Serie A1, Lottomatica in crescita, piegata la Fabi Montegranaro per 88-73

Lottomatica Roma-Montegranaro 88-73

La Lottomatica Roma si è imposta per 88-73 su Montegranaro al termine di un match che ha visto la squadra di Boniciolli dominare, aggiudicandosi tutti i quarti. Trascinata da un immenso Dedovic (per lui 18 punti). Il giovane bosniaco di soli 21 anni con una fasciatura sulla fronte stile Rambo, per coprire la ferita riportata dai punti suturati nel match di Caserta, ha preso in mano la squadra: Roma è partita bene ed ha sempre dato l’impressione di poter chiudere la contesa da un momento all’altro, tranne nell’ultimo quarto quando Montegranaro è riuscito a riportarsi a -2 le due triple di Vitali hanno riaperto il solco

Montegranaro, Pillastrini: “Noi, italiani e bravi. Lo scudetto? Dico Siena”

Stefano Pillastrini è uomo copertina del giorno dopo. Il successo di Montegranaro sull’Armani Jeans Milano è servito, in un colpo solo, a far perdere l’imbattibilità ai meneghini e consacrare quella allenata dal coach una realtà non più catalogabile solo quale rivelazione di stagione. Intervistato da repubblica.it, il ferrarese classe 1961 con trascorsi a Varese e Bologna e nella stessa Montegranaro, si è lasciato andare a più di una considerazione interessante.
RISULTATI.Eravamo sereni però la qualità del lavoro non ci portava risultati: avevamo perso a Cremona e con Avelino per un pessimo primo tempo. A Bologna siamo partiti bene e poi controllato il finale. Contro Milano si è aggiunta la continuità sui quaranta minuti“.
MADE IN ITALY. Questa idea parte da lontano. Sono stato richiamato qui dopo che Montegranaro aveva giocato un campionato straordinario. Mi hanno chiesto di trasformare le potenzialità in qualità: io non guardo a passaporto o età, quanto agli obiettivi da raggiungere. Se finisco la partita con Cinciarini in campo non è perché sono insoddisfatto di Ray. Quanto piuttosto perché sono molto soddisfatto di Cinciarini. Lamentele? I giocatori possono piangere sulla spalla degli agenti, ma qui alla Sutor il bene del club è davanti a tutti. Al vertice c’è la Triade (Basso è il presidente, Trapè il vice, Cannella è l’amministratore delegato) ma il messaggio che ne esce è unico. E il giocatore si adegua. Penso a Ron Slay: se non lo fa significa che non è utile al nostro programma. Se invece lo accetta, sa che il suo ruolo può cambiare durante la stagione“.