Nba, Stern vuole l’Istant Replay contro i cascatori

Spread the love

NBA INSIDE – Mentre dopo l’1-1 stanotte a Miami riprende la finalissima, il Commissioner pensa alla tecnologia per combattere i falli di simulazione dei “floppers”. Secondo Davide Stern il ha voluto tagliare personalmente il nastro della finale 2012 fra i Thunder e Miami  a Oklahoma, la NBA potrebbe estendere l’uso dell’”istant replay “a tutta la stagione per   eliminare il  fenomeno del “flopping” , l’arte di cascare o tuffarsi cercando di ingannare gli arbitri nell’interpretazione del contatto, nel dubbio fra fallo o sfondamento.

La crociata contro i simulatori era partita da coach  Frank Vogel prima della partita con Miami con l’accusa rivolta direttamente a LeBron e C. di essere certamente la  squadra campione della NBA come cascatori. L’allenatore di Indiana venne multato di 15.000 dollari dalla NBA che oltre a incassare la discreta sommessa astutamente si assicurò  anche i diritti d’autore dell’idea e se l’è rivenduta alla grande. Nelle ultime due uscite ufficiali il Commissionar ha infatti toccato questo tasto delicato per la salvaguardia del gioco.

Stern ha annunciato che dell’ipotesi dell’istant replay per tutte le gare discuterà con i giocatori della NBA che parteciperanno alle Olimpiadi. L’effetto voluto sarebbe di un gioco più pulito, e una crociata contro la simulazione .Ma il rovescio della medaglia sarebbe il continuo spezzettamento della gara ad ogni minimo dubbio, e ho già notato che in gara2 di Siena-Milano  l’arbitro Chiari ha perso 5 minuti buoni con l’operatore per rivedere un’azione di nessuna importanza, vista la differenza finale di 28 punti. Bisogna andarci piano col progresso tecnologico, perché produce uno scadimento dell’iniziativa e quindi delle facoltà mentali e riduce  quella sana fiducia e autonomia di cui deve godere un arbitro come essere umano e il principio sulla tolleranza dell’errore.

Buona idea, da adottare con le dovute misure anche nel campionato italiano, e non tanto per  il fallo di simulazione che sarebbe già nel regolamento se non fosse del tutto ignorato dagli arbitri. Si tratterebbe invece di un mezzo per  cercare di ridurre  al minimo gli errori tecnici per i quali il  regolamento non ammette il ricorso, a parte nel caso di intento fraudolento. Tornando a  Stern, in generale ha confermato che il Dream Team chiude la sua epopea a Londra e se i proprietari  NBA sono d’accordo la selezione USA punterà sui Mondiali lasciando il posto alla Under 23 per le Olimpiadi.

Nella sua agenda questi gli altri argomenti:  i Memphis Grizzlies potrebbero cambiare proprietario, mentre i Kings pencolano fra la costruzione della nuova arena di Sacramento in centro città e il trasferimento a Seattle che da Supersonics  sono diventati i Thundercity. Infine, il suo giudizio sulla stagione  “è largamente superiore alle previsioni  nonostante  i danni del  lockout” e suffragato da  numeri record.

[email protected]
Riproduzione Riservata

Lascia un commento