Lottomatica Roma, Poeta: “Vogliamo rimanere quarti”

Giuseppe Poeta ha così commentato il momento negativo che sta attraversando la Lottomatica Roma in una stagione deludente:

“Siamo quarti e vogliamo rimanere quarti. Il calendario ci dà questa possibilità. Il voto è sei e mezzo, siamo sempre ad una vittoria dal diventare una squadra da sette e mezzo ma anche ad una sconfitta dal diventare una squadra da cinque. E’ nella natura del campionato, in cui balli tra il quarto posto, davanti a squadre più quotate come Roma e Treviso, e il nono posto dove magari finiresti dietro Varese, che con tutto il rispetto non vale la Virtus. Sarebbe importante finire bene la stagione”.

Poeta, 4 settimane di stop

La Virtus Bologna, attraverso una nota sul proprio sito ufficiale, ha fatto sapere che il cestista di Battipaglia classe ’85  Giuseppe Poeta,  si è operato nella mattinata di ieri dopo l’inforunio nell’ultima partita  vinta in trasferta contro Fabi Shoes Montegranaro dove ha subito una lesione complessa del menisco mediale del ginocchio destro. L’operazione, effettuata sotto la direzione del Dott.Lelli, è perfettamente riuscita e il giocatore sarà dimesso nella giornata di domani per iniziare il protocollo riabilitativo presso il centro Isokinetic. La prognosi è di 4 settimane. Così il cestista della Virtus Bologna sarà costretto a saltare le partite contro Cimberio Varese, Benetton Treviso, Dinamo Sassari e Armani Jeans Milano

Virtus Bologna, Poeta sotto i ferri

Giuseppe Poeta, playmaker campano della Virtus Bologna, oggi, come comunicato dal Canadian Solar Bologna sul proprio sito ufficiale, verrà sottoposto ad un intervento chirurgico a causa di una lesione del menisco mediale. Verrà operato dal dott. Alessandro Lelli presso l’ospedale Villa Laura di Bologna. Poeta si è infortunato dopo l’ultima gara giocata e vinta dalla Virtus Bologna al PalaSavelli contro la Sutor Montegranaro (72-75). Il playmaker della Virtus prima dell’infortunio era riuscito a realizzare 3 punti (1/3 0/2) e 1 rimbalzo. Già nel postpartita si parlava di un operazione in vista per lui entro la settimana. Sono ancora da valutare i tempi di recupero ma, sicuramente, la Virtus dovrà fare a meno del suo playmaker per le prossime partite.

Virtus Bologna, Poeta: “Noi ci crediamo”

Il playmaker classe ’85 della Virtus Bologna, Giuseppe Poeta che staserà sfiderà alle ore 20 la Fabi Shoes Montegranaro, partita valida per le Final Eight di Coppa Italia, ha cercato di caricare la squadra reduce dalla sconfitta esterna contro l’Air Avellino:

«Sono contento che il capo sia ottimista. Lui ci crede, noi ci crediamo. La Final Eight è l’occasione giusta per far bene. Partite secche da vincere, tutto o niente: mi piace e mi diverte pure. Prima andata in crisi, il momento brutto l’abbiamo respinto dopo i tre supplementari con Cremona. Abbiamo sbandato per un po’, anche per il caso Kemp, ma nessuno ha mollato. Siamo da quarto posto. Dobbiamo arrivare in quella zona, traleprime. Quando staili, cambia tutto, diventi anche più sicuro. Poi, a quel livello, a decidere sono i dettagli, la forma, ma sei convinto di potertela giocare e lo fai. In cima dobbiamo arrivarci, un passo importante sarà oggi. Montegranaro non è molto diversa dalla Virtus. Ha talento, è ben strutturata ed allenata, ha perso qualche colpo. Vediamo chi scende dalla torre».

Virtus Bologna, Poeta: “Non abbiamo paura di nessuno”

Giuseppe Poeta, playmaker della Virtus Bologna e ex cestista del Teramo ha commentato così la prossima sfida di campionato proprio contro gli abruzzesi: “Per fortuna sto bene, ho fatto tutta l’ultima settimana regolarmente, sono in forma”, annuncia senza immaginare cosa succederà domenica.  O meglio: cosa gli succederà. Prima della partita e durante. Ieri si è messo a posto i capelli, sistemato le basette. Fosse un calciatore direbbe che “se segno non esulto”. Ma non sarebbe da Poeta: se vince porta la Virtus in Coppa Italia ed esulta con il cuore in frantumi. E in fondo renderebbe un pò meno triste anche la gente di Teramo.

Peppe Poeta come arrivò a Teramo, in Serie A, direttamente dalla serie B di Veroli?

“Cominciarono a seguirmi da gennaio. Avevo un contratto con Veroli anche per l’anno seguente ma con l’opzione di uscita se fosse cambiato l’alllenatore, Stefano Salieri, quello che era al Gira. E’ quanto successe, poi cambiarono anche le regole sullo svincolo e alla fine mi liberai a parametro. Mi impressionò il fatto che a seguirmi in prima persona fosse il presidente Antonetti. Ricordo che era presente ad una gara ad Osimo, abbastanza vicino a Teramo. Feci molto bene. Poi si fece viva anche Roma ma mi voleva prendere e girarmi in prestito. Pensai che Teramo fosse il posto giusto e lo è stato”.

Quattro stagioni in crescita. Solo bei ricordi?

“Sì, considero bellissimo anche l’anno passato perché comunque ci salvammo e debuttai in una coppa internazionale. Teramo mi ha visto crescere e la gente mi ha adottato. A me tenevano un pò più del normale e così anche io ho imparato a tenere a loro un pò più del normale. Poi io sono uno che vive in mezzo alla gente, pranzo fuori, passeggio per le vie del centro, non sono uno che si nasconde. Alla fine a Teramo mi conoscevano tutti, ero uno di loro. Ogni volta che parlo vorrei ringraziare qualcuno. Dal presidente Antonetti in giù, compresi gli amici del bar in cui facevo colazione la mattina”.

Nel suo terzo anno a Teramo per poco non eliminate Milano…

“Mi brucia ancora perché stavamo giocando così bene che eravamo convinti di fare la finale e qualificarci per l’Eurolega. Chissà se poi l’avremmo fatta… Se avessimo eliminato Milano, e tutti sanno quanto ci andammo vicini, avremmo trovato Biella in semifinale, con il vantaggio del fattore campo. Chiodo scacciachiodo. C’è solo un modo per cancellare i rimpianti: tornare nei playoff e andare più lontano. Con la Virtus”.

Per la prima volta torna su un campo da ex. Ha idea di come reagirà emotivamente?

“Zero. Avevo deciso di non pensarci, arrivare là, farmi scendere due lacrime e provare a giocare. Ma hanno deciso di ritirare la mia maglia numero 8, e poi la settimana è lunghissima, non riesco a non pensarci. Sarà un’esperienza nuova”.

Il suo mentore Andrea Capobianco è stato esonerato. Questo può togliere un pò di tensione?

“Non credo, semmai il fatto che non ci sia nemmeno un giocatore dei miei tempi, a parte il grande capitano Lulli, che gioca pochissimo, può aiutarmi. Non devo giocare contro degli amici. Quelli però saranno tutti in tribuna. Mi basterà voltarmi verso gli spalti e vedrò solo facce note. Il PalaScapriano è una bomboniera, la gente la vedi in faccia”.

E’ in corso un grande dibattito a Bologna: come deve giocare la Virtus in attacco?

“Non vale, io sono di parte… Comunque credo che ci si debba sforzare di seguire le indicazioni del coach con un pò più di spensieratezza. Smettiamo di pensare troppo solo quando andiamo sotto. Dobbiamo farlo a prescindere perché il talento c’è. Il cammino di questa squadra che ha giocato con degli assenti per due terzi del girone d’andata dimostra che abbiamo cuore e coglioni. Non abbiamo paura di giocare contro chi è più forte, non abbiamo paura di rimontare se andiamo sotto, non molliamo mai, abbiamo vinto anche in trasferta”.

Con un altro americano e senza infortuni quanto vale questa squadra?

“Possiamo giocare per una semifinale scudetto, però deve incastrarsi tutto bene. All’inizio quando non avevamo problemi abbiamo vinto quattro partite su cinque. Basta una striscia come quella per volare. E’ una questione di salute e di chimica. Se abbiamo tutte e due andiamo in alto. Altrimenti basta perdere due gare e ti trovi dodicesimo, con l’equilibrio che c’è in giro”.