Il mercato delle panchine tra inibizioni e conferme degli allenatori

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Gli allenatori sono sempre in transito e spesso capita che per errori commessi dalla squadra o per altri motivi legali, debbano abbandonare la propria panchina. Ecco la storia che in tal senso unisce Pianigiani e Sacripanti.

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Cosa è successo a Pianigiani

Simone Pianigiani ha ricevuto 30 giorni di inibizione, fino all’8 aprile prossimo. Si tratta di una sanzione decisa dal Tribunale federale per il coinvolgimento nell’inchiesta Time Out sul caso Siena. Riassumendo come ha fatto il Corriere dello sport:

 l’ex ct azzurro (che aveva rescisso con la Fip un mese e mezzo fa) non potrà allenare, tuttavia non cambieranno i piani dell’ex Montepaschi, che aveva programmato il ritorno in panchina soltanto nel 2016-17. La violazione è degli artt. 2,2 (Principio di legalità) e 2,3 (Principi di lealtà sportiva) del Codice Etico e degli artt. 2 (Obbligo di lealtà e correttezza) e 44 (Violazione dei principi di lealtà e correttezza) del Regolamento di Giustizia.

Cosa è successo a Sacripanti

Sacripanti è stato premiato per i successi ottenuti in questi anni e così è stato deciso che resterà alla guida della nazionale U20. Niente Banchi, Buscaglia o Sacchetti, l’Under 20 azzurra resta del tecnico originario di Cantù, che ha firmato il rinnovo con la Fip per rimanere alla guida della principale nazionale giovanile. Il Corriere dello Sport ha riassunto così i suoi successi:

Sacripanti, che ricevette l’incarico nel 2006, in dieci estati ha portato l’Under 20 tre volte sul podio, con l’oro del 2013 a Tallinn (la squadra di Amedeo Della Valle, Marco Laganà, Awudu Abass e Eric Lombardi), l’argento di Bilbao 2011 (con Alessandro Gentile, Nicolò Melli, Achille Polonara e Riccardo Cervi) e il bronzo di Gorizia 2007 (con Gigi Datome, Daniel Hackett e Pietro Aradori).

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