Denver perde Gallinari: frattura al piede

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Serata jellata per i Nuggets decimati che perdono in casa con Houston, Gallo riesce a segnare i due liberi dopo l’incidente e poi esce urlando per il dolore. Serio infortunio di Danilo Gallinari lunedì notte contro Houston, la prima diagnosi è una piccola frattura della caviglia sinistra,  il responso definitivo dei  medici è previsto in giornata, ma si  teme l’operazione e un lungo stop.

E’ successo quando mancavano 9’38 del 3° tempo,  fermato fallosamente da Parson, Gallinari ha messo il piede sull’avversario, sembrava una brutta storta, il Gallo ha segnato due tiri liberi e poi ha urlato alla sua panchina che lo venissero a prendere saltellando sul piede destro. Nonostante questo è  stato il miglior marcatore della sua squadra (14 punti, come il suo sostituto Rudy Fernandez) in 20 minuti, 4/9 (2/2 da 3), 2 rimbalzi, 1 assist e un’azione spettacolare per gli highlight del turno di lunedì con 10 incontro nel quale in uno contro spalle a canestro si avvicina e con uno scatto si gira e va a schiacciare di mancino.

L’uscita di Gallinari, che da poco ha firmato un contratto di 4 anni con Denver per 42 milioni di dollari, è stata l’ultimo anello di una serata fra le più amare perché la squadra-rivelazione e col miglior attacco della NBA (105 punti)  priva di Corey Brewer per la morte del padre e col russo Mozgov fuori per un infortunio alla caviglia, il brasiliano Nenè per un’infiammazione al tallone  e l’ala titolare Aaron Afflalo ha perso la quinta partita casalinga nelle ultime 6. La vittoria di Houston nasce sulle disgrazie delle Pepite, e in una serata strana, con Kevin Martin, il miglior tiratore, che spadella a tutto spieno (1/9) come nella gara precedente (0/10), il centro Dalembert che lascia il campo dopo 7 minuti per una pallonata in faccia. Il successo della squadra di Kevin McHale è firmato da Luis Scola (25 punti e 8 rimbalzi), leggenda del basket argentina,  e dal sorprendente Jeff Adrien, strappato dai Rockets alla Benetton a inizio stagione, il quale messo in campo come 11° giocatore ha catturato 9 rimbalzi in 16 minuti, ennesimo segno del destino. Oklahoma si è salvata  a Portland trascinata da LaMarcus Aldridge (39 punti)  che ha segnato (39 punti) più di Kevin Durant (33 punti  ma 2/8 da 3) nonostante il dominio mostruoso ai rimbalzi: 59 totali, 13 del congolese-ispano Sergi  Ibaka di cui 7 offensivi oltre 12 punti e 4 stoppate, ben 11 della guardia Westbrook. Un disastro invece per la formazione-leader (19%) il tiro da 3 punti, 6/22, 1/5 di James Harden che però ha dato 19 punti importanti partendo dalla panchina.

Intanto Chicago è stata la prima a virare la boa dei 20 successi, il 21° è  stato netto e la squadra di Derrick Rose se l’è conquistato sul campo dei Nets. Nella sua Filadelfia, dove ha frequentato il liceo alla Lower Marion hs, Kobe Bryant ha superato con 28 punti il compagno-rivale Shaquille O’Neal nella classifica dei marcatori di ogni tempo, e si posizione al 4° posto. Per battere Shaq (28.596 punti) gli servivano 24 punti. Filadelfia fa sul serio, è riuscita a vincere nonostante l’inferiorità ai rimbalzi nettissima (30-55) marcata da Andrew Bynum (20 rimbalzi e 20 punti) e Pau Gasol (11 e 16 punti), e l’eroe della serata è stato la guardia  Lou Williams con 24 punti.

I Knicks hanno in Jeremy Lin, il cinese di Harvard, il loro eroe perché la guardia dagli occhi a mandorla ha segnato 28 punti con 8 assist quando sembrava difficile vincere con Utah senza Stoudemire al quale è stato ammazzato il padre, l’uscita dal campo di Melo Anthony dopo pochi minuti per uno stiramento inguinale e l’indisponibilità di Baron Davis. Ma Mike D’Antoni è un coach fortunato, e oltre a Lin deve ringraziate il marine Steve Novak che con 5 triple su 8 in 17’ minuti ha dato 19 punti fondamentali alla squadra.

San Antonio ha vinto la quinta gara consecutiva, sono la formazione del giorno,  Duncan gioca come nei tempi migliori (19 punti e 17 rimbalzi), Parker ha segnato 21 punti dopo il precedente show (42 punti) che gli è valso il titolo di giocatore della settimana (assieme a Paul Pierce, Boston) e il brasiliano Tiago Splitter è un cambio sicuro (14 punti e 6 rinbalzi). Sconfitta n.21  per New Orleans  che non ha mai vinto contro le squadre della propria Division (0/7)  e ha vinto solo 4 gare. Del ritorno di Eric Gordon non si parla più, avendo problemi a mettere assieme 13 giocatori (assenti Jack,  Laundry J.Smith per una lieve commozione cerebrale e l’ex senese Summers per un versamento al ginocchio) il coach ha riattivato Kaman (4/12 e 12 rimbalzi) e Marco Belinelli si è ritrovato nel quintetto segnando 18 punti in 35 minuti con percentuali di tiro modeste (6/14 e 2/5 da 3 e 4/4 nei liberi).

Risultati lunedì 6 febbraio: Washington-Toronto 111-108 ts; Filadelfia-Lakers 95-90, Orlando-LA Clippersn102-107, NJ Nets-Chicago 87-108, New York-Utah 99-88, Atlanta-Phoenixn 90-99, Memphis-San Antonio 84-89, New Orleans.Sacramento 92-100, Denver-Houston 90-99, Portland-Oklahoma 107-111.

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