Petrucci si è dimesso da CONI Servizi, tutto ok con Malagò

Si è chiusa definitivamente e bruscamente la lunga stagione al CONI di Gianni Petrucci  sull’onda dell’esito della votazione che ha decretato la vittoria di Giovanni Malagò su Lello Pagnozzi per la presidenza con 40 voti a 35.

Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi hanno rimesso il mandato di presidente e amministratore delegato della Coni Servizi Spa nelle mani del ministro dell’Economia”per evitare – hanno affermato dirigenti – al sistema salti nel buio”. Con loro si è dimesso anche il consigliere di amministrazione Romolo Rizzoli.  All’Ansa l’ex segretario generale Pagnozzi ha espresso le sue motivazioni: ”E’ una scelta fatta in favore del sistema, che altrimenti sarebbe andato in fibrillazione  ma anche una dimostrazione di coerenza: io ho sempre sostenuto, a differenza di Malagò, che le cariche di presidente della Coni Servizi e del Coni devono coincidere”.

Vicario di Malagò il prof.Chimenti il più votato

Giovanni Malagò, 54 anni, laurea in economia e commercio, già nei “giochi” al CONI quattro anni fa ed eletto in Giunta, presidente del Circolo Aniene dal ’97 dopo aver dovuto fare uno slalom fra diversi paletti sull’eliggibilità, è il 15° presidente del CONI  moderno. Con un successo personale significativo  (49 voti, il più votato in assoluto) che si collega al risultato  di quattro anni fa il professor Franco Chimenti, presidente del golf,  è l’artefice del ticket vincente e sarà il vicepresidente vicario.

L’altro vice è il vicepresidente Giorgio Scarso presidente della Federscherma. La squadra dei 7  comprende Paolo Barelli nuoto,  Luciano Buonfiglio,  in quota atleti Alessandra Sensini e l’inglese Fiona May (che faceva parte con Yuri Chechi, ritiratosi prima della  votazione,della squadra di Pagnozzi),  Giancarlo Abete (calcio) ultimo degli eletti (33) col  puntello di Agnelli, e Sergio Anesi e Fabio Pigozzi, Fuori per un voto (32) Di Rocco, brutta notizia per la Toscana che deve organizzare il mondiale di Ciclo.

Elezioni CONI Malagò nuovo presidente

Grande sorpresa, dicono Tv e radio, la vittoria di Giovanni Malagò che nel contest con Raffaele Pagnozzi, era dato sfavorito anche dopo le due cene in maschera della vigilia nei rispettivi fortini,  ma ha vinto con 40-35, un voto più del quorum.

Considero questa carica la più importante nel nostro Paese, farò di tutto per onorarla. Nello sport è difficile vincere, ma anche a perdere. Un abbraccio a Pagnozzi”,

questa la dichiarazione con lacrime di gioia  dell’imprenditore romano baciando le figlie accanto. Si era presentato senza proclami o vendette, ma con  un programma ardito, facendo innanzitutto pollice verso al calcio e avendo contro per partito preso  anche le altre due maggiori federazioni, il ciclismo e il volley. Un blocco ritenuto quasi insuperabile al quale si è aggiunto il no di Pancalli all’invito di Malagò per  ricoprire la carica di segretario generale.

Passano dal basket i giochi del presidente CONI, Malagò o Pagnozzi?

Lo sport italiano fa valere il suo passo atletico  anticipando di qualche giorno  il voto politico fingendo autonomia anche se così non è perché anche nel mondo degli stadi delle pedane e del parquet e dello street  ma non della scuola, è la politica che tira i fili, almeno all’80 per cento in questo caso. Al CONI si  sceglie oggi a Roma il successore di Gianni Petrucci che, ineleggibile, dopo una brillante carriera di più mandati si è rifugiato nuovamente nell’amato basket che molti anni fa è stato il suo trampolino di lancio. O meglio: il tappeto elastico che gli potrebbe consentire altre cariche, perché è uomo di punta dal partito di Casini che gli ha affidato la poltrona di sindaco di uno dei posti più belli della costa italiana, San Felice al Circeo. E conserva anche l’incarico amministrativo di presidente di CONI Servizi, in pratica il Consiglio di Amministratore che non prevede utili, specie dopo il crack delle sponsorizzazioni.