Montepaschi Siena, Minucci: “Arrivare a Barcellona sarebbe meraviglioso”

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Ferdinando Minucci, presidente della Montepaschi Siena, che domani giocherà nella Top 16 di Eurolega, si è detto ottimista sul cammino del proprio club in Europa:

“Che nel nostro girone, dopo l’infortunio di McCalebb, sarà un pò più dura. Davvero, tutte possono passare. Però abbiamo fatto una sostituzione importante e allungato le rotazioni. Siamo pronti e senza pressione, per coerenza. A inizio stagione c’eravamo posti come obiettivo la Top 16. L’abbiamo raggiunta vincendo il girone”.

Ecco, Jaric: una risposta in chiave scudetto alle grandi spese di Milano?

“Jaric l’avevo già contattato in estate. S’è creata ora l’opportunità. Noi cerchiamo di girare la sfortuna a nostro favore. L’abbiamo fatto pure nel ko di Hairston con Moss. Jaric è un’addizione straordinaria, il giocatore è integro”.

Ma cosa ha visto in lui, reduce da un paio d’anni bui?

“La voglia di dimostrare a se stesso e a tutti quelli che l’hanno dimenticato di essere ancora un campione. Di solito scelgo giocatori emergenti, che ne hanno voglia o elementi in cerca di riscatto. Pensate ai ritorni di Thornton e Kaukenas. Marko è preoccupato di non essere già al 100%, vuole riconquistare il suo posto. Contano le motivazioni”.

L’AJ ha speso parecchio per Greer ed Eze.

“Non parlo di budget altrui. E non mi preoccupo di chi ha più disponibilità, altrimenti non giocheremmo l’Eurolega. Milano ha un progetto vera, Proli è un manager capace e sa rivedere le scelte, se bisogna modificarle. Spero che altri club importanti seguano l’esempio dell’Olimpia, anche nell’entusiasmo. E’ un bell’antagonismo, positivo e aiuta i media a parlare di più di basket”.

Ma il campionato è già ridotto a duello.

“E’ un bel campionato, equilibrato. Che ha raccolto attenzione mediatica e ha pubblico in crescita. E nei playoff tutto s’azzera. Comunque, per vincere non si può improvvisare nulla. Ancor più in un mondo in crisi. Il basket deve badare all’equilibrio dei bilanci”.

Attenzione mediatica: nei media non specializzati soltanto per Peterson.

“Vero. Un bel colpo strategico di Proli, segno che possiamo fare scelte anche fuori dai canoni. Siccome c’è il calcio, dobbiamo lavorare tutti e molto a cominciare dalla Final Eight di Torino, che a livello media è più importante dei playof. C’è un modo: valorizziamo quello che abbiamo ed è tanto e smettiamola di evidenziare difetti e problemi, ma correggiamoli”.

Ecco, difetti e litìgi: Fip e Coni sono pronte ad intervenire contro la salvezza a pagamento. Comune, peraltro.

“Lo sa, io mi sono tirato fuori dalla vicenda nel momento in, cui la proposta del ranking e delle wild card, quelle rivoluzionarie, è stata trasformata attraverso mediazione politica in una sola retrocessione e basta. Ritengo che occorra trovare una soluzione, nella prossima assemblea di Lega. Perché la cosa non è bella e l’evitare una retrocessione – che può essere un vantaggio in termini di stabilità per i club – non si trasformi in boomerang. Del resto è tutto deciso e scritto, compresa la quota votata”.

Sono 500.000 euro. Insomma, li paghi la società penultima oppure retroceda.

“Le regole e l’accordo ci sono già. Ripeto, dovremo parlarne”.

Altro nodo, la tv dal 2011-12. L’obiettivo è diversificare.

“Certo, perché abbiamo ascolti bassissimi.. In simili situazioni potremmo essere contenti solo con molti soldi. Ora Sky – che fa un super lavoro – non può soddisfare entrambe. Vogliamo essere presentì ovunque, tv generalista, pay, internet. Credo sia possibile anche con Sky, se non vorrà l’esclusiva assoluta”.

Torniamo all’Eurolega, molti vi candidavano alla Final Four, dopo la prima fase. Lei ci crede?

“La Final Four è l’obiettivo di tutti i club ambiziosi, ci proveremo con convinzione, ma con coerenza. Arrivare a Barcellona, sarebbe meraviglioso”.

Può dirci se anche lei è sorpreso dalla velocità dei progressi della nuova Siena?

“Non avevo dubbi che saremmo arrivati a questo punto. Ma sono sorpreso dalla tempistica, grazie a uno staff preparatissimo e intelligente, per la prima volta non abbiamo avuto problemi in preparazione. E’ stato un vantaggio”.

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