Scarpe Basket: Nike Kobe 6 Lakers Gradient

Lakers GradientNike ha rilasciato l’ennesima colorazione delle Kobe 6, questa volta la scarpa è dedicata interamente alla squadra del campionissimo. I colori sono quelli dei Lakers, giallo e viola, un modello imperdibile per i fan sfegatati del team di Los Angeles.

Le Nike Kobe 6 Lakers Gradient arriveranno nei negozi durante le prossime settimane, sicuramente entro la fine dell’anno. Tenete d’occhio il vostro sneaker store di fiducia.

 

NBA, la stagione da 82 partite può ancora essere salvata. Ma anche a novembre non si giocherà

Piccoli, lenti progressi, in incontri fiume che durano ore ed ore. Ma oggi, forse, tutti possono guardare al futuro con un pò più di fiducia. L‘Nba é arrivata 119 giorni di lockout, ma proprietari e giocatori sono tornati a incontrarsi a poche ore dal duro monito del Presidente Barack Obama, che aveva invitato tutti a “pensare di più ai tifosi“. L’ultima riunione é avvenuta in un hotel di Manhattan per oltre 15 ore (da mezzogiorno a dopo le tre di notte), prima di interrompere la sessione per la notte e riaggiornarsi alle 20 ora italiana. “Ci sono stati dei progressi – ammette Derek Fisher, presidente del sindacato giocatori, con gli occhi arrossati dopo la maratona di trattative -, anche se non possiamo dire che siano stati grandissimi. Ma sono stati abbastanza per tornare ad incontrarsi“. “E’ stata una giornata faticosa ma molto produttiva – gli fa eco poco dopo il commissioner Stern -, speriamo che domani lo sia altrettanto. Non vediamo l’ora di risederci al tavolo“.

Proprietari e giocatori hanno dunque accantonato, almeno per il momento, la divisione del Basketball Related Income (i guadagnati generati dalla lega, di cui ai giocatori spettava il 57% fino alla passata stagione), il tema centrale su cui si erano interrotte le trattative la settimana scorsa, per parlare più in generale del sistema. E i progressi fatti inq quest’ultimo incontro sono stati tali che Billy Hunter, direttore esecutio del sindacato, è tornato a parlare dell’ipotesi di disputare una regular season con tutte le 82 partite in programma. “Se riuscissimo ad arrivare a un accordo entro la settimana sarebbe ancora possibile, ma per farlo serve l’impegno di tutti. Ci siamo tutti resi conto che due settimane di regular season sono già state cancellate e che l’Nba era pronta ad annunciare ulteriori tagli, così abbiamo deciso di rivederci“. Il commissioner Stern è un po’ più cauto: “Non abbiamo scadenze specifiche, e poi ci sono molti fattori che influiscono sulla possibilità di una regular season da 82 partite, a cominciare dall’impegno che possiamo chiedere ai giocatori, a problemi di calendario con le arene, a quello che possiamo chiedere ai fans. Sappiamo però che dobbiamo accordarci al più presto. E, d’accordo coi giocatori, vogliamo disputare quante più partite possibile“.

Di una cosa però il commissioner è certo: anche se venisse siglato un accordo la stagione non inizierà prima di dicembre (con almeno un mese di ritardo rispetto a quanto programmato, visto che la prima palla a due era in calendario il primo novembre): “Non voglio annunciare la cancellazione di altre parite, ma è ovvio che una volta concluso l’accordo avremo bisogno di tempo per far disputare i training camps, giocare qualche match di esibizione e dare il via alla stagione (quantificabile in un mese circa, n.d.r.). Comunque non c’è accordo finché non ci si accorda su tutti i punti sul tavolo“. Quanto basta per tornare ad essere ottimisti. E i tifosi, con il Presidente Obama in testa, tornano ad incrociare le dita.

NBA, il lockout prosegue: a rischio altre due settimana di stagione regolare

Secondo quanto riportato dalle colonne del New York Daily News, nelle prossime ore la NBA annuncerà – attraverso il commissioner David Stern – un ulteriore slittamento dell’inizio della stagione. E con il secondo rinvio di altre due settimane, la data del 28 novembre diventererebbe quella dell’inizio dell’annata: questo, ovviamente, nella migliore delle ipotesi. Al momento, non sarebbero in pericolo le partite di Natale, con il clou che prevede la rivincita dell’ultima finae tra Miami e Dallas. La cancellazione delle prime quattro settimane del calendario (con 102 gare programmate che verrebbero cancellate) non dovrebbe comportare un numero inferiore di gare, visto che con l’inizio della stagione ad inizio dicembre si salvarebbero il format delle 82 partite di stagione regolare. Ma di tutto ciò si dovrà discutere nelle prossime riunioni tra sindacato e giocatori. Intanto però, la perdita di due settimane ulteriori comporterebbe mancati introiti per 650 milioni di dollari.

NBA, Nowitzki pensa di andare a giocare in Germania: “Valuterò ogni possibilità”

La stella della NBA, il tedesco del Dallas Dirk Nowitzki, non ha escluso la possibilità di andare a giocare in Germania a gennaio o a febbraio se il lockout dell’Nba dovesse protrarsi ancora a lungo. ”Dovro’ valutare tutte le possibilita’ e tener d’occhio quel che accade all’estero”, ha dichiarato l’ala tedesca dei Dallas Mavericks, ancora alle prese con i postumi dell’infortunio ad un dito della mano sinistra rimediato a giugno nella finale Nba con Miami e riacutizzatosi dopo l’Europeo di settembre. ”Ne avro’ ancora per 4-6 settimane – ha precisato Nowitzki – Ma non mi fa piu’ male”.

NBA, 14 sindaci chiedono la fine del lockout

I sindaci di ben 14 citta’ statunitensi con squadre presenti nella Nba hanno inviato una lettera aperta al ‘commissioner’ della Lega, David Stern, ed al sindacato dei giocatori affinche’ siano al più presto riprese le trattative e si ponga fine al lock-out che sta paralizzando il campionato cestistico piu’ famoso al mondo. Secondo i sindaci, “le trattative devono riprendere e bisogna arrivare al nuovo contratto, perche’ bisogna tenere conto dei piccoli e medi commercianti, la cui attivita’ ed i cui affari dipendono molto dalla Nba“.

Nike Kobe 6 Dark Knight disponibili nei negozi

Nike Kobe 6 Dark KnightSono disponibili da ieri nei negozi (anche italiani) le nuove Nike Kobe 6 Dark Knight, l’ennesima colorazione per le scarpe indossate dalla stella dei Lakers durante la stagione 2010/2011.

Queste scarpe di contraddistinguono per una base totalmente nera, con inserti di colore blu ed il logo del Black Mamba in un fiammante rosso.

NBA, il lockout prosegue: altre gara cancellate. Nessun accordo tra proprietari e giocatori

Nemmeno il terzo meeting convocato negli ultimi tre giorni ha visto al tavolo la presenza del commissioner David Stern, costretto a seguire le trattative dalla sua casa per colpa di un attacco influenzale. E proprio quando sembravano emergere all’orizzonte nuove speranze di un possible accordo, è arrivata l’ennesima fumata nera, che ha nuovamente rimandato i prossimi colloqui a data da destinarsi. Da un punto di vista prettamente pratico, questa nuova frenata dovrebbe comportare come conseguenza la cancellazione di nuove settimane di stagione. Se dunque l’inizio della stagione era slittato al 15 novembre, è quanto mai probabile che adesso l’asticella verrà spostata ancora più in là. Come detto, era inizialemnte emersa la disponibilità ad arrivare ad un accordo per la divisione a metà dei proventi (ma quest’anno i giocatori incassavano il 57%), dato che i proprietari delle franchigie hanno più volte ribadito e lasciato intendere, che non concederanno ai giocatori più del 50%. Ma dal sindacato dei giorcatori è arrivato un altro no, tanto che il responsabile dell’Associazione Giocatori, Billy Hunter, ha spiegato: «I proprietari hanno detto che se non arriviamo al 50%, le discussioni non proseguono».

Nba, tour mondiale: da Bryant a LeBron James, le stelle hanno detto sì

Nba in tour mondiale

Espn ha annunciato un progetto interesante che vede protagonisti gli assi della Nba. In attesa di conoscere il destiono del campionato 2011/2012, messo in ginocchio dal lockout che sta vincolando la stagione regolare al preventivo accordo tra franchigie e cestisti, le stelle della National Basketball Association starebbero per definire una turnè planetaria che li porterà a giocare sei partite in giro per il mondo.

Le stelle, da Bryant a Rondo

Eccoli, i protagonisti di questa affascinante idea: tutto parte da lui, Kobe Bryant, che pare abbia scartato l’opzione Virtus Bologna proprio per questo motivo. Subentrati impegni professionali. Il 24 dei Lakers dovrebbe a tutti gli effetti essere il riferimento della super-squadra che toccherebbe terra in 6 parti distinte del pianeta. Le sei gare sarebbero in programma dal 30 ottobre al 9 novembre e le località prescelte sono: Porto Rico, Londra (due partite), Macao e Australia (2 gare). I big al fianco di Kobe sono tutti quelli che – potessimo scegliere – decideremmo di ascrivere di diritto nella squadra dei sogni. Da LeBron James a Dwyane Wade, da Derrick Rose a Carmelo Anthony, da Chris Paul ad Amare Stoudemire, da Chris Bosh a Rajon Rondo, da Carlos Boozer a Paul Pierce. Sono in fase di trattativa anche altri due campioni di livello: Kevin Garnett e Kevin Durant. Chi non è della spedizione, invece, è Dwight Howard che ha optato per un tour indivisuale che lo ha portato a toccare 15 Paesi.

Nba lockout, riunione fiume: NON C’E’ L’ACCORDO

Trattative serrate, si va avanti a oltranza

Il lockout Nba alla svolta: si o no. Si gioca o non si gioca. Gli attori protagonisti del periodo più critico del basket americano li conosciamo già: David Stern, commissioner Nba; la delegazione del sindacato giocatori; la delegazione dei proprietari delle franchigi. In ultimo, l’interesse diretto della Casa Bianca, con il presidente Barack Obama che ha inviato un mediatore al fine di individuare un accordo che sblocchi l’empasse. Alle 16 ore italiana di oggi, le parti torneranno a confluire a New York per riprendere da dove ci si era lasciati ieri.

16 ore al tavolo: la riunione fiume

Bologna, il punto su Bryant [che non arriva]

Tanto rumore per nulla. Ovvero, solo parecchio rumors. Bologna ha atteso, sperato per poi quasi rassegnarsi: rinunciare a Kobe Bryant, dopo averlo avuto vicino tanto così, se non altro per questo periodo.

A causa di altri impegni imprevisti, la possibilità di vestire la maglia della Virtus è andata in fumo: niente Kobe. Il suo agente, Rob Pelinka, ha infatti rifiutato la proposta del club emiliano senza peraltro chiudere la porta al trasferimento temporaneo del giocatore.

Insomma, telenovela ancora non del tutto conclusa, resta uno spiraglio. La società aveva avanzato tre proposte: contratto da 10 partite, evento unico, quindi aveva rilanciato con la nuova alternativa delle tre esibizioni amichevoli tra Bologna, Roma e Milano. Anche l’ultima opzione è sfumata ma la Virtus pare ancora non arrendersi:

“La società – si legge in una nota – ringrazia Pelinka per la disponibilità e la professionalità garantita, precisa che le parti continueranno a lavorare per definire l’arrivo di Kobe Bryant in Italia per la metà di novembre”.

L’Nba Turiaf all’Asvel Lione-Villeurbanne con Parker

Altro pezzo di Nba lontano dagli Stati Uniti per un immediato approdo in Francia.

Seguendo la rotta già tracciata da Tony Parker, il pivot Ronny Turiaf dei New York Knicks ha accettato la proposta dell’Asvel Lione-Villeurbanne, club transalpino di cui la stella di San Antonio è azionista.

Turiaf resterà in Francia fino alla fine del lockout.

Giocherà il campionato d’Oltralpe e la competizione europea per club minore, l’Eurocup, seconda per importanza all’Eurolega.