Trieste intitola lo stadio a Cesare Rubini

Il Palasport di Trieste sarà intitolato a Cesare Rubini, campione del basket e della pallavolo recentemente scomparso. Rubini nacque nella città friulana il 2 novembre 1923 e questa mattina, alla presenza del nipote Giorgio, è stata scoperta una targa in suo ricordo proprio davanti al palazzetto dello sport.

Morte Rubini, Gamba: “E’ stato il mio mentore”

Il coach dell’Armani Jeans Milano Sandro Gamba ha voluto ricordare così Cesare Rubini, ex cestista e allenatore della squadra lombarda, scomparso nella notte di ieri: “Prima di tutto vorrei dire che Lo sport italiano perde un grande alfiere. Ho trascorso oltre 40 anni di vita insieme a Rubini. Mi ha visto giocare su un campo polverosissimo del 1947 e ha influenzato da subito la mia carriera. Dopo le giovanili, sono rimasto in prima squadra per 25 anni, allenato sempre da lui. Quando ho deciso di smettere di giocare, mi ha chiamato il giorno dopo per sapere se volessi fare il suo assistente: è stato lui a darmi la più grande opportunità della mia vita e a vedere in me un potenziale allenatore. Negli ultimi tre anni, ha lasciato a me tutta la responsabilità della preparazione, fino al 1973. L’ho ritrovato nel 1979 cme General Manager della Nazionale, quando la federazione mi ha offerto la panchina azzurra. Rubini è stato Il mio mentore. Caratterialmente era un burbero, non un chiacchierone, ma stava benissimo con i suoi giocatori. Non parlava tanto, ma la sua presenza era sufficiente per fornire grandi motivazioni a tutti noi”.

Morte Rubini, Meneghin: “Ha inventato la pallacanestro moderna”

Dino Meneghin, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, ha voluto ricordare, a poche ore dalla scomparsa di uno dei più grandi cestisti italiani di sempre, Cesare Rubini: “Era una grande persona e un grandissimo personaggio. Solo così puoi spiegarti la sua forza e come sia riuscito a far parte di due Hall of Fame, quella del basket e quello della pallanuoto», dice il presidente federale. È stato un innovatore, insieme ad Adolfo Bogoncelli, il presidente all’epoca dell’Olimpia Milano. Ha inventato la pallacanestro moderna, la sua spettacolarizzazione, la creazione della notizia per portare il basket fuori dal basket. Ricordo la sua signorilità, il suo modo di stare in panchina, aveva un carattere forte, decisamente incuteva rispetto, anche solo con la sua presenza e senza proferire parola, ma al contempo era capace di grandi gesti con i suoi giocatori. L’ho conosciuto bene in Nazionale abbiamo vinto insieme la medaglia d’Argento ai Giochi Olimpici e l’Oro agli Europei di Nantes. Durante i tanti Ignis-Simmenthal che abbiamo giocato contro ammiravo la sua personalità, la sua forza, il personaggio pubblico. In Nazionale, quando è diventato responsabile del Settore Squadre Nazionali, ho conosciuto l’uomo ed apprezzato la sua umanità, il suo senso di appartenenza, la disponibilità nei confronti dei giocatori. Di certo non meritava la lenta agonia con cui ci ha lasciati», conclude il presidente. Meneghin, a titolo personale e a nome del Consiglio Federale e degli impiegati Fip, esprime il più profondo cordoglio alla famiglia Rubini. Inoltre, il numero 1 della federazione ha disposto un minuto di silenzio su tutti i campi per onorarne e commemorarne la memoria.”