Nba Miami passa a San Antonio senza bigs

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Adesso il match più atteso dei turni post.-pasquale è Heat-Knicks  di martedì notte. Con la miglior striscia vincente, 8 vittorie consecutive, i Knicks dopo aver archiviato la netta vittoria nella serie con i Celtics, la prima dopo 9 stagioni, lanciano la sfida di  Miami . I campioni in carica vengono da 29 vittorie nelle ultime 30 are, fermati dai Bulls sulla strada delle migliori intenzioni per battere il record di 33 successi consecutivi dei Lakers di Chamberlain , West Goordrich e di coach Bill Sherman inizio Anni Settanta.

Quelli erano anche gli anni migliori dei Knicks i quali hanno condotto nella prima parte della stagione la Eastern Conference prima che Miami diventasse travolgente. I Knicks hanno puntato sul desiderio di Anthony di emulare LeBron come trascinatore, sui veterani (come Jason Kidd, arrivato da Dallas che ha compiuto pochi giorni fa 40 anni) e guardato al mercato europeo col coming home di Chris Copeland, una delle piacevoli sorprese, James White (ex Sassari e Scavolini) e il 34enne argentino Pablo Prigioni che non aveva avuto fortuna al Real Madrid  e da alcune giornate è il play titolare.

 Senza Stoudemire e Tyson Chandler,  il giorno di Pasqua i Knicks hanno battuto per la terza volta su 4 gare Boston  priva di Garnett, quasi 20 punti di differenza, doppia-doppia di Anthony e JR Smith il quale però non ha allungato la serie delle partite sopra i 30 punti partendo dalla panchina ma ha sorpreso quale miglior rimbalzista (12 palloni), e il resta-man Chris Copeland , preso dal Belgio, ha chiuso con 22 punti , gara perfetta nel tiro. Ai Celtics non sono bastati i 27  punti di Jeff Green, la nota consolatoria di una stagione da dimenticare per gli  infortuni, pagata soprattutto caramente per l’uscita di scena di Rajon Rondo, il re dell’assist , e il solito Pierce, il grande capitano-guerriero. La panchina da 50 punti dei Knicks ha fatto la differenza.

Meno accentuato, invece, il vantaggio della panchina di Miami su quella declinante degli Spurs, una delle ragioni della sconfitta casalinga dei texani nella seconda partita del big match della stagione e un probabile anticipo della finale, fra le capoliste delle due conferences.

La storia di questo confronto è stata stranissima caratterizzata dalle assenze e dal diverso momento. Il 29 novembre vinse di 5 punti Miami  sfiorando la vittoria perché Gregg Popovich decise di lasciare a casa Duncan, Parker e Ginobili. Stern diede una bella lavata di capo e 250 mila euro agli Spurs  per non aver onorato  l’impegno con la miglior formazione, e nella seconda gara il giorno di Pasqua la situazione si è rovesciata per l’assenza di LeBron (stiramento agli adduttori)  Wade e Chalmers (caviglia)  e la sorprendente vittoria di Miami con le seconde linee che  chiude il discorso per  il primato della Regular Season e potrebbe essere un campanello d’allarme per i texani che hanno Oklahoma col fiato sul collo nella Western Conference e anche un calendario non facile  con le   trasferte di Memphis, Oklahoma (giovedì) e   Denver.

Gli Spurs sono stati superiori tecnicamente, 46 punti in area contro 18, 49/33 ai rimbalzi, 26/23 asssit, hanno pagato il 29% da 3 (con 1/5 del rientrante specialista Gary Neal, ex Benetton) e la serata incerta di tiro di Tony Parker e Dabby7 Green (8 canestri su 28 in due, 0/3 dall’arco per il francese e 3/9  per la guardia che aveva salvato la sua squadra bombardando Denver.

Si era capito nelle ultime due gare vinte per un soffio, quella con Denver col tiro contro di Andsre Miller e quella coi Clippers contestata per un passi di Duncan sul canestro decisivo alla fine, la fortuna ha detto di noi a un terzo regalo, e Chris Bosh ha segnato a 2” dalla fine la bomba dell’insperata vittoria. Il tiro da 3 punti quest’anno ha lasciato spesso il segno  compensando il problema del centro, e anche contro gli Spurs la differenza l’hanno fatta i tiri pesanti di Miller, Allen e Battier, mentre Popovic non ha creduto in Matt Bonner, il suo specialista.

Nel turno prepasquale  nonostante il problema di uno sperone osseo alla caviglia con 19 punti Kobe aveva superato Chamberlain (3419) al 4° dei marcatori  di ogni tempo e adesso ha davanti Kareem (38387), Malone (36928) e Jordan (32292), per ora poensa solo all’8° posto nei playoff, solo la prossima estate deciderà di smettere alla fine della stagione 2013-2014 magari ai mondiali di Madrid  col Dream Team.  Da parte sua Chicago, che ha rimediato vincendo con Detroit e salendo al 5° posto a spese di Atllanta, aveva gettato al vento la vittoria a Dallas nella miglior gara dell’anno e record di Nowitzky autore del canestro da 3 in extremis.

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Risultati – Turno sabato 30 marzo: Dallas-Chicago 100-98 (35 Nowitzky, record stagionale; 25 Boozer + 11 r); Atlanta-Orlando 97-88 (21 J.Smith, I.Johnson, ng Horford; 20 B.Udrih); Filadelfia-Charlotte 100-92 (22 E.Turner; 21 Kidd-Gilchrist); Houston-LA Clippers 98-81 (15 Parsons, Lin, Garcia, ng Harden; 19 Paul, ng Billups); Minnesota-Menphis 86-99 (23 Rubio 10 r, 9 a, ng Pekovic; 21 M.Gasol); Milwaukee-Oklahoma 99-109 (29 Ilyasova + 14 r; 30 Durant, 23 Westbrook n+ 10 r + 10 a); Utah-Brooklyn 116-107 (26 Foye; 27 B.Lopez, 4  R.Evans + 16 r.);  Phoenix-Indiana 104-112 (21 G.Dragic; 25 George); Sacramento-LA Lakers 98-103 (21 T.Evans; 24 D.Howard + 15 r, 19 Bryant + 14 a), Golden State-Portland 125-96 (39 S.Curry, T3 7/12; 22 M.Leonard, ng Aldridge).

Turno domenica 31 marzo: Washington-Toronto 109-92 (24 Beal, 19 Okafor + 10 r, 19 Wall + 10 a; 18 Valanciunas + 10 r, 5/9, tl 8/10);  New Orleans-Cleveland 112-92(25 Vasquez, 10/14, 9 a, 17 A.Davis + 13 r; 31 Irving, 11/20, T3 3/5 tl 6/6, 12 T.Thompson + 10 r); Chicago-Detroit 95-94 (28 Deng, tl 11/17, 9 r, 16 J.Butler tl 7/9, 5 rec, ng Belinelli, Noah, Hamiltom; 25 Stuckey, 18 G.Monroe + 10 r, 8 Drummond + 14 r;  tot tiro 40%-50%, rimbalzi 37-45, assist 19-22); San Antonio-Miami 86-88  (17 Duncan + 12 r, 17 K.Leonard + 11 r; 12 Parker 4/14, T3 0/3, 8 a, 12 D,Green 4/14, T3 3/9; 23 Bosh, 9 r, 14 R.Allen, 12 M.Miller T3 4/6, ng L.James, Wade, Chalmers), New York-Boston 108-89 (24 Anthony, + 10 r 9/19, T3 2/4, tl 4/4, 3 a, 22 Copeland, 6/10, T3 3/3, tl 7/9, 15 JR Smith + 12 r, 4/12, 0/1, tl 7/10, ng.Chandler, Stoudemire;  27 J.Green, 10/14, 24 Pierce + 15 r, tl 8/10, 5 a, ng Garnett; assist 23/12, T3 52%-28%)

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