Nba, per Gallinari e Denver inizia bene il viaggio all’Est

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Sette partite nel corso della regular season Nba del 17 gennaio 2012: inizia bene il viaggio all’Est di Danilo Gallinari con i Nuggets che, dopo il ko casalingo con Utah, si impongono contro Milwaukee. Stanotte Denver a Filadelfia e poi New York e Nets. Riscossa anche di Chicago (tredicesimo successo) e Miami che vincono senza i bigs Rose e Wade. Pesante ko dei Clippers orfani di Paul.

L’assenza degli infortunati Rose e Wade non impedisce stavolta a Chicago e Miami di ruggire. Dopo aver perso male a Memphis, i Bulls senza Derrick Rose raggiungono le 13 vittorie grazie a Carlos Boozer (31 punti) e alla sorprendente serata del bassotto (1.88) Charles Akeem Watson jr.  “Cj” schierato in quintetto non fa rimpiangere Rose con 23 punti, 3-3 dall’arco, 8/12, 5 assist, 4 rimbalzi, 2 recuperi in 33 minuti. Arrivato da Golden State due anni fa, si è sempre dimostrato un giocatore prezioso, anche a Memphis si era salvato dal naufragio (17 punti, 20 di media in due gare) confermandosi giocatore utilissimo per lo spirito dei Bulls messi alla frusta da coach Thibodeau e che hanno avuto stavolta rimbalzi da Joaquin Noah ottenendo una conferma rassicurante (+21) contro i Phoenix di Steve Nash in grande serata (25 punti e 9 assist) e troppo solo.

Dopo 3 sconfitte consecutive, il problema di Wade, fermo da 4 turni, è stato risolto dagli Heat con un partitone di LeBron all’attacco del primato di Kobe (30,2 contro 29,6) fra i marcatori segnando 33 punti, con 12/21, 4/6 da 3 punti, 10 assist, 5 rimbalzi in 34 minuti, oltre i 30 punti pesantissimi di Chris Bosh. Ma il jolly è stato il sorprendente ritorno dopo un’operazione di ernia al disco dello swingman Mike Miller che ha lasciato il segno piazzando 6 missili su 6 (18 punti in soli 14 minuti) che hanno messo ko definitivamente San Antonio. Importante anche il contributo del vice-Wade Mario Chalmers (1,88, 28 anni, Kansas University) con 13 punti e 4 bombe su 6 in una gara a due facce.

I Suns trascinati da Tony Parker ma privi di Manu Ginobili erano decisi a vincere la prima gara in trasferta, la squadra di casa è stata balbettante per 24 minuti fino all’esplosione nella seconda parte del match che ha visto Miami trasformarsi in una valanga, 39-12 con un parziale di 17-0 nel 3° tempo fino a doppiare i rivali : 71-35 nelle ultime due frazioni. Un altro piccoletto, Nate Robinson, con 10 assist e 10 punti (3/5 da 3) ha ispirato il 2° successo consecutivo dei Warriors che sono passati a Cleveland, la squadra di Kyrie Erving, il n.1 del draft capace di avere subito un ruolo di protagonista nella Lega.

I Warrios con 2-0 hanno la miglior striscia nella Pacific Division. Fra le squadre dell’Ovest Houston di Kevin McHale, l’ex star dei Celtics, ha vinto la sua quarta partita consecutiva, ma la vera sorpresa è venuta ancora da Utah che rinnovata la squadra e dato l’addio a Kirilenko dopo aver vinto a Denver ha spazzato via i Clippers (29 punti!) orfani per la seconda gara di Chris Paul, anche se questo fatto non scalfisce i meriti della franchigia dei mormoni, la bestia nera dei Clippers (16 gare vinte consecutivamente) nella quale sta crescendo il 19enne gigante turco Eneas Kanter.

Dwight Howard nuovamente in versione superstar (25 punti, 17 rimbalzi, 4 stoppate e il solito problema sui liberi, com’era per Shaquille, 3 su 8 pochi giorni dopo il recente record dei 39 liberi in una sola gara) ha allungato la striscia di Orlando (5/0) che ha messo sulla bilancia anche Von Wafer (13 punti e 3 rimbalzi in 24 minuti) preso da Cremona. Nel club dei protagonisti della giornata (33 di LeBron, 17 rimbalzi di Howard, 6 tiri da 3 di Mike Miller) sorprendenti anche gli 11 assist (ne aveva fatti 12 coi Nets) dell’antico Andre Miller, 36 anni, 1,88 decisivi per il riscatto di Denver che hanno bissato con Milwaukee ma stavolta nel Wisconsin. Dopo l’1-10 al tiro casalingo dai 7,50 contro Utah, Denver ha bombardato alla grande (12/25, 48%) con 4/6 di Harrington e 3/4 di Afflalo e Corey Brewer, quest’ultimo miglior realizzatore (22 punti).

La panchina dei Nuggets è stata decisiva, il Gallo sempre importante su tutto il campo senza buone percentuali (2/6 da 3, 5/12) portando 14 punti, top scorer degli starter, con 5 rimbalzi, 4 assist, 2 recuperi. A parte l’assenza di Rudy Fernandez (stiramento del tendine d’Achille) e la scarsa personalità in attacco del centro titolare Timofej Mozgov il cui dono sono 216 centimetri, unico russo della NBA dopol’addio di Kirilenko) è iniziato positivamente il viaggio all’Est della Gallinari-band il quale ha migliorato la sua media toccando i 17 punti che ne fa il primo in assoluto, fatto che depone per un rinnovo di contratto molto importante fra i 35-50 milioni di dollari. Il passaggio all’Est permetterà di giudicare le vere possibilità della squadra di George Karl (ribattezzata i Knick dell’Est per il gioco brillante) sotto esame stanotte a Filadelfia, venerdì a New York e sabato contro i New Jersey Nets.

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