NBA, Bosh ed Anthony in tv in una puntata di “Law and Order”. Wade nominato padre dell’anno 2011. Walton resta a L.A.

Il mondo del basket NBA vedrà anche altri due grandi protagonisti che durante le vacanze forzate saranno dietro l’obiettivo di una telecamera: si tratta di Chris Bosh e Carmelo Anthony, scritturati come comparse per un episodio della famosissima serie tvLaw and Order: Special Victim Unit“. La puntata che andrà in onda negli Stati Uniti il prossimo 28 settembre, avrà come titoloFalli personali” e tratterà di un coach di basket di una squadra giovanile sospettato anche di essere un maniaco sessuale. “Bosh e Anthony compariranno nelle scene iniziali e in quelle principali della puntata” ha reso noto la Nbc, il network che produce la serie. Ma nemmeno loro saranno i primi a recitare sugli schermi televisivi d’America: Pau Gasol nel 2009 aveva infatto fatto da comparsa in una puntata di “Csi Miami“.

WADE PADRE DELL’ANNO – Dwyane Wade, 29 anni, é stato scelto come padre dell’anno. Riconoscimento davvero originale per uno dei simboli di Miami, che giovedì nella sua Chicago verrà premiato con il premio di “Padre dell’anno” dalla National Fatherhood Initiative, organizzazione no-profit che promuove in tutti gli Stati Uniti una paternità responsabile. Wade, 29 anni, è padre di due figli, di 9 e 4 anni, e non é nuovo a questi riconoscimenti, visto che aveva già vinto il premio nel 2007.

WALTON RESTA NELLA NBA – Luke Walton dei Lakers va in controtendenza e sceglie di restare nel mondo del basket anche durante il lockout. Dunque non andrà a giocare in Europa come invece hanno deciso di fare molti suoi colleghi: il 31enne a L.A. dal 2003 ricopre il ruolo di assistente allenatore della squadra dell’Università di Memphis fino alla fine della serrata. Walton farà parte dello staff di Josh Pastner, che era proprio l’assistente allenatore durante il periodo del 31enne dei Lakers ad Arizona: “E’ una delle persone più intelligenti che io conosca – ha dichiarato Pastner del nuovo membro del suo staff -. Potrà dare un contributo immediato visto il suo curriculum“.

NBA, il lockout porta Kevin Durant sul grande schermo: sarà protagonista di un film della Warner Bros

Kevin Durant, 22enne di Oklahoma City e miglior realizzatore delle ultime due stagioni della Nba, in vista del lungo lockout a cui é attualmente soggetto il basket americano, ha pensato bene di darsi a qualcosa di molto diverso e molto lontano rispetto al mondo dello sport e del pallone a pischi. Ovvero mil grande schermo, visto che molto Durant diventerà la star di un film della Warner Bros. La firma sul contratto è molto vicina e del film di cui Durant sarà il protagonista é già trapelato qualcosa. La storia vedrà ovviamente al centro il mondo del basket, le riprese si divideranno tra Oklahoma City e Baton Rouge, capitale della Louisiana, ed avranno inizio a metà settembre. E per Kevin Durant (liberato come detto dai suoi impegni sul parquet dalla serrata) si presenta ora l’occasione di diventare una star anche a livello di marketing, visto che il film è prodotto dalla Warner Bros, non da una casa cinematografica qualunque e sarà lanciato con una pubblicità in grande stile. Come successe ad esempio con “He Got Game“, il film del lontano 1998 diretto da Spike Lee con protagonista Ray Allen. O ancora “Space Jam“, l’incontro del 1996 tra Michael Jordan e Bugs Bunny e soci, tutti insieme in una squadra di basket in lotta per salvare la terra dall’invasione aliena. Due straordinari successi di pubblico e due esperienze da ricordare, a differenza di quella di Shaquille O’Neal sul grande schermo: Blue Chips del 1994 e Kazaam del 1996 non sono certo entrati nella storia del cinema come dei capolavori da ricordare.

PILLOLE DI DURANT – Kevin Wayne Durant (Washington, 29 settembre 1988) ala piccola degli Oklahoma City Thunder, alto 206 cm, ha debuttato a livello universitario all’University of Texas ad Austin nella Big 12 Conference della NCAA durante la stagione 2006-07.Dopo la sua stagione da freshman, Durant decise di rendersi eleggibile al Draft NBA 2007. Venne selezionato come seconda scelta assoluta, dopo Greg Oden dei Portland Trail Blazers, nel Draft NBA 2007, dai Seattle SuperSonics. Nella stagione 2007-08 ha vinto il premio di matricola dell’anno, premio che ogni anno viene assegnato al miglior giocatore alla prima stagione. Nella stagione 2008-09 la squadra si trasferisce ad Oklahoma City: Durant torna al suo ruolo naturale di ala piccola, le sue medie si alzano ancora, conquista il 4º posto nella classifica dei marcatori della lega a pari merito con Dirk Nowitzki. A fine stagione sarà votato come terzo giocatore migliore dell’intera lega. La stagione successiva vede Durant affermarsi non solo come leader assoluto dei Thunder, ma anche come uno dei migliori giocatori della Lega ed è tra i candidati a ricevere il titolo di MVP. La stagione di Durant culminerà con la convocazione al suo primo All-Star Game. Il 4 aprile 2010 stabilirà un nuovo record di franchigia, superando il precedente di Dale Ellis per punti segnati in una singola stagione (il record di Ellis fu stabilito quando la squadra si chiamava ancora Seattle SuperSonics).

Serie A1, grande entusiasmo per la nuova Bennet Cantù: in 800 alla presentazione. Capitan Mazzarino: “Vogliamo vincere qualcosa d’importante”

C’è grande entusiasmo intorno alla nuova Bennet Cantù: ieri erano ben ottocento i tifosi presenti alla NGC Arena per la presentazione della nuova squadra. Quasi al completo il roster lombardo, con le sole assenze di Andrea Cinciarini e Manuchar Markoishvili, impegnati con le nazionali italiana e georgiana in vista degli Europei in Lituania, e di Artsiom Parakhouski, che con la Bielorussia sta disputando le qualificazioni agli Europei di Division B. Il pubblico presente ha dispensato applausi per tutti, a partire dal capitano Nicolas Mazzarino, alla sua settima stagione in maglia biancoblù, sino all’ampia schiera di confermati che comprende Maarty Leunen, Vladimir Micov e Ben Ortner, ormai al terzo anno in Brianza, oltre a Denis Marconato, Marko Scekic e Marco Diviach al loro secondo campionato con la casacca di Cantù. Ma altrettanto grande é stato l’entusiasmo per i volti nuovi della Bennet. Ovazione per il grande colpo di mercato dell’estate, Gianluca Basile, e per i due statunitensi David Lighty e Karon Bradley, accolti subito con grande affetto dal pubblico di fede canturina così come per il playmaker Federico Bolzonella. “Dove arriveremo quest’anno? Non è facile dirlo – ha commentato lo storico capitano di Cantù Nicolas Mazzarino Sicuramente vogliamo ripetere la scorsa stagione (finale scudetto persa con il Montepaschi Siena di coach Simone Pianigiani, n.d.r.) anzi, se possibile, fare meglio anche se sappiamo che questo vorrebbe dire ottenere qualcosa di importante“. Coach Trinchieri ha poi aggiunto: “Tornare in Eurolega con Cantù dopo 18 anni provoca grandi emozioni. Il nostro obiettivo in Europa non può essere che uno: lottare con le unghie e con i denti per conquistare il quarto posto nel girone e quindi l’accesso alle Top 16“. Intanto oggi tutti i giocatori della Bennet si sono sottoposti alle visite mediche di rito: da domani si inizierà a fare sul serio con i primi test atletici.

Europei Lituania 2011, Recalcati avvisa gli azzurri: “Non sarà un cammino semplice”

Gli Europei di basket in Lituania sono oramai alle porte. “Sarà un’edizione molto dura per la nostra nazionale: siamo stati sfortunati negli accoppiamenti“. Questo il pensiero di Carlo Recalcati, ex commissario tecnico dell’Italbasket, da un anno sulla panchina di Varese, che prova a stilare il suo personale pronostuco sull’Europeo che attende la nazionale azzurra in Lituania. “Dobbiamo tenere ben presente che in palio non c’è soltanto il podio ma anche la qualificazione per le prossime olimpiadi“. Proseguendo sul filo dei suoi pensieri, i problemi per gli azzurri rischiano di esserci sin dalle prime battute. “L’esordio con la Serbia (il 31 agosto, ndr) sarà molto difficile – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport l’ex ct Recalcati –  ma è da squadre come la loro che dobbiamo prendere esempio. Fino agli ultimi Europei avevano sbagliato ogni competizione, hanno saputo aspettare e credo che la strada giusta sia questa, anche per l’Italia. Ogni squadra ha i suoi cicli, positivi e negativi“. In questa edizione degli Europei però, l’Italia potrà giocarsi un jolly sin qui mai sperimentato. Ovvero il trio della Nba, formato da Andrea Bargnani, Danilo Gallinari e Marco Belinelli: saranno ovviamente loro gli uomini chiave dell’attacco azzurro. “Ho avuto la fortuna di avere Gallinari in squadra nel 2007, quando ancora non era in America. In quell’occasione disputò un grande pre-europeo, quest’anno darà un contributo importante a tutta la squadra. Per quanto riguarda gli altri due, per essere decisivi dovranno avere spesso la palla in mano“.
Così come avvenuto ieri in conferenza stampa per il ct Simone Pianigiani, anche Recalcati pensa in ottica campionato, sul quale preferisce non sbilanciarsi. “Credo che Milano abbia costruito una squadra con una struttura chiara. Non so se possa finire il dominio di Siena, è meglio non azzardare con i pronostici. Di sicuro l’Olimpia si è mossa bene: ha preso giocatori in Grecia che probabilmente due anni fa non sarebbero mai arrivati in Italia, la squadra è costruita in prospettiva Eurolega, dove credo farà molta strada: in campionato soffrirà poco“. Mentre sul suo Varese, Recalcati sostiene che “abbiamo ristrutturato il roster, ora l’organico è più numeroso per un taglio più europeo: pensiamo a un gioco più fisico e atletico“.

Serie A1, Pesaro presenta Cavaliero e annuncia Alibegovic. Il 14 settembre il memorial “Alphonso Ford”

Con alle porte gli Europei 2011 in Lituania, continua senza sosta il mercato nella Serie A1 di Basket. Ieri é stato il turno della presentazione ufficiale per Daniele Cavaliero, nuovo play-guardia della Scavolini Siviglia, che si è presentato con queste parole alla stampa e ai tanti tifosi della Scavolini Pesaro presenti per l’occasione. “Sono contento per due motivi: Pesaro è una squadra che mi ha fortemente voluto e poi perché ho l’occasione di giocare con un gruppo che già conosco. Non prometto niente, se non di lavorare tanto e impegnarmi al massimo. Sulla carta siamo una squadra con giocatori di talento e stazza ma quando si va in campo quello che realmente conta sono il duro lavoro, la coesione, la grande umilità; su questo bisogna lavorare ogni giorno. Personalmente sono pronto a fare quello che mi verrà chiesto dal coach, se giocare come play o se adoperarmi esclusivamente come guardia, e credo che se sfrutteremo bene il doppio ruolo avremo la possibilità di ottenere buoni frutti“. La conferenza stampa é stata conclusa dal Direttore Generale Mauro Montini, che ha colto l’occasione per annunciare l’arrivo in squadra di Mirza Alibegovic, figlio d’arte di Teo Alibegovic, classe ’92, 195 cm: guardia giovane di nazionalità italiana, il figlio dell’ex Fortitudo Teo è cresciuto ad Udine e lo scorso hanno ha giocato in B Dilettanti alla Conad SG Fortitudo Bologna: guardia di nazionalità italiana, è cresciuto ad Udine e lo scorso hanno ha giocato in B Dilettanti alla Conad SG Fortitudo Bologna.

MEMORIAL ALPHONSO FORD – Come oramai da tradizione, ancora una volta, il precampionato della Scavolini-Siviglia si concluderà con l’appuntamento del Memorial Alphonso Ford, il match in onore del bomber americano scomparso il 4 settembre 2004 a causa di una gravissima malattia. Quest’anno il match si disputerà il 14 settembre alle 21, all’Adriatic Arena contr la Giorgio Tesi Group Pistoia di coach Paolo Moretti, squadra di Legadue che da pochi giorni ha ingaggiato Giacomo Galanda.

Europei 2011, Pianigiani fissa l’obiettivo per l’Italia: “Strappiamo il biglietto per Londra 2012”

Il grande obiettivo, o forse sarebbe meglio dire il sogno, è quello di ottenere un biglietto per le Olimpiadi 2012 di Londra. Ma il ct azzurro Simone Pianigiani, preferisce restare con i piedi per terra, evitando di creare false illusioni, nel gruppo e nei tifosi. Manca pochissimo all’inizio agli Europei di basket in Lituania, con la preparazione degli azzurri ha mostrato segnali incoraggianti, anche se essendoci almeno sulla carta avversari più forti, è importante non sentirsi avere fiducia nei propri mezzi senza sentirsi sconfitti in partenza, anzi. “Noi dobbiamo continuare il nostro percorso di crescita e andare lì con la faccia tosta e l’ambizione di mostrare che siamo competitivi con tutti in egual misura, è questo l’atteggiamento che dobbiamo avere in questo Europeo“.

OBIETTIVO LONDRA 2012 – Un obiettivo alla portata degli azzurri, secondo il Ct Pianigiani, che in queste ultime settimane di duro lavoro Pianigiani ha visto il giusto atteggiamento nei suoi giocatori. “I ragazzi hanno interpretato nel modo giusto questa estate, sono ripartiti positivamente dalle 4 vittorie consecutive dell’anno scorso e hanno voglia di cominciare questa grande manifestazione – queste le sue parole alle telecamere di Sky Sport 24Abbiamo avuto qualche contrattempo di infortunio, abbiamo poca esperienza e poca taglia fisica e abbiamo cercato di crearci un ‘vissuto’ giocando con nazionali di spessore. Ma lo spirito che ho visto è la cosa più importante e che ci fa guardare con ottimismo non solo a questa estate ma anche alle prossime, è un gruppo che sta bene assieme e che va conoscendosi meglio. Questi ragazzi si stanno adattando a giocare una pallacanestro diversa e sono i primi a volersi adattare. In tutti gli sport di squadra ci sono momenti in cui le cose riescono bene e altri in cui riescono meno ma qui tutti sanno di cosa c’è bisogno e si stanno applicando per farlo“.

CI SARANNO I 3 BIG DELLA NBA – La fiducia azzurra, poggia anche su un importante novità: per la prima volta infatti, la Nazionale italiana schiererà tre giocatori Nba visto che, a differenza della scorsa estate, Pianigiani potrà contare anche sulle prestazioni di Danilo Gallinari. “Il suo inserimento è stato molto positivo – assicura Pianigiani – è un ragazzo innamorato del gioco ed è facile inserire degli elementi quando sono brave persone, entusiaste ed eccellenti giocatori. Il suo inserimento tecnico è legato al fatto che abbiamo un centro atipico che è Bargnani e giocatori che possono ballare su più ruoli a livello di spaziatura. Gallinari e Mancinelli possono variare a seconda anche delle scelte difensive della squadra avversaria e possono giocare da ala piccola o da ala grande. Ma tutta la squadra deve fare della diversità un punto da cavalcare, senza fasciarsi la testa prima del tempo“.

“SARA’ UNA SERIE A1 MOLTO EQUILIBRATA” – Al termine della conferenza stampa, coach Pianigiani torna per un attimo allenatore della Montepaschi Siena, dominatrice assoluta negli ultimi anni in Italia. “Non bisogna pensare di avere solo una o due avversarie, altrimenti perdi con le altre e rimani indietro – aggiunge – Poi ci sono squadre che hanno fatto un tipo di mercato, vedi Milano, ma era normale che fosse così. Noi l’anno scorso abbiamo ricominciato un ciclo con valori positivi e cerchiamo di migliorare ancora. Una cosa è sicura: il campionato italiano non avrà i picchi di altri tornei ma il livello medio continua a crescere di anno in anno“.

Per la Effe Biancoblù arriva il primo straniero: é il lituano Dimsa

Il giorno dopo il raduno, per la Effe Biancoblù del presidente Giulio Romagnoli, é arrivato anche la conferma ufficiale del primo acquisto del primo giocatore straniero. Si tratta del lungo lituano Egidijus Dimsa, 26enne alto 2.05: Dimsa aveva in precedenza provato con Biella nel mese di maggio, ed ora era atteso in prova anche a Cremona: poi é saltato tutto a causa di un attacco febbrile e così ha finito per accettare l’offerta del club bolognese, arrivato in Legadue attraverso l’acquisizione del titolo di Ferrara. Ora alla Effe Biancoblù mancano soltanto i due americani per completare l’organico.

MARKOVSKI – In questo modo, dopo gli acquisti dei vari Pecile, Blizzard, Montano, Cutolo, Canavesi e Baldassarre, alla corte di coach Zare Markovski arriva un lungo a lungo protagonista in patria con la squadra dei Nevezys, dove ha avuto una media di 16 punti e 7 rimbalzi nell’ultimo campionato lituano. Così lo descrive lo stesso Markovski: “Dimsa è un giocatore giovane e che si è fatto valere sia nel campionato di Lituania che nella Lega Baltica: è in grado di coprire le spaziature in attacco, mentre dietro, assieme a Canavesi e Baldassarre, ci darà consistenza e rimbalzi. Sono convinto che sarà un grande stimolo per lui venire in Italia e misurarsi con un torneo di ottimo livello come la Legadue“.

Inizierà lunedì, al PalaDelMauro, la nuova stagione dell’Avellino e coach Vitucci dirigerà il suo primo allenamento. Al raduno mancheranno però Szymon Szewczyk e Dimitri Lauwers impegnati rispettivamente con le Nazionali di Polonia e Belgio ai Campionati Europei in programma a partire dal 31 agosto in Lituania, mentre gli americani si aggregheranno a partire da martedì. La squadra resterà ad Avellino per tutta la settimana prima di partire, lunedì 29 agosto, per il ritiro di Brunico dove ultimerà la preparazione. La prima amichevole per i lupi verdi è prevista a Montebelluna il 2 settembre contro la Benetton. Il giorno dopo la Sidigas farà ritorno in Campania per preparare il Torneo Vito Lepore, consueta prima uscita stagionale davanti ai propri tifosi. I lupi affronteranno sul parquet del PalaDelMauro Virtus Roma, Banca Tercas Teramo e Veroli il 9 e 10 settembre.

NBA, bomba dalla Cina: Bryant si accorda con lo Shanxi Zhongyu per 1,5 milioni di $ al mese. Ma i manager smentiscono

Ma a che gioco sta giocando Kobe Bryant? La domanda nasce spontanea se prendiamo per vera la notizia che giunge oggi dalla Cina. Un rumours di mercato di quelli che possono provocare uno tsunami in tutto l’ambiente del basket mondiale: Kobe Bryant avrebbe trovato un accordo per giocare durante il lockout Nba con la franchigia cinese dello Shanxi Zhongyu, che gli avrebbe proposto un contratto “extralarge”. Stando alle voci in nostro possesso, Bryant arriverebbe a percepire infatti, la bellezza di 1,5 milioni di dollari al mese, per giocare nel “Grande Paese“: l’entourage del giocatore, però, ha immediatamente smentito la notizia, ammettendo però che Kobe “sta valutando diverse offerte“. Tra queste, c’è sempre quella del Besiktas, pronto a costruire ponti d’oro alla guardia di Los Angeles affinché vada a comporre una supercoppia con Deron Williams, appena giunto in Turchia dai New Jersey Nets. Ma qualcosa non torna in questa notizia. Visto che proprio in questi giorni lo stesso Kobe Bryant, che in settimana ha anche negato le accuse di aggressione rivoltegli da un uomo dopo un incidente che sarebbe avvenuto in una chiesa di San Diego, è stato uno dei giocatori più attivi nella riunione del sindacato dei player della NBA, riunitasi martedì a Los Angeles. Super Kobe ha anche preso la parola davanti ai 75 colleghi presenti (compresi Paul Pierce e Blake Griffin), invitandoli “a rimanere uniti e solidali” nella lotta sindacale contro i proprietari. Inoltre, altro fattore che destituirebbe di fondamento tale notizia, é che proprio la Cina, ha deciso di impedire l’arrivo di giocatori dagli Stati Uniti. Come? Semplicemente mpedendo le clausole Nba-out, ovvero quelle che permettono ai giocatori sotto contratto negli Usa dipoter fare ritorno a casa, a lockout finito. Dunque, da che parte sta la verità? Infine, ricordiamo che nei prossimi giorni, giocatori e proprietari dei club NBA, potrebbero tornare a sedersi attorno ad un tavolo, dopo la prima infruttuosa riunione dello scorso 1 agosto.

Partita della pace tra Usa e Cina finisce in rissa. Sfiorato incidente diplomatico con il vice di Obama a Pechino

Proprio ieri l’altro, avevamo tessuto le lodi del mondo del basket, allorquando i giocatori del pallone a spicchi del campionato italiano (a differenza dei colleghi del mondo del calcio), si erano subito detti pronti a pagare il contributo di solidarietà previsto dal decreto approvato dal governo italiano, per provare a ridare un minimo di respiro all’economia italiana. Già oggi però, siamo costretti a ricrederci. Perché quella che doveva essere la partita della pace, è finita in una rissa scoppiata anche senza un vero motivo. La sfida tra i Georgetown Hoyas, squadra dell’Università con sede a Washington D.C. nella quale nel 1996 sbocciò la stella Allen Iverson, e i pro’ cinesi del Bayi Rockets, si è trasformata da una vera sfida di basket (dal gioco molto maschio con molti falli fischiati e molti ignorati) in una battaglia di calci e pugni sul parquet (un giocatore del Georgetown, Henry Sims, sarebbe anche stato colpito da una sedia), conclusasi con i ragazzi di coach John Thompson III costretti alla fuga dall’Arena Olimpica Pechino a metà dell’ultimo quarto, mentre tentavano di evitare le bottiglie e oggetti di ogni tipo lanciati dal pubblico presente sugli spalti. Un incidente diplomatico in piena regola dunque, visto che proprio in questi giorni é in visita ufficiale nella capitale cinese il vicepresidente Usa Joe Biden (ieri ha incontrato Xi Jinping, che dal prossimo anno diventerà il numero uno del partito comunista cinese), che appena un giorno addietro aveva assistito proprio a un match degli Hoyas.
Anche il tour cinese del Georgetown dunque, rientrava in questo tour diplomatico, l’ennesimo negli ultimi tempi, messo in piedi per rafforzare e dare nuova linfa per il futuro, ai legami tra Cina e Usa, con il Dipartimento di Stato americano che aveva definito la presenza degli Hoyas un “esempio diplomazia sportiva che rafforza i legami tra i due paesi“. “Ci dispiace per quello che è successo – dichiara coach Thompson in un comunicato stampa -. Due grandi squadre hanno giocato una partita molto competitiva che è sfortunatamente finita male“. Anche il Dipartimento di Stato USA ha espresso il suo disappunto: “E’ stato un incidente sfortunato” ha detto il portavoce Mark Toner. Gli Hoyas ora dovrebbero riaffrontare i Bayi Rockets domenica a Shanghai, ma visto quanto successo, il match potrebbe essere cancellato. Va in direzione opposta all’annullamento, quanto avvenuto questa mattina, con le delegazioni delle due squadre (un coach e due giocatori per parte) che hanno avuto a Pechino un incontro per riappacificarsi.

NBA, Kobe Bryant invita i giocatori a lottare uniti

La star dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant, preferisce provare a trovare in tutti i modi una soluzione alla serrata di proprietari dei club della Nba, piuttosto che lasciarsi adulare dalle sirene che provengono da oltreoceano, dove i maggiori club europei lanciano richiami milionari alle stelle del basket americano. Bryant, che in settimana ha anche negato le accuse di aggressione rivoltegli da un uomo dopo un incidente che sarebbe avvenuto in una chiesa di San Diego, è stato infatti uno dei giocatori più attivi nella riunione del sindacato dei giocatori, svoltasi martedì a Los Angeles. Super Kobe ha anche preso la parola davanti ai 75 colleghi presenti (compresi Paul Pierce e Blake Griffin), invitandoli “a rimanere uniti e solidali” nella lotta sindacale contro i proprietari. A quanto trapela, un nuovo capitolo di questa annosa vicenda, potrebbe essere scritto già la prossima settimana, quando i giocatori e la Lega potrebbero tornare ad incontrarsi per la prima volta dopo il primo agosto, data nella quale avvenne il meeting dopo il quale l’Nba ha deciso di fare causa ai giocatori. Il commissioner David Stern, che resterà tranquillamente in vacanza fino alla fine del mese di agosto, ha già fatto sapere che la prossima stagione si potrà salvare senza apportare la minima variazione in calendario, solo in un caso: ovvero con il raggiungimento di un accordo entro il primo weekend di settembre. Le parti però, restano al momento lontanissime: ma già se tornassero ad incontrasi, sarebbe un primo, timido passo avanti.

MA LA CINA DICE NO — Intanto però, una delle leghe con maggiore appela per le stelle della Nba, la Cina, ha deciso di impedire l’arrivo di giocatori dagli Stati Uniti. Come? Semplicemente mpedendo le clausole Nba-out, ovvero quelle che permettono ai giocatori sotto contratto negli Usa dipoter fare ritorno a casa, a lockout finito.

NBA, follie del CSKA Mosca per Durant. Offerto 1 milione di $ al mese alla stella degli Oklahoma City Thunder

Tutti i club più titolati del mondo, soprattutto quelli europei, sognano di vedere con la propria casacca, anche se magari per soli pochi giorni o pochi mesi, le stelle Nba, fermate dalla serrata dei proprietari: uno scontro che negli ultimi giorni si é infilato in un tunnel in fondo al quale in pochi oggi, vedono la luce. Sono tante le stelle corteggiate: ad esempio Dirk Nowitzki, vincitore dell’ultimo anello con Dallas, che però ha detto un secco no all’eventualità di un ritorno in Germania (“Non potrei mai scegliere una squadra e scontentare tutte le altre”, ha dichiarto). Un altro grande, Tony Parker, ha invece fatto sapere che sarebbe disposto a giocare solo in Francia per la squadra di cui tra l’altro è proprietario, l’Avel. Un pò a sorpresa, poi, si scopre che la stella più corteggiata sul mercato, non è Kobe Bryant, né LeBron James (in questo momento alle prese con tour promozionale in Cina e Taiwan): il sogno, il numero uno di chi ha tanti soldi da spendere, è Kevin Durant.
La stella degli Oklahoma City Thunder, che ha concluso come miglior realizzatore le ultime due stagioni Nba, è uno di quei pochi che non storcerebbero il naso di fronte all’eventualità di un’esperienza in Europa, in attesa che si sblocchi la situazione negli Usa. E per non perdere altr tempo prezioso, ha anche deciso una data in cui scioglierà la prognosi: il prossimo primo ottobre. Sul tavolo, grazie al lavoro del suo agente Aaron Goodwin (uno dei teorici di come le star Nba possano fare soldi a palate anche oltreoceano), la stella degli Oklahoma troverà un’offerta del Cska Mosca, pronta a mettere sul tavolo la folle cifra di un milione di dollari per ogni mese in cui Durant resterà con la squadra. Per il 22enne (come sta avvenendo in questo ore anche per il giocatore dell’Inter, Samuel Eto’o), non sarebbe una decisione sconsiderata, visto che lì troverebbe Nenad Krstic, compagno per due stagioni e mezzo a Oklahoma. Durant ha con i Thunder un contratto fino al 2016 e nella prossima stagione, se mai si dovesse giocare, guadagnerebbe 13,6 milioni di dollari: aggiungerne qualche altro prima che si riparta non gli farebbe di certo male.

Serie A, i giocatori pronti a pagare il contributo di solidarietà. E la Nazionale si allena a Roma in vista degli Europei

Per fortuna, non tutto lo sport italiano porta con sé i toni e le nevrosi del mondo del calcio. I giocatori di basket, ad esempio, si sono detti subito pronti a versare il contributo di solidarietà previsto dal governo nella nuova manovra economina appena varata, a causa della gravissima crisi economica che ha colpito l’intera Europa: “Se la legge dice che dobbiamo pagare, noi paghiamo“. Punto. Per quanto riguarda il triennio 2011-2013 infatti, è stato predisposto un prelievo del 5% per la quota di reddito che eccede i 90.000 euro e del 10% per la quota che supera i 150.000 euro. La misura, che é stata inserita nel decreto che sarà all’esame del Parlamento in questi giorni, ha creato il solito ginepraio di discussioni infinite nei club e nei giocatori di calcio della massima serie. Nella pallacanestro, come detto, la situazione è molto più serena e limpida. Giuseppe Cassì, presidente della Giba (Giocatori Italiani Basket Associati), ha infatti dichiarato: “I contratti dei giocatori di basket sono al lordo. Quindi il contributo di solidarietà è a carico del lavoratore. Non c’è nessun problema, non ci sono discussioni“. Restando sempre in casa nostra, é notizia di oggi che a Nicolò Melli, ala-centro dell’Olimpia Milano, è stato consentito di lasciare il raduno della Nazionale, in questi giorni al lavoro a Roma per effettuare la preparazione ateltica in vista degli Europei. Melli è infatti alle prese con una fastidiosissima fascite plantare al piede destro. La Nazionale è come detto rientrata a Roma negli scorsi, tornando ad essere nuovamente ospite del Centro Coni dell’Acqua Acetosa, dove ha preso il via l’ultima fase di preparazione in vista degli Europei, dopo la vittoria nel torneo di Rimini, ottenuta battendo in finale la Grecia: ora, é in programma una settimana di fitti allenamenti prima dell’ultimo vero test, il torneo dell’Acropolis di Atene, dal 23 al 25 agosto. Poi, il 28, la partenza per la Lituania, via Riga.

 

Nba, Bwon esalta Ettore Messina: “E’ un grande, come Riley e Popovich”

Anche se come tutti sanno, la Nba è ferma e quasi certamente non partirà prima di almeno un paio di mesi (questo restando alle più rosee previsioni), non tutti hanno staccato la spina. Mike Brown ad esempio, ha ereditato da un mostro sacro come Phil Jackson la panchina dei Los Angeles Lakers, in un periodo di grandi dubbi come questo, ha dalla sua una certezza: che riporta al nuovo innesto nel suo staff tecnico. Ci riferiamo ad Ettore Messina, che lo stesso Brown non ha esitato a paragonare a due miti come Riley e Popovich, il primo vincitore di cinque titoli Nba (4 con i Lakers e uno con i Miami Heat), il secondo capace di guidare i San Antonio Spurs all’anello per ben quattro volte. “E’ l’equivalente di Pat Riley o Gregg Popovich, è un vincente e lo dimostrano le vittorie in Eurolega e i campionati che ha vinto tra Italia e Russia“, ha dichiarato Brown, che fu invitato proprio da Messina a un campus a Bologna quando il tecnico italiano allenava il Cska Mosca. “E il suo lavoro mi impressionò – racconta – Sono eccitato all’idea che Messina porti qui alcuni elementi del basket europeo che posso utilizzare“. Dunque, campionato fermo ma idee sempre in fermento. “In Europa giocano molto a zona, io non sono un grande fan della difesa a zona ma credo possa funzionare vista le caratteristiche dei ragazzi in questa squadra. E’ intrigante e poi possiamo sfruttare le sue soluzioni offensive contro la zona. E’ un grandissimo allenatore nella difesa a uomo ma anche un ottimo coach per l’attacco“. Del resto, come non fidarsi di un vincente del basket come Ettore Messina? Un tecnico che ha fatto la storia del basket degli ultimi venti anni e che ha vinto tutto. Unico neo, se così possiamo definirlo, l’ultima esperienza europea sulla panchina del Madrid, società dalla quale si é dimesso lo scorso 4 aprile, dopo una pesante sconfitta in Eurolega contro Siena. Ma per il resto, su Messina si può puntare ad occhi chiusi.

Air Avellino, Vitucci:”mese nero, ma torneremo a vincere”

Dopo quattro sconfitte consecutive in campionato l’Air Avellino vuole tornare al successo, ma per farlo dovrà battere la Vanoli Cremona, sconfitta nello scorso turno a Caserta. Il coach Vitucci non si sente in discussione nonostante il periodo nero, ma si aspetta una bella vittoria davanti al proprio pubblico.