Mentre si attende da un momento all’altro la data e il nome del luminare cui toccherà il compito di ricostruire il crociato di Danilo Gallinari, con una quasi quadrupla-doppia di Andre Iguodala in veste di leader la sua squadra no tolto non solo San Antonio (priva dell’insostituibile Tony Parker) dal piedestallo della Western Conference ma è a un centimetro dal traguardo del 3° posto. I colleghi americani aggiungono inoltre che Denver è entrata nell’albo dei record della franchigia per il maggior numero di vittorie casalinghe consecutive, 21 (precedenti 19), oltre a eguagliare il record di vittorie casalinghe (36 contro 3 sconfitte) e totali (54) suscettibili di miglioramento perché il calendario prevede nelle ultime 4 gare la trasferta del 12 aprile a Dallas, il 14 Portland, il 15 a Milwakee e il 17 con Phoenix.
L’assenza di Parker è stata una tragedia per la regia di San Antonio che ha subito il graffio letale della difesa di Karl, in 3 play non hanno fatto mezzo LeRoi da Decolò il suo vice nella nazionale francese che è una guardia e non un regista al leggerino moro canadese Corey Joseph e all’aborigeno Patgty Mils che hanno finito entrambi con 1/7 al tiro. Il trio non ha saputo cucire il gioco e gli 8 assist totali sono la prima ragione del risultato, ed è difficile che adesso i texani riescano a finire con un successo in più di Oklahoma che ha il vantaggio nel confronto diretto.
La squadra si è afflosciata, ha forzato il tiro da 3 (4/21, 0/5 di Mills, 0/3 di Danny Green, 3/8 di Neal che ha peccato di protagonismo), non ha saputo portare la palla a Duncan e leggere la difesa, e Denver che è una squadra tipica da contrattacco non ha perdonato niente, e se Iguodala avesse perso altre 3 palle sarebbe riuscito nella singolare impresa della quadrupla doppia avendo chiuso con 12 punti, 13 rimbalzi, 10 assist e 7 perse e sempre più l’anima della squadra dopo alcune incomprensione all’inizio stagione perché non è facile infatti essere una star dei Sixers, vincere l’oro di Londra col Dream team e ritrovarsi in questa città di un miglio da terra, circondata fra le montagne rocciose e un po’ isolata, che comunque è diventata un vero laboratorio dove si ricostruiscono o si lanciano i giocatori, vedi ad esempio Melo Anthony e fra questi mettiamoci altri protagonisti della bella partita che ha costretto la capolista al punteggio più basso a metà gara della stagione, ovvero Winston Chandler top scorer, Corey Brewer implacabile Sesto Uomo e Javale McGee .
Ricordiamo che Denver ha continuato a vincere non solo senza il Gallo ma anche senza Ty Lawson, un fatto che forse ai dirigenti, fra i più avveduti, che capitalizzano il lavoro del coach nei trades indovinatissimi , farà venire qualche idea, magari la cessione di Gallinari che dopo l’operazione sarà costretto a lavorare forte sulla gambe che era un po’ il suo punto debole e avrà davanti a sé altri 10 anni di carriera sicura.
Si sono fatte onore le matricole, 38 punti per Damiel Lillard nella sfida diretta con Kobe Bryant che ne ha segnati 47 e si né fatto in quattro (18 liberi su 18, 8 rimbalzi, 5 assist) per dare la vittoria che permette ai Lakers di avere un lieve vantaggio su Utah, 25 rimbalzi e 17 punti , grande esplosione di John Henson, 21 enne di North Carolina anche se Milwaukee ha perso a Orlando. Decisivi invece i punti di Jenkins, guardia del ’91 , 1,93 di Vanderbilt che nelle ultime due gare ha segnato 44 punti con 10 assist ed è diventato l’asso nella manica di Atlanta, e Andre Drummind, un centro tosto, ha fatto meglio di Irving, 29 punti sbagliando un solo canestro e 11 rimbalzi che sono valsi il successo di Detroit a Cleveland anche con Calderon in partita.
Partitone anche dei due second’anno dei Magic Nikola Vucevic (30 punti e 20 rimbalzi) e Tobias Harris (30 e 19 rimbalzi) che sono un investimento sicuro nel dopo-Howard, ma anche la vecchia guardia non ha scherzato e in fondo il risultato più eclatante della giornata è il successo di Miami a Washington, una delle poche squadre ad aver battuto gli Heat, senza LeBron, Wade, Bosh, Haslem e con una grandinata corale (41 tiri da 3, 17 segnati) del secondo quintetto grazie ai bombardieri Miller, Lewis, Battier.
Il top scorer (23 punti) è stato Ray Allen anche se lui dall’arco è stato il meno brillante (1/7), ma forse ha costretto gli alrri specialisti a dare il meglio e ha giustificato l’imngagio anche il Grande Uccello Chris Andersen (8 liberi su 8 e 7 rimbalzi) per cui Miami finirà al 1° proposto senza un centro, e si potrà discutere se un simile traguardo è una rivoluzione del basket o un passo indietro. Ma del resto, Mario Blasone ha scritto un libro molto atteso e che sarà edito dalla Fip col quale afferma che il basket ha perso troppo tempo facendo giocare spalle a canestro i giganti, e lo fa capire anche Sasha Djordjevic il quale in una bella intervista su Repubblica.it di Stefano Valenti dimostra quando sia pachidermico Bouroussis nell’era del pick and roll e per il gioco dell’Armani. Per questo, forse, non l’hanno richiamato…
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Risultati turno mercoledì 10 aprile: Filadelfia-Atlanta 101-124 828 t.Young, 14/20, 8 r, 12 Holiday 4/14; 28 J.Smith + 12 r, 20 Jenkins, 8/14, T3 ¾, 6 a, 13 J.teague + 11 a; Washington-Miami 98-103 (23 Price, T3 5/8, 17 Wall + 11 a, 9 r; 23 R.Allen, 8/18, T3 1/7, tl 6/7, 6 r, 4 a, 3 rec, 17 Lewis; ng L.James, Wade, Bosg, Haslem; rimbalzi 34-47, tl 15-21, 21-23, T3 11-23., 17-41); Orlando-Milwaukee 113-103 TS (30 Vucevic + 20 r, 14/26, 5 a, 2 st, 30 T.Harris + 19 r; 17 B.Udrih + 11 a 21 M. Ellis + 11 a, 17 J.Henson + 25 r, 17 Dunleavy); Cleveland-Detroit 104-111 (27 Irving, 19 J.Yhompson; 29 Drummond + 11, 10/11, 23 Monroe, ng Calderon; rimbalzi 49-33, per 13-5); Boston-Brooklyn 93-101 (23 Pierce; 29 Der.Williams + 12 a, tl 10/10, T3 1/6, 21 B,Lopez, 20 J.Johnson, 1 R.Evans + 14 r, tl 13/17, 25/28); Dallas-Phoenix 91-102 (22 Marion, 9 r, 21 Nowitzky 8 r, 21 G.Dragic + 13 a, 11 Scola + 15 r); Sacramento-New Orleans 121-110 (22 Salmons, 20 J.Thompson, 20 M.Thornton; 23 B.Gordon, 13 A.Davis + 10 r); Portland-LA Lakers 106-113 (38 Lillard 12/25, T3 5/11, tl 9/9, 9 a, 17 Aldridge + 16, ng Hickson, Batum; 47 Bryant 14/27, T3 1/5, tl 18/18, 8 r, 5 a, 23 M.Gasol 9 r, 20 Howard + 10 r, 10/11); Denver-San Antonio 96-86 (29 W.Chandler 11/20, T3 3/7, 8 r, 28 C.Brewer 12/25, T3 2/5, 12 Iguodala + 13 r + 10 a, 7 perse; 17 Duncan, 17 G.Neal 6/15; rimbalzi 53-43, assist 26-24, tl 57%-71%, T3 Sas 4/21); LA Clippers-Minnesota 111-95 (19 Paul + 11 a, 19 B.Griffin 8 r, 7 a; 20 Pekovic 5 r, 13 Derr.Williams + 10 r, 6 Rubio 2/8,7 a.