Eurocup 2012 Khimki, primo trofeo europeo firmato dai croati

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Nel 2009  a Torino Rimantas Kurtinaitis, la guardia baltica che portò successi all’Urss ai tempi di Sabonis e Marciulonis, aveva rimontato 12 punti al Khimki  di Sergio Scariolo nella finale di Eurocup alla guida del Lietuvos Rytas. Tre anni dopo a Mosca ha portato al primo successo internazionale questo club che ha bruciato le tappe e fino ad oggi aveva vinto solo la Coppa Nazionale, fatalmente schiacciato dal Cska.

 Nato solo 15 anni fa,  il club giallo-blu si è fatto però  ben presto conoscete in Europa raggiungendo la prima finale  europea nel 2006 contro il Badalona (Eurochallenge) per puntare su Sergio Scariolo  come coach per il salto di qualità. C’è stato però un brusco divorzio a metà contratto e l’anno passato, a metà stagione, Scariolo è tornato in Spagna e  la squadra  affidata a Kurtinaitis. Dopo due tentativi di qualificarsi per l’Euroleague l’anno prossimo sarà direttamente nel tabellone principale.

Il fattore campo ha avuto la sua importanza, Valencia ha fallito la tripletta storica dopo i successi nella prima edizione (2003) e quella di due anni fa. Strana finale russa-spagnola, col 50 per cento di giocatori stranieri in campo, e una parte minore nei giocatori di bandiera di due grandi scuole. Passaportiamo, passaportiamo…

Il successo dei russi del resto porta la firma di due giocatori croati non più giovani arrivati in Russia da esperienze diverse.  Zoran Planinic, guardia, 30 anni, 1,99,  MVP della finale, lanciato giovanissimo  dal Cibona ha giocato tre stagioni nei Nets per vincere lo scudetto con il club di Zagabria, quello  spagnolo col Tau Ceramica e quello russo col Cska col quale ha giocato l’Euroleague approdando poi al Khimki dove quest’anno ha segnato  in doppia cifra 11 volte su 14 gare di Eurocup, e micidiale nella finale (9/11, 19 punti).

Lo spalatino Kresimir Loncar, centro di 2,10, 29 anni, è stato invece lanciato dalla Benetton con la quale ha vinto giovanissimo lo scudetto 2003, successivamente ha girato diversi club, è tornato in Italia per giocare a Teramo e  negli ultimi anni sin è fermato in Russia passando dal Lokotmotiv Rostov al Khimki.

Quasi un contrappasso, due croati hanno negato il trofeo al connazionale Velimir Perasovic chiamato a Valencia solo il 27 gennaio in seguito a una crisi che ha portato al cambio dell’allenatore  Francisco Olmos e a un breve interregno di Chechu Molero. Il rinnovo del contratto non ha portato fortuna ne al club ne a Perasovic, Claver e Martinez non hanno dato quell’impronta tipica delle squadre spagnole, il francese  De Colò (1/3) non gode della fiducia del suo coach e non ha un Tony Parker al suo fianco. Hanno fatto una buona partital’americano Caner-Medley e l’ucraino Lishiuck, il serbo Markovic (ex Benetton) ancora non si è costruito un tiro decente (0/3), nella finale è sparito Brad Newley, uno dei tre australiani di questo match, il lettone Kuskis non è entrato. La Benetton, unica italiana, si era fermata nelle Top 16, su 9 edizioni nessuna squadra italiana è mai arrivata alla finale, siamo noi che snobbiamo questo trofeo o è questo trofeo che snobba noi?

Risultati – Semifinali: Valencia-Lietuvos Rytas 80-70 (29-15, 13-17, 19-16, 19-22; 12 Newley, 12 Caner-Medley; 21 Babrauskas, 15 Seibutis); Khimki Mosca-Spartak San Pietroburgo 77-73 (27-14, 15-24, 14-22, 21-13; 16 Fridzon, 13 Loncar; 15 Halperin, 15 Beverley). Finale 3°: Lietuvos-Spartak 71-62 (24-10, 16-20, 15-14, 16-18; 21 Seibutis, 12 Rasic; 20 Dragicevic, 18 Beverley); Finale: Khimki-Valencia 77-68 (16-15, 21-15, 15-20, 25-18; 18 Planinic, 14 Loncar, 11 Quinn; 23 Caner-Medley,  12 Lishuck, 9 Martinez, 1° arbitro Cerebuch, Ita)

Albo d’oro: 2003 Valencia (Spagna), 2004 Gerusalemme (Isr), 2005 Lietuvos Rytas, 2006Dinamo Mosca (Rus), 2007 Real Madrid (Spa), 2008 Joventut Badalona (Spa), 2009 Lietuvos Rytas, 2010 PE Valencia (Spa), 2011 Unics Kazan (Treviso,  finale 92-77 Cajasol Siviglia)

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