Cimberio Varese, Vescovi: “Dobbiamo ambire ai playoff”

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Francesco Vescovi, General Manager di Varese che, nella prossima gara di campionato sfiderà Pesaro, ha commentato così l’attuale momento di forma del suo club: “Abbiamo costituito un consorzio di imprenditori che però detiene il 100% delle quote, non come a Pesaro dove ha solo il 20%. E’ stato un lavoro lunghissimo, che mi ha sfinito — racconta Vescovi —: spiegare a tutti più volte cosa stavamo facendo, vincere le diffidenze, passare sopra un momento economico non facile. Ma alla fine ci siamo riusciti e se in luglio eravamo partiti in 18, oggi abbiamo 42 aziende che sostengono il consorzio “Varese nel cuore”, con tre fasce di contributo, da 10.000, 30.000 e 50.000 euro poi ricompensate in qualche modo attraverso l’immagine e la pubblicità. L’altro sostegno fondamentale è dato dagli sponsor”.

Una volta fatta la società, c’è stato da correre per allestire la squadra.

“Ci siamo potuti mettere al lavoro solo il 10 settembre, quindi la partenza da fuochi artificiali è stata quasi un miracolo. Una flessione ce l’aspettavamo prima o poi — ammette il presidente della Cimberio —, solo che ha coinciso con diversi infortuni e col periodo in cui si giocavano più partite ravvicinate che ci hanno sfiancato. Ora non so se la crisi è finita, di sicuro nella partita contro Cantù, delicata per più motivi, la risposta è stata eccellente”.

E la piazza come ha accettato le sei sconfitte consecutive? A Pesaro si rumoreggia, e il presidente ricorda spesso che a luglio non c’era ancora la società…

“Del Moro fa bene a ricordarlo, non tanto perché suoni come un ricatto morale, ma per responsabilizzare i tifosi sulle difficoltà che ci sono e sui sacrifici che si fanno per poter garantire a una città di provincia il basket di serie A. Da noi la gente l’ha capito ed è rimasta tranquilla. Abbiamo una media spettatori di 3.500-4.000 nonostante abbiamo deciso per una forte riduzione degli omaggi perché prima la situazione era scandalosa”.

Intanto, avete ingaggiato Ryan per sostituire Thomas, infortunato: cosa cambia?

“Non molto, credo. Sono fondamentalmente due tiratori. E poi, se vinceremo questa partita sarà la squadra a farlo. Ecco, da ex giocatore la ritengo la cosa più importante: meglio avere un gruppo coeso che tanti singoli anche forti. Perché col gruppo, prima o poi, dalle situazioni difficili vieni fuori”.

Che ne pensa della Scavolini Siviglia?

“Ha allestito un gruppo interessante, soprattutto in Hackett e Cusin. La vedo come noi: può ambìre ai playoff ma prima dovrà guardarsi le spalle”.

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