Nba il dopo-Gallinari comincia per Denver con 132 punti a Houston

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Gallinari cerca di farsi una ragione dell’infortunio e attende il verdetto  definitivo dei medici per l’operazione al ginocchio  sostenuto dal lungo elenco dei twitts  calorosi di amici e tifosi, fra i quali Rudy Fernandez, Polonara, Poeta, il suo Milan e  anche  Livio Proli  presidente Armani il quale  si definisce suo amico.

Per i Nuggets  il  primo test del “dopo-Gallinari” inizia invece contro Houston  nel migliore dei modi: il record  stagionale di punti (132), quello delle vittorie casalinghe consecutive (20 dal 18 gennaio, segmento che ha prodotto anche 19 vittorie su 21 totali)  e 40 assist.

Anche se battuta 4 volte su 4 questa stagione, forse un po’ complessata (81 palle perse totali), Houston è pur sempre una formazione di seconda fascia dei giro playoff ,da prendere con  le molle per con l’assenza non prevista di Parsons e  intenta a valorizzare uno dei migliori giovani europei, Donatas Motijeunas lanciato a livello europeo dalla Benetton  e molto simile nel gioco e nel fisico a Toni Kukoc, il croato entrato nella storia dei Bull.  In estate ha speso ben 93 milioni, top price di mercato, per Jeff Harden, all star e campione olimpico, che sabato notte con una difesa muscolare della sue Andre Iguodala ha cancellato dal campo. Per l’ex star dei Sixers col labbrone pendulo  che aveva deciso la gara con Dallas è stata un’altra notte speciale nel corso della quale si è  regalato il  record stagionale degli assist, 14, e la miglior giocata del turno prefestivo, un’entrata e alley oop a campanile passato sul capo di un grappolo di avversari per Kennet Faried che, a sua volta, ha offerto la schiacciata e la stoppata del giorno.

Se il buon giorno si vede dal mattino, la “sporca dozzina”  dei picconatori del Colorado conquistato ormai il 3° posto si avvia a essere la gustafeste dei playoff nonostante gli esperti abbiano battezzato i Bulls di Belinelli quale possibile sorpresa. Intanto  Winston Chandler con la sua aria da perfetto maggiordomo  entrato in quintetto ha segnato 21 punti, 5 più della media del Gallo, e poi la panchina ha segnato 63 punti, con Corey Brewer, uno dei migliori nel ruolo di “Sixth Man”, top scorer della sua formazione, la conferma del francesino Fournier (17 punti) più coinvolto nelle rotazioni da coach Karl e la sorpresa del dinoccolato  2,11 Randolph, ala di Louisiana State, che ha dato 17 punti e 7 rimbalzi. Non ci sono parole per i due over Miller e Iguodala, 26 assist sui 40 e quindi molto vicino al record dei 44  del 2008 contro Seattle. Nella penultima settimana il dopo-Gallinari prevede  ulteriori verifiche con la sfida di mercoledì al Pepsi Center contro San Antonio che dovrebbe recuperare Tony Parker per tentare di confermare il 1° posto , ri-strappato a Oklahoma con una soffertissima vittoria contro Atlanta,   e poi venerdì a Dallas e domenica prossima con Portland. Ma il vantaggio sui Clippers dovrebbe essere sufficiente per gestire le ultime 5 gare e puntare anche sul recupero di Ty Lawson, il play e miglior cecchino che con l’infortunio è stato quasi dimenticato. Del resto, Winston Chandler ha  detto chiaro e tondo ai giornalisti che Denver è la squadra anti-stars : “Abbiamo una panchina lunga, io ero pronto ma tutta la squadra è sempre all’altezza”

Senza Tony Parker per problemi al collo che gli procurano vertigini, San Antonio  che manca anche di Ginoibili, altra chiave di lettura di questo balbettare, ha surrogato in regia con Decolò starter e Corey Joseph  che in due non hanno fatto metà di Le Roi. I texani  hanno vinto sul filo la gara  con Atlanta che la rimette in corsa per la vittoria all’Ovest, anche se deve portare a casa le ultime 5 partite. Atlanta mancava dei due pilastri Horford e Josh Smith e anche di Harris e Korver,  e  trovato la chiave per far soffrire gli Spurs con 45 punti di due matricole terribile, John Jenkins (22 anni, guardia 1,93 di Vanderbilt) e  Mike Scott (2,03, ala di Virginia Un., personaggio pittoresco laureato in antropologia avrebbe voluto fare il barbiere e giocare a ping pong…).

Alla fine, Gregg Popovic ha esaltato i meriti di Tim Duncan sbagliando forse a trascurare quelli di Khawi Leonard (23 punti per colui che gira con una chioma che sembra una coltivazione):

“Ci ha salvato solo la grande professionalità di Tim Duncan, e speriamo di averlo ancora a lungo. E’ l’ultimo dei professionisti, e ingigantisce tutto quello che fa. Abbiamo avuto alcuni ragazzi che hanno giocato sotto tono e a parte Timmy in tutta una serie di cose la nostra è stata una patetica prestazione”, ha concluso schifato il coach collezionista di vini pregiati .

Vittoria n.60 di Miami grazie al positivo ritorno di LeBron dopo 3 gare di stop, ancora assenti Wade e  Bosh per problemi al ginocchio, per la prima volta Joel Anthony starter come centro, ottimo contributo del veterano  Rashad Lewis (14 punti, 7 rimbalzi), deludenti i Sixers, per cui Milwaukee  che ha battuto una sgasatissima Toronto (adesso è andato in crisi anche Gay, 1 su 10!) si è assicurata matematicamente l’8° posto all’Est. Anche Indiana ha perso la sua identità, con Paul George (2 punti, 0/8) e Lance Stephenson (2 punti, un tiro in 21 minuti)  irriconoscibili. La settimana si è chiusa con la proclamazione di Kevin Durant vincitore del mese e  Valanciunas e Lillard rookies of the week

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Risultati turno sabato 6 aprile : Washington-Indiana 104-85 (37 Wall, 16/25, 15 Seraphin, 7/10; 25 Hibbert + 10 r, 12 D,West + 10 r, 2 George, 0/8, T3 0/4, 2 Stephenson, 0/1, 21 minuti); Brooklyn-Charlotte 105-96 (27 D.Williams, 11/18, tl 8/8, 19 B.Lopez, 14 R.Evans + 20 r, 5/7; 27 B.Gordon, 22 G.Henderson); Miami-Filadelfia 106-87 (27 L.James 12/17, 4 r, 5 a, 14 R.Lewis, 6/10, 7 r;, ng Wade, Bosh; 18 Holiday, 11 Hawes + 11 r); Minnesota-Detroit 107-101 (20 Pekovic + 13 r, 6/8 tl, 20 Barea, 9/13, 10 Rubio, 1/13; 25 B.Knight, 9/15, T3 ¾, 20 Stuckey, 8 r, 6 Calderon, 4 as, 3/5); Milwaukee-Toronto 100-83 (22 M.Ellis, 9 a, 10/10 tl, 12 Sanders, 5/7, 6 st; 14 A,Anderson, 4 Gay, 1/10, T3 0/2, 8 r); San Antonio –Atlanta 99-97 (31 Duncan + 14 r, 4 st, 23 K.Leonard, 7/10, tl 8/10, ng Parker, Ginobili; 23 Jenkins, 7/9, T3 3/3, tl 6/6, 22 M.Scott); Denver-Houston 132-114 (22 C,Brewer, 21 W.Chandler, 18 Iguodala + 14 a, 7 r, 11 A.Miller + 12 a, 17  Fournier, 7/14, T3 3/6, 5 a, 14 Randolp, 7/10, 7 r; 23 Lin, 8 r, 14 Harden, 2/10, T3 0/3, tl 10/10, panchina 63-55).

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