Nasce il nuovo campionato dilettanti di A, è guerra in Legadue?

Siamo ormai alla stretta finale nel parto delle principale novità della prossima stagione, e cioè il supercampionato dilettanti di vertice che nascerà dalla fusione (a freddo) dell’attuale DNA e Legadue. Dopo la fumata bianca sulla stesura dello statuto, opera della commissione di lavoro mista, i cui capitoli sono già stati approvati a Cecina dal comparto dilettanti (Lnp) giovedì a Bologna toccherà ai club di Legadue votare la proposta sulle varie norme del nuovo soggetto che si rifanno secondo gli estensori al meglio delle esperienze di altri sport.

In questo ultimi mesi non è stato facile trovare l’amalgama, il blitz di Fararoni-Petrini ha provocato una ferita dentro Lnp delegittimando purtroppo una figura al di sopra di ogni sospetto e delle beghe di bottega un presidente eletto plebiscitariamente pochi mesi prima (Fabio Bruttini), da psrte sia Legadue ha scoperto un buco da 300milioni e vorrebbe un ribaltone immediato e la testa di chi avrebbe ottenuto questo risultato.

Si torna alla A-1 e alla A-2, siamo al solito teatrino?

A proposito della Siena-parade  del vertice Fip con tanto di panegirico ripetuto  al signore locale  col quale aveva in precedenza polemizzato,  Tuttosport ha pubblicato questa interessante notizia che riportiamo:

E’ emersa nei corridoi dell’incontro di giovedì a Siena con i proprietari la vera nuova idea della Fip e in particolare di Gianni Petrucci per il rilancio. Un ritorno al passato, quando il basket funzionava. Intanto entro aprile saranno stabilite nuove norme economiche, un aumento della fidejussione a 400/500 mila euro per garantire società e pagamenti durante l’anno. Attraverso il provvedimento si vuole verificare la stabilità degli stessi club, fare una sorta di conta tra Serie A 2013/14 e LegAdue Gold. Il sogno-idea, s’è detto, è tornare dal 2014/15 a una Serie A divisa in due campionati (come le vecchie A1 e A2) da 12 squadre ciascuna, con playoff incrociati (tipo 6 squadre di A1 e 2 di A2) e per le altre i playout, cioè partite importanti (e incassi) sul finire di stagione. E vantaggio sarebbe anche di trovare date per l’attività delle nazionali in inverno, stabilita dalla Fiba dal 2015 e la possibilità di ridurre un po’ le partite di chi gioca l’ Eurolega ed Eurocup.

La Lega progetta il futuro con il blocco delle retrocessioni?

L’annuncio che l’esecutivo dei club sta preparando la Convenzione per una trattativa con la Fip cela una richiesta interessante, il basket di vertice deve autogestirsi e puntare sulle franchigie.

Morta una Convenzione, se ne fa un’altra.

Per quanto riguarda la Convenzione da rinnovare con la Fip, la Commissione di Lega preposta preparerà nelle prossime settimane un documento da sottoporre alla Federazione Italiana Pallacanestro”.

L’annuncio è stato infilato  fra le sole sei righe  del comunicato della Lega, come se l’esecutivo dei club che ha segnato il punto più basso nella sua storia come capacità e innovazione in senso inversamente proporzionale alla “paga” del suo presidente che nei primi 3 anni con 1 milione di euro  ha battuto im college del calcio, prepreparasse una campagna d’inverno in grande stile, approfittando della vigilia dell’assemblea per strappare delle concessioni a Gianni Petrucci che ha già detto chiaro e tondo  che iul nsuo cavallo di battaglia sarà la nazionale.

Passa la Riforma, addio Legadue e Serie C

Tavolo comune per decidere le norme. I prossimi tre anni  il Trentino ospiterà i  raduni della nazionale italiana, diritti Tv a Sportitalia. La riforma era scontata, giustamente si sono dati due mesi per creare un tavolo comune per partire col piede giusto e valutare le eventuali criticità, Meneghin ci ha abituati al veni.vidi-vici, ma il problema  è stata l’attuazione a volte sofferta, a volte ripudiata come le ben 3 riforme della A dilettati che diventerà il secondo campionato perché chiude Legadue, magari il presidente Marco Bonamico potrebbe essere il commissioner di questo campionato che erediterà alcune squadre dalla A professionista minore. Resta il problema della C, 144 squadre, 122 già sul piede di guerra, non vogliono essere regionalizzate perché perdono il valore d’avviamento e giustamente non vogliono essere fagocitate dall’organizzazione regionale che non potrà garantire qualità nella gestione, e meno di ricorrere a degli stipendiati.

La Fip si toglie un peso, ma prevedo che nonostante il suo ufficio legale si senta in una botte di ferro, comincerà da subito un’opposizione dura  nei vari tribunali. Poi bisognerà vedere se sarà questa Fip a dover affrontare il braccio di ferro, o Meneghin e questo CD nato da un commissariamento lasceranno la scomoda eredità ad altri. Questa grana credo inciderà profondamente nei giochi per la poltrona di presidente se Meneghin non si ripresenterà, come ha detto, alòle elezioni previste fra un anno e 10 giorni.

122 squadre di serie C sfidano la riforma, un arbitro il buonsenso

Mentre il Consiglio federale si è messo stamani  al lavoro per varare la grande riforma dei campionati 2013-2014  (serie A a 16 squadre, A dilettanti con 3 gironi, cancellata Legadue, la C diventa regionale)  per la quale  sabato  alle 14.45  è prevista una conferenza stampa di Meneghin, monta il dissenso delle minori.

La Lega Nazionale Pallacanestro  ha diramato un comunicato con  l’esito della prima fase del sondaggio promosso presso le società di  Serie C Dilettanti.

L’’85% delle società DNC che hanno  risposto al sondaggio, hanno dichiarato di  non essere d’ accordo sulla possibilità che la FIP regionalizzi il campionato DNC. Nei prossimi giorni LNP, valuterà quanto verrà deliberato dal Consiglio Federale FIP del 3/4 febbraio”.

Per la cronaca, anche se non specificato l’85 per cento di 144 società  sono  ben 112. Ovvero la larghissima maggioranza. E’ vero che molti club  hanno problemi economici,  e ci hanno informato che  in questi giorni  sarebbero in diversi i ritardatari  col pagamento della seconda rata della tassa federale. E’ anche vero però che  in fondo questa riforma  potrebbe essere un sollievo per uscire dall’imbarazzo. Non siamo contro la riforma, siamo contro le ipocrisie e le decisioni affrettate, prese dall’alto. Non dimentichiamo, che le squadre in Italia sono troppe,  e le due A professionistiche  battono come numeri  anche i 30 club della NBA, che molte sono le incongruenze nelle minori e   si fanno follie pagando a volte stipendi di 25 mila euro all’anno.

Basket A1 2012/2013 a 18 squadre: lo dice Meneghin

La prossima stagione di basket A1 dovrebbe essere a 18 squadre: a delineare gli scenari innovativi del campionato 2012-2013 e il presidente della Federbasket, Dino Meneghin, il quale – per la verità – rende nota una notizia che sa di ufficialità. Come dire: se lo dice lui… Non solo: Meneghin riferisce del fatto che si tratterà del primo step che intrurrà riforme graduali:

“Il nostro movimento soffre di qualche problema economico. Dobbiamo trovare delle soluzioni. Prossimo anno il campionato sarà a 18 squadre, la riforma ha bisogno di tempo per entrare a regime”.

Poi, il numero uno Fip spazia tra temi legati al contesto. Nba, Eurolega, nazionale:

“Non sarà facile il cammino delle italiane in Eurolega, ma puntiamo sempre sul carattere e sulla bravura dei nostri allenatori, poi come sempre è il campo che dice la verità. L’Italia? Ci dovremo giocare le qualificazioni per gli Europei. Speriamo di avere a disposizione i tre giocatori americani ma è importante che anche il resto del gruppo sia in grado di dare il proprio contributo. La Nba resta il top, il loro messaggio deve continuare perchè fa bene a tutto il basket”.