il classico playmaker ragionatore, ma un regista arrembante che vive di atletismo ed è molto bravo in difesa e a rimbalzo. Per queste sue caratteristiche tre anni fa, quando è stato offerto in Italia dopo aver disputato due campionati importanti in Germania e in Belgio, tutti hanno storto un po’ il naso. A quel punto si è trasferito in Israele facendo benissimo al Maccabi. Un infortunio gli ha precluso le Final Four di Eurolega dell’anno scorso costringendolo a rimanere in bacino di carenaggio all’inizio di questa stagione. Noi abbiamo deciso di rimetterlo in campo perché è un elemento di energia e credo che questo sia quello che serve ora alla nostra squadra».

 

Questa sera l’All Star Game femminile 2012 con la Nazionale di coach Ricchini

Questa sera a Parma ci sarà l’All Star Game femminile 2012 (diretta Rai Sport 1, ore 20.30). Per la Nazionale femminile di basket guidata da coach Roberto Ricchini sarà la prima uscita ufficiale dopo i vari raduni effettuati a Roma. «Durante il match avremo i riflettori puntati su di noi ma questo è un ottimo test nel processo di costruzione del gruppo, l’obiettivo che ci siamo prefissati fin dall’inizio. Una tappa di avvicinamento agli impegni di qualificazione all’Europeo 2013 che ci vedranno coinvolti questa estate. Fino a questo momento abbiamo fatto raduni esplorativi coinvolgendo il maggior numero di giocatrici possibile e quello che partecipa all’All Star Game non è il gruppo definitivo. Le porte della Nazionale sono aperte a chi dimostrerà di volerlo e meritarlo. Il campionato, naturalmente, ci darà indicazioni importanti. Di fronte abbiamo una buonissima squadra, molto forte in tutti i ruoli e ben coperta nei playmaker. Davvero una formazione di ottimo livello». Nei tre intervalli della partita il pubblico assisterà alla gara dei tiri da tre. Per l’Italia parteciperanno Benedetta Bagnara, Giorgia Sottana, Raffaella Masciadri e Debora Carangelo.

Sean May firma con Fabi Shoes Montegranaro

Sean May è un nuovo giocatore di Montegranaro. La conferma dell’accordo raggiunto tra il cestista e la Fabi Shoes arriva direttamente dalle parole di coach Giorgio Valli:

“E’ il giocatore che cercavamo e che occuperà una posizione ora scoperta nella nostra squadra. Bilancerà il gioco interno ed esterno e ciò migliorerà il rendimento di tutti”.

Sean Gregory May, nativo di Chicago nel 1984, è un centro di 2,06 metri di altezza per 120 kg con formazione giovanile nelle file della North Carolina University.

Tredicesimo nel Draft Nba del 2005, fu scelto dai Charlotte Bobcats con cui è rimasto per quattro stagioni, fino al 2008-2009. Nel campionato Nba successivo ha vestito la maglia dei Sacramento Kings per poi sbarcare in Europa nel 2010-2011 al Fenerbhace Istanbul con cui ha giocato anche l’Eurolega.

Ha svolto la preseason di questa stagione con i New Jersey Nets per poi ritornare in Europa al KK Zagabria ove ha giocato l’ultima partita sabato scorso. Sean May è figlio d’arte, suo padre Scott all’inizio degli anni ’80 fu una stella della Berloni Torino e giocò anche a Brescia, Roma e Livorno.

LeBron scatenato, Miami minaccia Chicago

I vicecampioni a una sola vittoria dai Bulls nella Western Conference hanno vinto la terza gara in trasferta. Terzo successo con Golden State: impreciso Ellis, ci pensa David Lee. I Clippers fermati da Dallas che stanno recuperando. Sono tre gli argomenti principali di questi giorni nella NBA: 1) può Jeremy Lin giocare sempre a questi livelli ed è possible la coabitazione con Melo Anthony nei Knicks?, 2) il problema alla schiena di Derrick Rose può pregiudicare le ambizioni, specie col ritorno di Miami che vincendo anche a Milwaukee hanno avvicinato i Bulls, 3) La famiglia Maloof non firma l’impegnativa per costruire nel cuore di Sacramento la nuova arena, vende la squadra  e si fa avanti Seattle orfana da anni dei Sonics?

In attesa del ritorno in campo dei Knicks stanotte a Toronto, lunedì notte Miami ha raccolto gloria a Milwaukee con una superba partita di LeBron, MVP della Lega, 35 punti, (16-21), 8 rimbalzi, 3 assist, più 22 di Wade e 13 (con 3/4 dall’arco) di Mario Chalmers che cresce nell’economia della squadra. Dopo il ko di Orlando (solo 89 punti),  ha superato i 100 vincendo a Washington, Atlanta (+20!) e Milwaukee (+18)  e va a 22/7, una sola vittoria in meno di Chicago (23/7) che ha tirato un sospiro di sollievo dopo la visita specialistica alla schiena di Derrick Rose, anche se permangono i problemi di recupero mentre la stagione incalza e siamo vicini ormai al giro di boa.

I grandi del basket, Aleksandar Djordjevic

Il nostro viaggio alla scoperta dei grandi del basket fa tappa ancora una volta in Europa, in particolare nella ex Jugoslavia, terra che vide crescere Aleksandar Djordjevic, uno dei più grandi talenti del Vecchio Continente. Appena diciannovenne venne mandato in campo dal Partizan Belgrado, dove giocò per sei stagioni, mettendo in bacheca 3 scudetti, una Coppa Korac ed una Coppa dei Campioni.

I confini nazionali erano poi diventati troppo stretti per il playmaker, che decise di accettare la corte dell’Olimpia Milano. Due stagioni vissute intensamente, da vero leader della squadra, tanto che al primo tentativo riuscì ad alzare la Coppa Korac. Nessun titolo invece nelle due stagioni successive, quando Sasha indossò la maglia numero 20 della Fortitudo Bologna, nonostante l’altissimo livello delle sue prestazioni.

Anche l’Europa fa spettacolo nella NBA

Pallarancione.com offre le classifiche di specialità dopo quasi due mesi di gare della regular season Nba: filano come treni gli spagnoli, Ricky Rubio 1° nei recuperi e 4° negli assist, crescono i fratelli Gasol e Calderon (30 punti ai Lakers), Bargnani 6° fra i top-scorer e Gallinari 7° nei tiri liberi, sorprende il polacco Gortat.

Le statistiche della NBA dopo 50 giorni confermano che alle prossime Olimpiadi la sfidante del Dream Team – un suipermix fra la formazione dell’oro di Pechino e quella dell’oro mondiale di Istanbul – sarà la Spagna. Accanto ai fratelli Gasol che vanno veramente forte, tanto che Marc e non Pau giocherà l’All star Game (con la squadra dell’Ovest), c’è la conferma di Sergi Ibaka.

Mister Block” si conferma il re della schiacciata. Lui è congolese, anche se assoldato dalla Spagna per il bis europeo. L’esperienza gli ha giovato, è cresciuto come attaccante anche se non sono molti i palloni che transitano dalle sue mani avendo come compagni Durant e Westbrook, grandi giocatori ma a volte  più …rivali che amici.

Arrivano le Final Eight, sarà lo spot Tv del basket?

Dal Sei Nazioni  di Rugby alla Coppa Italia di Torino (16-129 febbraio): perché bisogna puntare sulla qualità più che sui numeri. Un weekend di sport, come tanti altri e come in tanti altri il basket è protagonista, o meglio, coprotagonista. Questo guardando i numeri degli spettatori che vanno nei palazzi nonostante l’inverno modello “era glaciale”. Però da coprotagonisti passiamo a figuranti speciali  quando dai palasport ci trasferiamo nell’ampio  panorama  televisivo.

In questo momento l’offerta supera abbondantemente la richiesta e quando questo accade bisogna fare in modo che la gente non si limiti a scegliere tramite il semplice zapping, ma sia informata, invogliata a vedere le partite . Poi , però, il fatto solo di andare in video non basta. Bisogna che chi guarda  sia invogliato a rimanere: questo è quello che fa la differenza tra i semplici “contatti” cioè il guardare per poco tempo e l’ascolto medio, in share o numerico cioè l’ascolto globale.

Per fare in modo che la gente continui a guardare è chiaro che devono esserci le condizioni per farlo: che la partita sia avvincente e che sia fatta vedere bene. Premessa lunghissima per considerazioni molto più brevi. Io ho passato questo fine settimana da telespettatore ed ho vissuto sulla mia pelle questa differenza tra ciò che mi piace (il basket) e quello che occasionalmente mi appassiona, tipo la nazionale di rugby nel Sei Nazioni. La differenza era tra una partita (basket) di appeal moderato (anche se molto combattuta), poco propagandata e mandata in onda in un orario difficile ed un’altra (rugby) di uno sport normalmente di nicchia che però ha saputo creare l’evento, pubblicizzandolo il più possibile.