Lega Nazionale Pallacanestro, rinunciano 33 società!

Intanto Legabasket voterà per la richiesta della cordata trevigiana che sia per il consorzio dei club di A e della Fip  mancherebbe della certezza del possesso del titolo sportivo. La conferma della scure della crisi economica sul basket si è presentata  in modo drammatico all’inizio del direttivo di Lega Nazionale Pallacanestro, avvenuto senza il presidente Bruttini lontano dall’Italia, con la conta delle squadre ufficialmente ritirate, che sono 33, più di un quarto dell’intero movimento.

A fine giornata, al termine dei valori verranno fatte le adeguate valutazioni da trasmettere alla Fip affinchè  si valutino le ragioni di questa  fuga del basket che era nell’aria ma nelle cifre è brutale, e si proceda a varare una controffensiva  attraverso anche una struttura dei campionati in grado di alzare la qualità del gioco contro minori costi. Intanto la Virtus Siena ha chiesto la riammissione in serie A, attualmente le società del campionato di sviluppo, punto nodale della riforma, sono 21 ma la Fulgor Forlì potrebbe essere ripescata in lega Due.

Riesce la protesta dei dilettanti, 186 società bocciano la riforma

Si è svolta secondo le previsioni la protesta delle società LNP a cui hanno aderito 186 società che, giocando passivamente le prime due azioni di ogni gara, hanno voluto esprimere il loro dissenso verso alcuni aspetti della riforma dei campionati che la FIP concluderà nel Consiglio Federale del prossimo 13 aprile, e in particolare la dequalificazione della C nazionale trasformandola in un campionato regionale.

La protesta si è svolta su 90 campi DNA,DNB,DNC e sicuramente il dato sull’adesione alla protesta è estremamente convincente con l’86% di partecipanti

Le società non condividono la divisione del futuro secondo campionato in Gold e Silver che di fatto conserverebbe due distinti campionati determinando nuovamente un grande numero di retrocessioni e la ingiustificata dequalificazione da nazionale a interregionale di DNC con un irragionevole allargamento a 12 gironi con uguali costi di gestione.

Dilettanti compatti, due giorni di protesta contro la Riforma-Razzo

Parte nel turno odierno, 31 marzo,  e prosegue l’1 aprile l’azione della Lega Nazionale dilettanti con l’adesione dei club dei tre campionati per chiedere alla Fip di rinviare la riforma della C, considerata anche la “chiusura” netta, dopo una votazione all’unanimità  delle 140 società,  che rifiutano il declassamento da campionato nazionale a regionale con danni economici rilevanti e il pericolo di una chiusura a catena.

Sono compatte le oltre 200 società dei tre campionato di A, B e C. Per quanto riguarda la A, “manipolata” per tre anni di fila, avrebbero detto no ovviamente  le società gratificate la scorsa estate dalla wild card, la Brandini Firenze che gioca a Latina e la BP Med Napoli, ma il fronte è compatto su tutta la B, mentre sarebbero solo 5 le società di Serie B, di cui tre lombarde, ma il riscontro delle adesioni per iscritto si chiudeva nella mattinata di sabato.

L’azione curiosa di Lnp in difesa della C: non si giocano le prime due azioni

E’ curiosa e di natura sportiva la mobilitazione per la difesa della sorte della C con le sue 140 squadre che la Lega Nazionale dilettanti ha messo in atto per il prossimo turno del campionato del 31 marzo-1 aprile allo scopo di bloccare la riforma della Fip che ha deciso di declassare il torneo da nazionale a  interregionale non prevede invettive, rabbia, cortei ma toccherà nel vivo lo spettatore alla partita.

Si tratta di una sorta di comunicazione diretta più incisiva di comunicati, strilli. Un modo anche per ripassare il regolamento. Niente anche  divise colorate, magliette con scritte ironiche ed offensive e cartelli, ma  un’iniziativa a largo raggio  per bloccare in pratica le prime due azioni e che sarà affidata a tutte le società che  entro domattina dovranno mandare la loro adesione alla Lega Nazionale Pallacanestro.

Questo il copione: