Nemmeno l’infortunio di Westbrook che veniva da 439 gare senza averne mai persa una e dovrà farsi operare al ginocchio e ha trovato un buon sostituto (14 punti) nel giovane Reggie Jackson “primo anno” di Boston College (23, 1,91) per la prima volta starter non ha fermato Oklahoma con un Kevin Durant mostruoso. I playoff provocano sempre uno stato di esaltazione in colui che definii “L’uomo in frack della NBA” quando apparve la prima volta sulla scena internazionale trascinando nel 2010 gli Usa al successo nel mondiale in Turchia.
E il 3-0 dei Thundercity che hanno il 1° match ball come le altre 3 squadre a punteggio pieno, Miami, New York e San Antonio, ovvero le prime 2 delle rispettive conferences, porta la firma di Kevin che ha ritoccato il suo record nei playoff con 41 punti (oltre a 14 rimbalzi) e nelle 29 gare disputate dell’off-season ha sempre superato i 21 punti, una media che negli ultimi 40 anni hanno tenuto solo due miti del basket quali Abdul Jabbar e Michael Jordan. Inoltre lo show è stato completato da due azioni da antologia, una schiacciata in terzo tempo con la mano che arriva quasi un metro sopra il canestro e l’incredibile tripla sul 99-97 che a 38” dalla fine ha salvato dalla possibile sconfitta i vice-campioni della NBA e provocato la rassegnazione dei Rockets che hanno poi perso palla con un’entrata cieca di Harden. Questa la dinamica della tripla: Durant arriva con una paleggio in traffico cercando di leggere la difesa e la posizione dei compagni, poi si ferma e tira in sospensione fuori dall’arco dei 3 punti: la palla prende il retro del ferro e s’alza di un metro e mezzo, ricade a sasso sul becco del ferro che la rimanda sul tabellone e poi tocca ancora il retro del ferro. E al cattolicissimo Kevin che come tutti sanno appena mette piede in campo si fa il segno della croce, non rimane che ringraziare il padreterno per questo dono dal cielo al termine di una partita combattutissima dove Houston ha dato tutto e pagato l’incidente della precedente gara di cui è stato vittima Jeremy Lin, una brutta botta allo sterno che il suo coach ha sacrificato inutilmente per 20 minuti. “Dio è con noi, questo è tutto…Su questo tiro non ho altro da dire”, questo il commento della star. Il secondo protagonista è stato il congolese Sergi Ibaka che gioca per la nazionale spagnola, che oltre essere sempre uno spazzino del cielo ha molto migliorato il tiro e aumentato il contributo in punti. Il problema dell’assenza è stato compensato con la bella sorpresa di Reggie Jackson, merito del fiuto del GM Sam Presti che nel mercato ha pochi rivali e l’attivazione di Derek Fisher uno dei tanti evergreen che fino a ieri era considerato un acquisto superfluo e adesso è indispensabile per limitare l’effetto dell’assenza di Russell Westbrook, uno dei più produttivi play della lega con due molle nelle gambe anche se a volta troppo egoista. Non è detto però che Oklahoma compensi il problema con un maggior gioco di squadra.
Altra partita memorabile quella di Chicago, con 276 punti e 3 tempi supplementari, vittoria rocambolesca dei Bulls sotto gli occhi di Derrick Rose che a 2’45” era ormai data per sicura sconfitta. Ma sotto di 14 punti è stata scossa dal solito Nate Robinson, un diavolo dentro i pantaloncini. Il più piccolo giocatore della NBA ha segnato 12 punti consecutivi e servito a Boozer il canestro del pareggio, poi uscito nel secondo overtime per un fallo di sfondamento plateale i Bulls ripreso coraggio hanno vinto col parziale di 15-7 nel terzo parziale e vanno sul 3-1 ringraziando anche Mohammed che non ha fatto rimpiangere Noah, fuori per 6 falli, nel finale ed è con Jimmy Butler il secondo miglior acquisto della stagione. Belinelli ha fatto un breve capolino con 4 liberi su 4 e 2 tiri sbagliati in soli 4 minuti, un segnale di reattività già positivo in attesa che venga anche il suo momento. Deng ha tirato male da 3 (0/5) roccioso come sempre Boozer, sorprendente Hinrich (18 punti, brillante nella fase iniziale, e 14 assist sui 34 della squadra), doppia pesante di Noah , 15 punti e 13rimbalzi, Butler quasi perfetto (16 punti, 6/8), vincere con Robinson, Noah e Gibson con 6 falli e con Hinrich e Bozzer a 5 è roba solo da…Bulls.
I Grizzlies hanno recuperato da 0-2 a 2-2 con due vittorie nette casalinghe che hanno rimarcato la forza di questa squadra sotto canestro con la sua coppia di centri-guerrieri, lo spagnolo Marc Gasol, vincitore del trofeo del Miglior Difensore della stagione, e il peso massimo Zach Randolph.
Rinasce Atlanta lanciando in quintetto il centro francese Johan Petro che permette di sviluppare tutta la potenza delle sue ali Hordof e Josh Smit, Indiana ci lascia le penne , 69 punti sono un brusco stop per una squadra che ne segnava 110 punti di media, sul 2-1 affiorano i dubbi.
[email protected]
Riproduzione Riservata
Risultati Playoff, quarti di finale – Ovest: Houston-Oklahoma 101-104, 0-3 (30 Harden 9/22 2/8, 11/15 tl, 8 r, 6 a, 21 Parsons 8/12, 3/6, tl 7/7, 18 Garcia 7/13, 4/8; 41 Durant + 14 r, 13/30, 4/9, tl 11/13, 17 Ibaka+ 11 r, 7/11, 14 R.Jackson 3/6, 2/4, tl 6/6, 2 r, 1 a); LA Lakers-San Antonio 89-120, 0-3; Memphis-LA Clippers 104-83, 2-2 (24 Z.Randolph 9 r, 11/17, 5 pe, 24 M.Gasol + 13 r, 9/14, tl 6/7, 15 Conley + 13 a, 5/13, 2/3; 19 Griffin + 10 r, 7/13, t6l 5/5, 19 Paul 7/13, 1/3, 2 R, 6 a); Golden State-Denver 110-108, 2-1. Est: Milwaukee-Miami 91-104,0-3; Boston-New York 76-90, 0-3; Indiana-Atlanta 90-69, 2-1 (26 Horford + 16 r, 12/20, 14 J.Smith 6/13, 0/3, 2/5 tgl, 6 a, 13 J.Teague 6 r, 5 a; 18 D.West 7/14, 6 r, 16 George 4/11, ½, tl 7/8, 9 r, 5 pe, 10 G.Green 4/12, 2/8); Chicago –Brooklyn 142-134 3TS, 3-1 (34 N.Robinson, 14/23, 3/7, 3/3, 4 a, 6 f 21 Boozer 8 r, 18 Hinrich + 14 a, 7/14 16 J.Butler 6/8, 15 Noah + 13 r, 7/18: 15 Deng 7/19, 0/5, 4 Belinelli 0/1 0/1, 4/4 tl, 1 r, 1 a 4,14 minuti; 32 Der.Williams + 10 as, 11/25, 5/11 TL 5/7, 26 B.Lopez + 11 r, 9/20, tl 7/9, 22 Joe Johnson, 17 Wallace, 9 r, 15 R.Evans + 15 r