Franco Casalini, è scomparso l’ex coach dell’Olimpia Milano

L’ex allenatore dell’Olimpia Milano, che diede un contributo fondamentale per guidare Milano sul tetto d’Europa e anche d’Italia, visto lo scudetto che è stato conquistato nel corso della stagione 1988-89, è morto.

Franco Casalini ci ha lasciato a 70 anni: tra i suoi innumerevoli ruoli, fu anche il vice storico di un grandissimo allenatore che ha fatto la storia del basket italiano come Dan Peterson, ma ebbe successo anche da spalla tecnica nelle telecronache delle partite di pallacanestro in tv.

Franco Casalini

Un modo assolutamente romantico di vivere la pallacanestro

Casalini è stato un allenatore che ha vinto tanto, che ha vissuto il basket quasi come un vero e proprio amore più che un lavoro. Un milanese sotto tutti gli aspetti, che sapeva sempre rispondere a dovere e a cui non mancava mai la battuta.

Senza ombra di dubbio, il capoluogo meneghino rappresenta la città in cui Casalini ha vissuto con tutto l’amore possibile il suo sport preferito, ovvero la pallacanestro. Casalini ha vinto ben quattro scudetti nelle giovanili, sempre con l’Olimpia, ma poi il suo ruolo fu quello di vice allenatore di una squadra che ha vinto tutto e di più. Tra i vari trofei che sono stati messi in bacheca troviamo la Coppa Intercontinentale, vinta nel 1987, ma restano nella memoria anche le finali disputate contro il Maccabi in Coppa Campioni nel 1988, così come la finale scudetto thriller nel 1989, con la Philips Milano sfidava l’Enichem Livorno, con un epilogo quantomai caotico e drammatico, con un canestro mai assegnato dagli arbitri.

In seguito, Casalini non si fece mancare anche altre esperienze, come ad esempio quella sulla panchina di Forlì, a Roma oppure in Svizzera. Da quel momento in avanti, poi, prese il via una nuova fase della carriera di Casalini. Fu sempre l’amore per il basket a spingerlo a rivestire il ruolo di commentatore tecnico in tv. Uno stile unico, dal momento che in men che non si dica emerse una notevole proprietà di linguaggio e una serie di argomentazioni tecniche di elevato profilo. Non solo, dal momento che, cosa confermata anche da tutti coloro che hanno sempre lavorato insieme al buon Franco, non mancavano mai disponibilità, dedizione e professionalità. Un po’ a tutti mancherà in maniera sensibile la sua notevole capacità di comprendere ogni aspetto di quello che succedeva sul parquet, ma anche di vivere la pallacanestro con un rapporto unico e meraviglioso, non solo come passione, ma come un vero e proprio amore.

Eurolega, Milano finisce ko: adesso i playoff sono più distanti

Eurolega milano

Il Fenerbahce è troppo forte, anche con una formazione rimaneggiata e in un match che l’Olimpia Milano avrebbe dovuto vincere a tutti i costi. I meneghini disputano una buona partita, ma ad un certo punto gettano tutto quanto di buono alle ortiche. Prima del fischio d’inizio, Milano perde anche Della Valle per un leggero affaticamento, mentre i turchi sono senza Vesely, Sloukas e Lauvergne.

Eurolega, Milano tenta il tutto per tutto contro il Fenerbahce

La vittoria è l’unico risultato che può essere utile per mantenere viva la fiammella di speranza in vista dei playoff di Eurolega. L’Olimpia Milano, infatti, dopo la sconfitta subita in casa per mano del Panathinaikos, deve necessariamente catturare i due punti e poco importa se di fronte si troverà la capolista del massimo torneo continentale, anche se i turchi saranno privi di tanti giocatori chiave.

Eurolega: seconda trasferta di fila letale per l’Olimpia Milano

Non sta proseguendo nel migliore dei modi l’avventura in Eurolega dell’Olimpia Milano. Dopo aver confezionato un ottimo avvio di stagione, le scarpette rosse si stanno lasciando andare, con l’ennesima sconfitta che è avvenuta ad opera dello Zalgiris Kaunas. Milano parte benissimo, poi il secondo quarto è quello decisivo per ridare fiducia ai lituani, che chiudono il match 83-78.

Eurolega, ultima giornata: Milano cade in casa dopo un overtime

eurolega milano

L’ultima partita di Eurolega si chiude con un’altra sconfitta, seppur onorevolissima per l’Olimpia Milano. Infatti, i greci del Panathinaikos riescono ad espugnare il Forum 95-96 in una partita dalle mille e più emozioni. La squadra meneghina domina la gara praticamente per tre periodi, ma nell’ultimo quarto si fa rimontare e il match prosegue al supplementare.

Eurolega, ancora una sconfitta per Milano: la Stella Rossa vince 88-91!

Eurolega milano

Ancora un’altra sconfitta per Milano in Eurolega. Questa volta capitola in casa contro la Stella Rossa 88-91, non riuscendo a completare una rimonta dovuta ad un grosso svantaggio accumulato nel primo tempo. Sontuosi i primi due quarti dei serbi, che si sono portati anche sul +17. Cinciarini ha suonato la riscossa per Milano, ma non è stato sufficiente per muovere la classifica in Eurolega, che ormai è veramente impietosa.

Eurolega: ritorno al successo per Milano, Vitoria battuto 92-85

Milano Eurolega

Dopo tante difficoltà, è arrivato finalmente il tanto agognato ritorno alla vittoria per Milano in Eurolega. Una squadra, quella meneghina, che è riuscita a mostrare dopo tanto tempo la sua fame nel portare a casa una vittoria molto importante. Soprattutto per lo spirito e per l’avversario, visto che Vitoria è giunta al Forum non solo con i favori del pronostico, ma anche con uno stato di forma invidiabile.

Gigli firma con l’Olimpia e Vuelle prende Anosike

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Nuove acquisizioni per la serie A. Anche le squadre che sono arrivate un po’ i ritardo sul mercato stanno facendo i loro affari e arrivano nuovi giocatori.

Si vociferava da qualche giorno e alla fine è arrivata la comunicazione, dopo l’ingaggio di David Moss, di aver messo la mani su Angelo Gigli, ala-centro di 30 anni che la scorsa stagione era nelle fila della Virtus Bologna.

Per lui a Bologna una media di i 10.2 punti e 6.8 rimbalzi a partita, con il 61.2% dal campo, che gli è valsa un contratto di almeno due anni. Con l’acquisizione di Gigli, l’Olimpia può fregiarsi di una squadra che annovera ben tre membri della nazionale, oltre a Gigli ci sono nella squadra meneghina anche Niccolò Melli e ad Alessandro Gentile.

Altre acquisizioni di livello arrivano dalle squadre di basket marchigiane di Serie A: la Vuelle di Pesaro ha strappato un contratto al  rookie Oderah Anosike, che arriva da Siena University e negli ultimi due anni è stato il miglior rimbalzista in assoluto della NCAA, con una media sopra l’11.

Poco più su, a Bologna, si inizia a parlare di un possibile arrivo alla Virtus di Casper Ware, secondo cannoniere e MVP della Legadue che ha un ottimo 20.6 punti di media. Per lui il ruolo di playmaker, a questo punto manca solo il cambio del pivot.

I grandi del basket, Gregor Fučka

Non ha mai varcato i confini del Vecchio Continente, come hanno fatto diversi colleghi nel tentativo di misurarsi con il basket NBA, ma Gregor Fučka è considerato ugualmente uno dei più forti cestisti degli ultimi venti anni, uno dei più grandi a livello europeo.

Sloveno di nascita, naturalizzato italiano, Gregor ha rappresentato degnamente i colori azzurri nel corso delle manifestazioni internazionali, sin da quando vestiva la maglia della Nazionale Juniores.

Il mondo del basket nostrano cominciò ad accorgersi delle sue enormi potenzialità sin al 1990, quando esordì con la canotta della Stefanel Trieste. Nessun successo di squadra nei quattro anni passati alla corte di Tanjevic – nonostante il grande affiatamento con Dejan Bodiroga – ma progressi tangibili per questo spilungone di 215 centimetri, che sapeva come farsi valere sia in fase di attacco che nel gioco difensivo.

I grandi del basket, Aleksandar Djordjevic

Il nostro viaggio alla scoperta dei grandi del basket fa tappa ancora una volta in Europa, in particolare nella ex Jugoslavia, terra che vide crescere Aleksandar Djordjevic, uno dei più grandi talenti del Vecchio Continente. Appena diciannovenne venne mandato in campo dal Partizan Belgrado, dove giocò per sei stagioni, mettendo in bacheca 3 scudetti, una Coppa Korac ed una Coppa dei Campioni.

I confini nazionali erano poi diventati troppo stretti per il playmaker, che decise di accettare la corte dell’Olimpia Milano. Due stagioni vissute intensamente, da vero leader della squadra, tanto che al primo tentativo riuscì ad alzare la Coppa Korac. Nessun titolo invece nelle due stagioni successive, quando Sasha indossò la maglia numero 20 della Fortitudo Bologna, nonostante l’altissimo livello delle sue prestazioni.

I grandi del basket, Dejan Bodiroga

Tra i giocatori più rappresentativi del basket europeo merita una menzione particolare Dejan Bodiroga, ala piccola ricordata con nostalgia in Italia dai tifosi di Trieste, Milano e Roma. Il serbo arrivò quasi per caso nel Belpaese, a causa dello scoppio della guerra nella ex Jugoslavia, ma trovò subito il modo di mettersi in mostra, nonostante i suoi 19 anni, venendo ingaggiato dalla Stefanel Trieste, allenata all’epoca dal connazionale Bodgan Tanievic.

Nessun trofeo sollevato nelle due stagioni con Trieste, ma una serie di ottime prestazioni , condite da record difficilmente eguagliabili, come i 51 punti messi a segno contro la Viola Reggio Calabria nel 1993. L’anno della svolta fu il 1994, quando Bodiroga venne ingaggiato dall’Olimpia Milano, con la quale riuscì a conquistare un campionato italiano (suo il tiro allo scadere che regalò il tricolore ai meneghini) nel 1996.

I grandi del basket, Riccardo Pittis

Tre sole maglie indossate nella lunga carriera, quella dell’Olimpia Milano, quella della Benetton Treviso e quella della Nazionale Italiana. Questo è Riccardo Pittis, una delle ali più forti della sua generazione, uno dei giocatori più titolati nella storia del basket italiano. Una favola che ebbe inizio nell’ormai lontano 1985, quando Acciughino (così lo chiamavano tifosi e compagni di squadra) esordiva in Serie A.

Un debutto che fece scalpore, considerando che Pittis aveva da poco compiuto 16 anni, pur dimostrando una sapienza tattica pari a quella di compagni ben più navigati). L’avventura con la squadra milanese durò per ben nove anni, durante i quali quel gigante di 2 metri e passa contribuì alla conquista di quattro campionati, due Coppe Italia, due Coppe dei Campioni,  una Coppa Intercontinentale ed due Coppe Korac.

I grandi del basket: Dino Meneghin

Chi è il più forte cestista italiano di tutti i tempi? Se i titoli messi in bacheca hanno un qualche valore, allora si direbbe che il migliore in assoluto sia stato Dino Meneghin, oggi Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, ma fino a qualche anno fa campione indiscusso sul parquet, sia con la canotta dei club che con quella della Nazionale.

E dire che fino all’età di 13 anni Dino Meneghin non sapeva neanche cosa fosse il basket, almeno fino all’incontro con Nicola Messina, che lo notò tra il pubblico di un campionato studentesco e decise di sottoporlo ad un provino estemporaneo:

«Ehi, ma tu hai mai giocato a basket?» mi domandò a bruciapelo. Risposi balbettando un «No, non ho mai provato…». Neppure il tempo di biascicarlo ed ecco l’ordine: «Allora, prova a correre. Sì, fammi vedere come corri. Tieni pure addosso il cappotto…». Non mi misurò nemmeno, però voleva che corressi con il cappotto! Feci due o tre volte l’avanti-indietro per la palestra, quindi emise il verdetto: «Va bene, basta così. Torna domani pomeriggio con le scarpe da basket: comincerai subito gli allenamenti».