Euroleague: torna Vujosevic, il Real premia Laso

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Ancora gli allenatori protagonisti del mercato in attesa di conoscere la linea verde di Siena e dei sorteggi del 6 luglio a Barcellona. Il 28 draft NBA senza italiani, Pianigiani raduna gli azzurri il 16 a Milano.

Ormai tutte le panchine più  importanti d’Europa  sono a posto, tranne  quelle delle due greche che hanno dominato le ultime due competizioni, anche se nell’addio all’Olympiacos di Dusan Ivkovic, l’ ultimo vincitore, e di Zeljko Obradovic che ha chiuso nel 2011 la grandissima stagione del Panathinaikos  ci sono tutti i segnali della grande depressione del paese e di un ridimensionamento  mascherato brillantemente  nell’ultima stagione.

In realtà il Barcellona, per rispetto della sua nazionale spagnola  che guidata da Scariolo avrà il ruolo di anti-Dream team  negli imminenti Giochi di Londra, tiene  nascosto il passaggio di consegne prevista dopo Londra  fra Xavi Pascual e Zeljko Obradovic il quale dopo aver vinto la Coppa dei Campioni con la Joventud Badalona e il Real Madrid  punta, a soli 52 anni, alla storica tripletta con i blau-grana.

Intanto dopo i fuochi d’artificio sul Bosforo che hanno illuminato la firma (si tratta di un biennale da 2milioni di euro con i bonus con un’opzione di un altro anno, e non di un triennale) di Simone Pianigiani, il quale da parte sua ha promesso ai moltissimi tifosi del Fenebahce di voler vincere per loro, il Real Madrid ha offerto a Pablo Laso un’estensione di contratto fino al 2014.

Con l’italiano  Lele Molin, vice di Ettore Messina,  il Real era arrivato l’anno scorso alle Final Four. La sua prima stagione dell’ex play  Pablo  Laso è stata luci ed ombre, ma il successo nella Coppa del Re ha compensato la bocciatura (da parte di Siena) nell’Euroleague e l’occasione mancata nei playoff dopo la vittoria di Barcellona.

Dalla parte di  Laso anche la qualità del gioco che con  Ettore Messina aveva scatenato la fronda dei tifosi ed della stampa. L’ex play  dei merengues è tornato al famoso contropiede degli anni d’oro, con 86 punti di media il miglior attacco  fra le 24 squadre dell’Euroleague  (e il 5° negli ultimi 10 anni) anche se è incappato in una Montepaschi super che ha toccato il suo picco stagionale a Madrid, grazie a un’eccezionale partita di McCalebb. Il Real ha vinto a Siena, ma non è bastato, per questo non si è qualificato per le Final Four.

“Pablito” ha però  scaldato però  il cuore dei tifosi e superato un esame non facile, soprattutto quello di riconquistare un titolo dopo 4 anni, oltre a spazzare via alcune riserve che avevano accompagnato i suoi primi anni dal passaggio dal campo alla panchina, specialmente per il brusco salto dal Leoni Castellona di Terza Divisione a quello del Pamesa Valencia che gli costò l’esonero a metà stagione. Al rientro, col Lagun Aro, ha però convinto portando la squadra in prima divisione con un assestamento  a buon livello, da qui la chiamata al Real dopo la separazione fra il più titolato club spagnolo e Messina e l’interregno di Lele Molin. “Sono felice, questo significa che il club è contento del mio lavoro. Da parte mia mi trovo bene, sono soddisfatto da come i giocatori mi seguono, per questo abbiamo raggiunto facilmente un accordo”, questo il commento di Laso che perderà il centro croato Ante Tomic e l’ala serbo Novicka Velivkovic e cercherà di convincere Rudy Fernandez a lasciare Denver.

Torna in Euroleague per dirigere la squadra del cuore  Dule Vujosevic,  sparito da due anni,  bruscamente esonerato  dal Cska pochi mesi dopo la partenza di Ettore  Messina per Madrid. Il suo posto era stato preso da Vlade Jovanovic che fu sul punto di battere Siena nelle Top 16 del 2010-2011, ma le imprese del grande Partizan sono rimaste impresse nel cuore dei moltissimi tifosi belgradesi da quando la squadra di Vujosevic, con un certo Bo McCalebb, riuscì a qualificarsi per le Final Four al termine di un fantastico recupero, anche se poi perse due volte nell’over time la semifinale e la finale per il 3° posto. I

l 53enne laureato che allenò giovanissimo anche in Italia e in possesso una profonda cultura classica (ama molto  il famoso scrittore argentine Borges) è una leggenda per i tifosi della più popolare squadra serba dove ha allenato dal 2001 al 2010 conquistando 9 titoli nazionali, 4 coppe e 4 coppe Adriatiche. Nessun allenatore aveva mai avuto una simile continuità di vittorie, ma anche saputo forgiare un gruppo di campioni unico, Sasha Djordjevic, Predrag danilovic, Vlade Divac, Zarko paspalj, Kosta Perovic, Novika Velickovic, Aleks Maric, Milenko Tepic, Milos Juvianic, Vule Avdalovic e Nenad Krstic e il montenegrino Nikola Pekovic e il ceko Jan Vesely.

Dusko “Dule” Vujosevic  ha cominciato ad allenare a soli 17 anni, nel ’76 con le giovanili del Paretizan. Passato all’Okk Belgrado ha vinto subito il titolo nazionale juniores ed è stato chiamato a collaborare con lo staff della prima squadra. Nell’85 ha iniziato la sua carriera professionistica col Partizan  e dopo l’89 ha lavorato all’estero,  in Spagna CB Granada e poi in Italia Brescia, Pistoia e Scavolini Pesaro salvo tornare un breve ritorno al Partizan nel 90-91. Tornato in Jugoslavia ha allenato il  KK Buducnost e il KK Radnicki dal 1999 al 2001, quindi  il decennio d’oro alla guida del Partizan fra il 2001 e il 2010 e il ritorno nelle Final Four di Parigi dopo 12 anni dal successo europeo del club con Obradovic in Turchia.
Vujosevic è stato proclamato  “Alexander Gomelskiy Coach of the Year” per il  2008-09 ,  vinto la Lega Jugoslava  1987 e la  Korac Cup ’89 col Partizan. Come coach delle nazionali  ha guidato la nazionale di Serbia e Montenegro all’ EuroBasket  2003 in Svezia (6° posto) e allenato il  Montenegro che battè l’Italia nelle qualificazioni pre-europee di due anni fa.

Intanto per quanto riguarda il mercato giocatori, la prima vera fiammata  ci sarà dopo i draft del 28 giugno e quando Siena metterà sul mercato 5-6 giocatori di primo piano.  Le squadre tedesche, che quest’anno saranno due grazie a una licenza promozionale per un paese di economia forte, si stanno attrezzando. L’Alba Berlino di Sasha Obradovic è praticamente già al completo, i campioni del Brose Bamberg hanno perso Tibor Pleiss, 22 anni, 2,13, che preferisce giocare un anno al Caja Laboral prima di indossare la maglia di Oklahoma che l’ha scelto due anni fa. Rinnovo del contratto per 2 stagioni con la guardia Karsten Tadda, 24 anni, 1,90. Si tratta di un pezzo importante dei 3 titoli consecutivi della Bundesliga e le due coppe tedesche, e ormai una pedina  fissa della nazionale maggiore dopo aver portato al successo la nazionale Under 20 negli Europei B.

Berni Rodriguez lascia l’Unicaja Malaga che ritira la  maglia n.5  del capitanoin omaggio alle 14 stagioni, 683 gare, 4742 punti, 1409 assist, 547 recuperi, l’oro mondiale senior e giovanile, l’argento olimpico ed europeo. Malaga è diventata, con Berni, nella toponomastica del grande basket vincendo una coppa del Re una Coppa Korac, oltre a una finale nazionale e una Final Four

Dopo il draft NBA (28 giugno. Prudential Arena, New Jersey), l’attenzione del basket si sposta sul torneo di qualificazione per le Olimpiadi in Venezuela per gli ultimi posti per Londra e senza Serbia, Italia, Turchia e Germania e la Russia favorita. Le squadre europee che non vanno a Londra riprendono il lavoro, come l’Italia che si ritrova il 16 a Milano e il 17 comincia gli allenamenti a Folgaria puntando alle qualificazioni europee in programma subito dopo i Giochi e fino all’8 settembre. Per le squadre di club continentali, molto attesa la kermesse del 6 luglio al Mediapro Auditorium di Barcellona per i sorteggi del nuovo format di Euroleague che prevede 14 gare (7 andata, 7 di ritorno) per le Top 16 con 2 gironi da 8. Su euroleague.net dalle ore 12  si potrà seguire per il 7° anno la composizione dei 4 gironi da 6 con Montepaschi e Armani e il tabellone di qualificazione della Turkish Airlines Euroleague con la Bennet Cantù.

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