La7 in vendita? Il basket aspetta novità…

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Settimana interessante per quanto riguarda il panorama televisivo, mercoledì 9 maggio il Consiglio di Amministrazione di Telecom  potrebbe decidere di mettere in vendita La7, la Tv che ha creduto quest’anno nel basket in chiaro, un prodotto che complessivamente non si è rivelato competitivo, per molte ragioni, dai contenuti a quella sfiducia generale che grava sul basket fonte di polemiche, delusioni, mancanza di una caratterizzazione italiana e terra promessa per giocatori stranieri di passaggio o senza futuro.

  Sul possibilità di una cessione nei giorni scorsi anche il direttore del tg La7 Enrico Mentana è stato esplicito dichiarando all’Ansa:

«La vendita de La7 è possibile perchè è tecnicamente contendibile. La Telecom, proprietaria del canale, è quotata in Borsa ed è risaputo che per gli attuali dirigenti di Telecom il canale televisivo non è un asset strategico. La vocazione di Telecom Italia è la telefonia».

Un anno fa si era fatto avanti De Benedetti col Gruppo Espresso, oggi non ci sarebbero proposte d’acquisto argomentate però Franco Bernabè potrebbe dialogare  con l’editore e presidente del Torino, Urbano Cairo e  il produttore cinematografico tunisino Tarek Ben Ammar di Sportitalia.

Per gli analisti la crisi generale e  della televisione, inondata da troppa offerta e dall’effetto telefonini e tablet,  imponga a Telecom la vendita, perchè la Tv è un’anomalia e la grande company deve concentrarsi sulle attività strategiche in un mercato sottoposto a una sfida mondiale, vedi l’aggressività dell’asiatica 3. Inoltre  si legge  che “dopo gli exploit di Enrico Mentana con il suo Tg, oltre i due milioni di spettatori, l’effetto traino sugli altri programmi de La7 si è inceppato”.

E il basket nel palinsesto ha semideluso, non si è sforzato di essere un partner attivo, non ha capito di essere al centro di un test, e a novembre è stato declassato sul digitale. Un prodotto di nicchia, senza infamia e senza lode. E soprattutto senza preparazione per sfruttare questa chance, dentro la Lega ognuno pensa al suo orticello aveva detto andandosene tre anni fa Franco Corrado al quale è subentrato una gestione tecnica molto onerosa. E i risultati sono lì da vedere. Il basket non è andato alla Tv con gli argomenti, e forse anche le persone giuste. E nel campo della comunicazione e dei media se crolli è difficile recuperare. Tutto il contrario nella NBA che gode di contratti garantiti per i prossimi 10 anni, beati loro mentre un prodotto che valeva 10-12 miliardi come contratto Rai ai tempi di De Michelis oggi ricava dalle Tv, quando va bene, la cifra per la gestione di Legabasket che dovrebbe cambiare radicalmente, vendere la sede di Bologna e trasferirsi a Milano per ovvie ragioni di mercato. Bologna non è più Basket City, fa comodo ormai solo a un gruppetto di persone, anche in questo caso per ovvie ragioni. I grandi affari si fanno altrove, l’ordinaria amministrazione non è più sufficiente. Chiediamone conto a chi aveva promesso alle società un basket ben diverso.

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