Perché il sogno europeo di Siena è svanito ad Atene

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Una delle più convincenti stagioni europee del ciclo quinquennale della Mps di Simone Pianigiani, il cosiddetto ciclo d’oro degli scudetti, dopo il trionfo di Madrid e l’unica vittoria inferta nella stagione al Barcellona e che avevano fatto sognare la prima coppa dei Campioni col brillante primo posto nel girone delle Top 16, finisce con cade lo sgambetto della Nemesi.

La beffarda dea cara agli ateniesi che l’hanno creata e cantata ripresenta infatti quale avversario la stessa squadra dello scorso anno. E un Olympiacos  del tutto nuovo, giovane e giovanile, diretto ancora da Dusan Ivkovic, il coach della disfatta della passata stagione, con 3 sconfitte consecutive dopo aver lasciato ai senesi solo 48 punti in gara 1, ribalta il pronostico. Se Siena aveva chiuso il ciclo dei reds, i reds fanno la terza Final Four negli ultimi 4° anni  e chiudono l’effimero ciclo europeo di Siena. Che si alleggerirà di 5-6 contratti pesanti  per le vicende del suo munifico sponsor-partner  deciso a farla il veicolo di marketing territoriale in Europa, e continuerà a vincere come hanno fatto Milano, Varese e Cantù-

Gli scricchioli erano cominciati 40 giorni fa, dopo la sconfitta di 1 punto a Bilbao.  Sono seguite due sconfitte nelle ultime 2 gare di Top 16 che non hanno compromesso il 1° posto, la squadra è arrivata scarica all’appuntamento decisivo e sempre, si sa per una regola dello sport, ai quarti fatalmente  se non è in forma paga dazio anche se è la più forte  con quella che sta crescendo.

L’Olympiacos è cresciuta di partita in partita capitalizzando la scelta di dare il benservito a 6-7 giocatori e adeguarsi all’economia critica del paese facendo felice proprio il suo coach, uno che crede in questi progetti (“questa è la squadra più amata della mia vita confessa infatti Dusan Ivkovic, il Tito del basket) . In soli sette mesi il coach che alleva piccioni e ha sempre allenato all’Estero e la sua nazionale ha creato una formazione molto interessante  per i prossimi 3-4 anni. Siena è invece crollata di schianto, per 3 volte su 4 nell’ultimo quarti della serie ha sventolato bandiera bianca, ed è stato così anche venerdì notte quando sul 61-10 ha subito un parziale di 9-15, merito di un 6-0 ispirato dal suo giocatore-bandiera, Vassilli Spanoulis,  e la miglior scelta di questa stagione sul mercato americano,

Europeo, quel Kyle Hynes arrivato dagli Stati Uniti per giocare nella Prima Veroli e lasciato andare via senza capire chi bene fosse. E’ lui il  MVP della serie, con 15,4 punti per gara, top di 19 in Gara4, col 53% nel tiro (ed è uno che viaggia sul 60%, un rendimento eccezionale per una guardia che non tira da 3), mentre il pari ruolo Bo Mcalebb è sparito, -1 di valutazione, 27 minuti con 4/11, 2 liberi sbagliati, 3 perse, poca reattività.

La squadra  senese non ha potuto far giocare Bob Thornton per la frattura di una falange della sua mano mancina, ma anche l’Olympiacos non aveva Dorsey, prezioso titolare. Pianigiani ha avuto così la spinta giusta per mettere in quintetto Nicos Zisis, uno dei più concreti nella serata triste di Atene dove per 35 minuti Siena sapeva bene  che vincendo di un solo punto avrebbe portato i rivali alla quinta in casa propria, e con una settimana di riposo la musica sarebbe stata diversa. Ma il barile era già stato grattato fino in fondo.

Il prossimo  autore che scriverà  un libro sul basket italiano, premesso che Siena per la terza volta in 5 anni non si è qualificata per le Final Four (trofeo che mai l’ha vista arrivare alla finale)  riuscendo a stabilire un ben mortificante primato,  dovrà ricordare che in questa gara gli italiani non c’erano. E c’erano nessuno se n’è accorto.

Carraretto, Ress e Lechthaler hanno tirato in 3 una sola volta senza segnare nemmeno un punto giocando meno di 10 minuti, e Pietro Aradori, MVP della settimana durante la stagione,  quarto italiano sui 12 totali  (contro gli 8 greci, perché era fuori Dorsey, importante titolare) è rimasto in panchina. Tesi finale: gli italiani stavolta in questa sconfitta non c’entrano, a parte appunto il coach della nazionale, e sono lontani i tempi di quando Roma di Valerio Bianchini vinceva scudetto e Coppa dei Campioni col lungo fante veneto Delle Vedove

L’opinione attraverso i fatti mi suggerisce di chiudere ricordando che su 4 gare, Siena ha ceduto di schianto, 9/24, 14/27, 14/24 in gara 1,2 e 4, mentre gara3 era già finita al 3° tempo(48-30). Nelle 4 partite il parziale totale dell’ultimo quarto è stato infatti di 64/100,  34 punti contro i 33 totali di differenza della serie. Un crollo fisico  e mentale netto, per la verità annunciato dopo la sconfitta del 12 febbraio a Bilbao di 1 punto. E’  li che  la squadra ha perso la sua identità, sono seguite 2 sconfitte in chiusura delle Top16 più le 3 della serie coi greci, con un totale di 1/5 (e l’unica vittoria di un punto per una palla rubata di McCalebb in gara2) in Europa  nelle ultime 6 partite. E’ arrivata in riserva, la frattura alla falange della mano sinistra di Thornton non ci voleva, erano fuori Michelori e Kaukenas ma l’Olympiacos mancava di Dorsey, Printezis era acciaccato Son cose che vanno e vengono, anche se  più difficili da assorbire da una squadra di 33,4 anni di media  (e 9 over30!)se prendiamo i 10 giocatori più rappresentativi.

La cosa che più  mi ha colpito, a parte lo sconcerto si non vedere Aradori in campo, è il -1  di  McCalebb (4/11, solo 2 liberi e sbagliati, 3 perse) , oltre ad aver letto alla vigilia  il quiet-man australiano David Andersen invitare la squadra a“cambiare mentalità, giocare duri e aiutarci l’un con l’altro”. E da ultimo:  notare il parallelismo fra le vicende del Monte dei Paschi e la sua squadra. E mi sono chiesto se probabilmente in una città che vive dentro un ristretto perimetro, i giocatori abbiano subito psicologicamente le voci riguardanti  il futuro e  un bel mattino si sono risvegliati bruscamente sapendo che stava per finire  il più bel sogno di poter contare a 33,34, 35 anni di lauti contratti nella più bella e generosa città del mondo .

Rimane lo scudetto, che sarà l’ultima passerella, perchè Armani non può sperare di battere Siena lanciando invettive contro questo “basket rancido e incancrenito” e finire al 6° posto in classifica. Serve un’azione di palestra, lacrime sangue e sudore, gli anni della grande finanza e del marketing sono finiti, il basket e lo sport fortunatamente continuano.

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Risultati playoff

Gara1: Panathinaikos-Maccabi 93-73; Barcellona-Unics 78-66; Cska-Bilbao 98-71; Mps SienaOlympiacos  75-82.

Gara2: Panathinaikos-Maccabi 92-94 ts; Barcellona-Unics 66-63; Cska-Bilbao 79-60; Mps Siena-

Olympiacos 81-80.

Gara 3 – Unics Kazan-Barcellona  56-67; Maccabi-Panathinaikos 65-62;  Gescrap Bilbao-Cska 94-81 Olympiacos-Montepaschi 75-55.

Gara 4 – Maccabi-Panathinaikos 78-69 (11.060; 19-17, 17-24, 14-13, 19-24; 14 D.Smith, 14  Langford, 12 Eliyahu; 15 N.Kalathes, 13 Jasikevicus, 12 Diamantidis; MVP 20 Kalathes).

Venerdì 31 marzo: Bilbao-Cska 71-73 (10014; 24 Jackson, 12 Fischer, 10 Hervelle; 23 Kirilenko, 13 Krstic, 13 Siskaukas; MVP 29 Kirilenko)

Olympiacos-Mps 76-69 (12000; 21-21, 17-18. 16-16, 22-14, MVP 21 Hines)

Olympiacos Atene: 19 Hines (8/15), 19 Spanoulis (3/7, 1/2), 8 Printezis (3/3, 0/6), 4 Papanikolau (1/2, 0/3), 3 Mantzaris (1/2 da 3); 5 Antic (1/2, 1/4), 3 Keselj (1/1, 0/3), Papadopulos (0/1), 7 Sloukas (1/2, 1/1), 8 Law (2/6, 0/1). Ne: Vasiloupoulos.All: D.Ivkovic. Note – T2 51%, 20/39; T3 18%, 4/22; Tl 24/29; Rimbalzi 39 (17/22); assist 12; Recuperi 6, Perse 7, stoppate 4-3, falli 18/26, Valutazione 93.

Montepaschi Siena: 10 McCalebb (2/7, 2/4), 15 Zisis (3/5, 2/5), 5 Moss (1/2, 1/5), 15 Andersen (5/14, 1/1), 10 K.Lavrinovic (3/5, 0/3); 11 Rakocevic (5/7, 0/1), Carraretto (0/1), Ress, Lechtlaler, 3 Stonerook (1/1 da 3). Ne: Thornton, Aradori.  All: S.Pianigiani. Note – T2: 46%, 19/41, T3  35%, 7/20, tl  10/12; Rimbalzi 34 (12/22); assist 5, recuperi 5, perse 14, stoppate 3-4, falli 26/18, Valutazione 53.

Gara 5 – 5 aprile Panathinaikos-Maccabi (20.25 Atene)

Final Four Istanbul 13-15 maggio: Barcellona-Olympiacos; Cska-vinc. Panathinaikos-Maccabi.

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